Leggo delle interpretazioni un po' semplicistiche delle dimissioni di Farage, ivi incluse le sue.
Dire che "si tira indietro dal gestire il casino che ha creato" e' una solenne scemenza: non e' al governo, e nemmeno in Parlamento, dove c'e' un singolo deputato UKIP (Carlswell) che peraltro lo odia, e di sicuro non mandano lui a gestire i negoziati (non ha esattamente la caratura dello statista e neanche del diplomatico ).
D'altro canto, nessuno pensa che si sia dimesso per avere piu' tempo libero come ha detto stamattina :roftl:
UKIP in questo momento ha due fronti su cui combattere: uno nei suoi feudi elettorali tradizionali, dove rischia di perdere voti a favore dei Tories, specialmente se dovessero eleggere un leader apertamente euroscettico, e uno nelle zone tradizionalmente "rosse" che hanno votato Leave al referendum, dove il partito e' in crescita e serve qualcuno di piu' presentabile di Farage per sfondare.
Non sono del tutto sicuro che la decisione di dimettersi sia proprio del tutto spontanea e/o solitaria.
Devo fare i complimenti a Farage come arma di distrazione di massa.
Nel frattempo tutti si sono perse le pesantissime parole di Schauble....
Ne prendo atto, ma sinceramente mi sarei aspettato che fosse in prima fila nelle trattative essendo il capo del principale partito che promuoveva la Brexit. Oltretutto dopo il discorso della settimana scorsa.
Ho sentito teorie di minacce alla sua famiglia, ma vabbé.D'altro canto, nessuno pensa che si sia dimesso per avere piu' tempo libero come ha detto stamattina :roftl:
UKIP in questo momento ha due fronti su cui combattere: uno nei suoi feudi elettorali tradizionali, dove rischia di perdere voti a favore dei Tories, specialmente se dovessero eleggere un leader apertamente euroscettico, e uno nelle zone tradizionalmente "rosse" che hanno votato Leave al referendum, dove il partito e' in crescita e serve qualcuno di piu' presentabile di Farage per sfondare.
Non sono del tutto sicuro che la decisione di dimettersi sia proprio del tutto spontanea e/o solitaria.
Ma le hai lette le dichiarazioni? Guarda che sono già passati ai fatti da un pezzo...
Se tu pensi che i tedeschi scherzano, non hai capito con chi hai a che fare. Soprattutto se quel politico si chiama Schauble. Fra l'altro, unendo i vari pezzi, incomincio a pensare che sotto sotto il ministro delle finanze tedesco voglia in un certo senso fare a pezzi questa UE.
Se ti riferisci a queste dichiarazioni:
http://www.ansa.it/sito/notizie/econ...714e73902.html
Prendo solo i virgolettati
"Se non tutti i 27 vogliono mettersi insieme dall'inizio, allora inizieremo con pochi. Se la Commissione non ne fa parte, allora prenderemo le questioni nelle nostre mani e risolveremo i problemi fra i Governi"
"l'insoddisfazione di molte persone nei confronti della Ue è per il mancato rispetto delle regole, anche da parte della Commissione Ue nella sua risposta alla crisi del debito Sovrano"
"In linea di principio, sono favorevole a una maggiore integrazione in Europa"
"Ma questo non è il momento". Già nei giorni successivi al voto britannico, Juncker si è trovato a dover smentire indiscrezioni su sue presunte dimissioni e, quando lo ha fatto, non ha esitato a indicare i responsabili degli attacchi al suo ruolo: "non sono stanco né malato come invece sostengono alcuni giornali tedeschi"
"l'Unione europea si trova ad affrontare un test cruciale, forse il più grande della sua storia. Di fronte alla demagogia e all'euroscetticismo sempre più diffuso, l'Europa semplicemente non può continuare come prima".
A me pare che sia preoccupato, con la Brexit si ridefiniscono i bilanciamenti di potere.
1 - L'Italia diventa il terzo paese dell'UE ( si dovrebbe andare per abitanti )
2 - Si fara' alla corsa a prendere gli affari che lascia il regno unito.
3 - C'e' da definire il numero di parlamentari ( punto 1 ) e tocca aggiustare i bilanciamenti di potere nell'euro parlamento.
Mi riferisco a queste: http://www.corriere.it/esteri/brexit...3ef53a42.shtml
Pensa ora agli europeisti che sognano di mettere gli stati nazionali alle corde e delegare più potere all'europarlamentoChe ne è effettivamente dell’«Europa a due velocità» che sognava?
«Di nuovo: ora dobbiamo essere pragmatici. Se non collaborano tutti i 27 Stati, alcuni cominceranno a fermarsi. E se la Commissione non collabora, allora ci occuperemo noi della questione, risolvendo appunto i problemi tra i governi. Questo approccio intergovernativo si è dimostrato efficace durante la crisi dell’eurozona. Siamo onesti, la domanda se il Parlamento europeo abbia o meno un ruolo decisivo non è quella che preoccupa la gente in modo particolare. Alla gente interessa sapere se riusciamo a controllare il problema dei profughi. Contano i fatti, non le parole altisonanti».
Non si dovrebbero riformare anche le istituzioni europee?
«Ora, non mi concentrerei su questo. Richiede molto tempo. Al momento, non riusciamo a modificare gli accordi. Le istituzioni dovrebbero piuttosto intervenire per la soluzione dei suddetti problemi. E se non dovessero riuscire, risolviamo noi questi problemi tra i governi al di fuori delle istituzioni».
Si e' votato per fare uscire il Regno Unito dalla UE, non per eleggere quelli della campagna Vote Leave (di cui Farage peraltro non facceva neppure parte visto che aveva una campagna tutta sua). Come si esce e' responsabilita' del governo/parlamento, questo era chiaro fin dall'inizio.
Buffonate di un rapper di provincia su Twitter, nel frattempo si e' scusato
Fix
Scherzi a parte, che i poteri operativi di Farage siano prossimi allo zero in patria è vero, ma è altrettanto vero che vedere due dei maggiori poster-men della Brexit, Farage e Boris TheRed, defilarsi neanche tanto alla chetichella e sentire membri del Parlamento ammettere candidamente che ad oggi non hanno la minima idea del come gestire la cosa fa abbastanza specie.
Ma e' il piu' gran troll del mondo, il fatto che poi si dimette dal partito in UK e rimane invece attaccato alla cadrega nell'europlarlamento mangiasoldi e traditore, che aveva sputtanato fino a ieri e' bellissimo.
Sono stupefatto che non sia italiano giuro.
Lo voglio DVCE dell'EURASIA
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Quello che mi ha lasciato piu' basito e' Osborne, che qualche giorno fa se ne e' uscito con un commento tipo "non spettava a me pianificare il post-Brexit perche' ho fatto campagna per il Remain". Cosa vuoi che sia, sei solo il ministro delle Finanze del governo che ha indetto il referendum, perche' mai dovrebbe essere compito tuo?
C'e' anche un'altra scuola di pensiero, secondo la quale per scongiurare la necessita' di un piano B bisogna non fare il piano B, perche' se l'esistenza del piano B diventa di dominio pubblico (assai probabile visto il numero di persone coinvolte, tra funzionari, sottosegretari ecc.) laggente inizia a credere che l'"impensabile" puo' effettivamente accadere e quindi ha senso votarlo.
Boris e' stato fatto fuori (politicamente, eh ), il fatto che abbia dichiarato che si ritirava e' una formalita'. Ne sono ben felice perche' e' la brutta copia di Renzi: tanta parlantina, capacita' operative scarse, un disastro come mediatore.