...there's no need to say thank you, the best way to say it is beeing here and fight with us. - Skip
Non lo è, ci sono abbastanza dati al riguardo. E' comunque solo uno di N fattori. Meglio due omosessuali che due criminali perenmmente in crisi di abuso di sostanze psicotrope, per dire una ovvietà.
Ed è per questo che credo sia giusto un dibattito sulle adozioni al di fuori della coppia, dato che è il minore fonte e sorgente del diritto, non il potenziale genitore.
Detto questo, io sono esattamente sulla stessa posizione di frappo (meno stato in mezzo al matrimonio, sia più un contratto fra privati adulti consenzienti, indipendentemente dal sesso, con certi diritti e doveri) - ed anche d'accordo sulla step-child adoption: è un diritto di cui già godono gli eterosessuali, non trovo affatto inconcepibile estenderlo ad ogni tipo di coppia ufficiale.
E sopratutto, basta, stigrancazzi con queste armi di distrazione di massa, per rubare la propaganda a Grillo, nel paese ci sono altri problemi, questo dovrebbe essere ai margini e risolto velocemente. Chemminchia.
eh ma in italia solitamente guardiamo il capello e ci dimentichiamo del tronco
Salve a tutti, il primo post non poteva essere che per il BS.
Programma completo:
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una soluzione del genere però mi pare che legittimi chi sostiene che non esiste genere, ma solo ruoli di genere; in poche parole, il gender
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e infatti personalmente sono combattuto proprio sulla base di questi argomeni; da un lato la biologia (ok, magari traviata dal fatto di essere italiano e quindi geneticamente cattolico); dall'altro la morale che mi porterebbe a ritenere migliore la vita di un minore affidato a due omosessuali che lo amano piuttosto che quella dello stesso minore in comunità o affidato a famiglie prive di capacità educative e assistenziali (quando non addirittura in stato di tossicodipendenza o di abusi)
sul matrimonio, l'ipotesi di "contrattualizzazione" si porta dietro troppe conseguenze; non si possono patrimonializzare i sentimenti...
https://www.worldoftrucks.com/en/onl...e.php?id=92274
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Uno degli argomenti di chi nega i figli ai gay (adozione, utero a distanza ecc) è che un figlio ha diritto a un padre e una madre e che bisogna prima guardare alla felicità del bambino piuttosto che a quella dei genitori.
Ma da quando in qua un nascituro ha diritto di essere felice? Neghiamo forse la nascita a bambini portatori di handicap, a figli di poveri, di famiglie disastrate, di famiglie del centro africa che muoiono di fame. Insomma fino a oggi nessuno ha mai messo in dubbio la legittimità di mettere al mondo bambini che presumibilmente saranno infelici. Perché con i gay questo principio non dovrebbe valere?
(assumendo ovviamente che un figlio di gay sarà presumibilmente infelice, cosa tutta da vedere).
Non si deve guardare alla felicità dei figli, ma alle loro necessità. Sono i bisogni dei figli che hanno la precedenza su tutto. Tanto piú sui dirittismi del tipo "il diritto ad avere figli" e degenerazioni proto fsciste del genere (se mi chiedi perché le chiamo proto fasciste, te lo spiegheró in un'altra puntata in cui non scrivo da cellulare).
Vuoi le adozioni per tutti? TUTTI, non solo gay, tutti? Abolisci l'aborto. Revocate il dirittismo all'aborto e sarò ben lieto di consentire adozioni a chiunque. Sempre per lo stesso implicito principio che "la vita vale la pena di essere vissuta", non per inconsistenti invocazioni alla felicità.
Ma se volete adozioni gay e anche gli aborti, non avete giustificazioni.
che c'entra l'aborto
Sono tutti esempi in cui lo stato aiuta la famiglia in vari modi, a volte anche facendosi carico delle spese necessarie a garantire al bambino minori sofferenze possibili durante la crescita. Perché mai bisognerebbe estendere il diritto ai gay solo per aumentare ancora di più queste spese?