TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora - Pagina 750

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Discussione: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

  1. #14981
    Il Paparazzo L'avatar di Chiwaz
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Si, non so.
    So che all'inizio era stato spacciato come "per adesso è sospeso, poi si vedrà", e invece un casso

  2. #14982
    Senior Member L'avatar di anton47
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    mah!

    Mario Giordano per la Verità

    È bravo per definizione, ma nessuno ha ancora capito perché. Dicono che sia un uomo di successo, anche se di successi non ne ha mai ottenuti. Non si è candidato alle elezioni, eppure è candidato a qualsiasi poltrona. E troneggia nei talk show dove può spiegare per filo e per segno ciò che è giusto e sbagliato senza avere quella fastidiosa noia di doverlo sottoporre al giudizio degli elettori.
    Perché lui, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, è fatto così: l' unto del dio Parioli, un predestinato all' applauso del Palazzo. Quando è nato qualcuno gli ha appiccicato l' etichetta con su scritto: «Sei un figo». E lui, per quanto si ostini, proprio non riesce a scrollarsela di dosso. Resta per sempre l' Eletto. Pur non essendo mai stato eletto da nessuno.
    Ieri è stato a Bruxelles a incontrare il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager ed è uscito tutto felice perché gli hanno raccontato che lassù «saranno intransigenti» sul caso della Embraco. Potevano anche raccontargli Cappuccetto Rosso e Pum Pum Fracassino ed era la stessa cosa: andare a chiedere all' Ue, che è nata per garantire libera circolazione delle merci, di bloccare il trasferimento di un' azienda all' interno dell' Europa, è un po' come chiedere a Frankenstein di iscriversi al concorso di Miss Italia. Ma che importa? La sostanza non conta, l' immagine sì: il ministro deve dimostrare che si sta dando da fare. Siccome ha fallito, ancora una volta, nel tentativo di salvare dal licenziamento 500 operai, che ora sono disperati, si atteggia a loro difensore. Anzi, a loro sindacalista.
    «Che cosa vuol dire a quei lavoratori?», gli ha chiesto ieri il Corriere della Sera. E lui, impavido: «Continuiamo a combattere insieme».
    Proprio così: combattere insieme.
    Come se lui fosse un habitué delle lotte operaie. Il veterano dei cancelli di Mirafiori.
    In realtà al massimo Calenda avrà lottato per superare qualche livello ai videogiochi nella bella casa dei Parioli dove è nato e cresciuto, riverito da camerieri in guanti bianchi e coccolato dal belmondo delle terrazze romane. Sua mamma è la regista Cristina Comencini, suo nonno il regista Luigi Comencini che lo fece recitare nello sceneggiato tv del libro Cuore di Edmondo De Amicis, con Johnny Dorelli e Ugo Pagliai. Carletto nostro («spermatozoo d' oro della Roma borghese», come l' ha definito Fulvio Abbate) che ruolo poteva avere? Ovviamente: l' io narrante. Quello che conduce le danze, insomma. Il protagonista. Voi capite? Uno che si abitua così, a 10 anni protagonista di un film con i mostri sacri del cinema, poi chi lo tiene più? Cresce convinto che ci sia sempre un nonno che lo sceglie (ovviamente in base al merito) per affidargli il ruolo più importante.
    E infatti lui (sempre per via del merito) si butta fra le braccia di un altro che conosce da vicino il valore della sofferenza operaia: Luca Cordero di Montezemolo. È con lui in Ferrari, poi in Confindustria e poi in Italia Futura, il formidabile pensatoio italiano dal quale spuntò il governo Monti. Carletto si presentò alle elezioni e fu trombato.
    Niente paura, però: l' Eletto, come sappiamo, non ha bisogno di essere eletto. Infatti fu immediatamente recuperato come viceministro nel governo Letta. Lui è fatto così: più sbaglia, più lo premiano, più fallisce più lo fanno crescere.
    Quando, per esempio, nel 2016 Matteo Renzi lo manda a fare l' ambasciatore a Bruxelles dura meno di tre mesi: non combina nulla e perciò viene promosso immediatamente ministro.
    Non è fenomenale? C' è chi nasce con la camicia e chi senza. Lui è nato direttamente in smoking.
    Anche questa vicenda di Embraco, in fondo, è il diario di un suo fallimento: convoca un tavolo, si fa prendere in giro, non risolve nulla, lascia 500 disperati sulla strada, poi se ne esce fuori atteggiandosi a vittima e dicendo che la multinazionale è «gentaglia». Poi, però, smentisce di aver detto «gentaglia».
    Infatti s' è fermato a metà parola, quanto basta per farlo capire e innestare la retromarcia. Voleva pararsi il culo, in ogni caso: voleva dimostrarsi dalla parte degli operai, dopo averli abbandonati, ma senza essere troppo contro la multinazionale, dopo averli attaccati solo per finta. Tanto a lui che importa? Lui cade sempre in piedi. Non essendo mai riuscito a farsi eleggere in Parlamento, non essendo mai riuscito a fare l' ambasciatore a Bruxelles e non essendo mai riuscito a fare benissimo il ministro, eccolo pronto per la sua nuova avventura. Ovviamente, da presidente del Consiglio.
    Tutti ne parlano, molti lo candidano. Lui stesso si propone andando in giro a discettare ricette per risolvere i problemi del Paese. Qualcuno dovrebbe spiegare come può risolvere i problemi del Paese uno che non è riuscito a risolvere quelli della Embraco e ora s' affida all' Europa come fosse la FSull' Ilva siamo all' impasse, Fincantieri in Francia ha ottenuto solo un meschino compromesso, ci sono oltre 160 tavoli di crisi aperti al ministero che aspettano di essere chiusi con quasi 200.000 famiglie in angosciosa attesa e ai cancelli di Torino si respira disperazione, ma a lui che importa? Qualcosa gli può essere forse imputata? Macché: Calenda è bravo, anzi bravissimo, praticamente un genio. Del resto lo aveva deciso fin da piccolo: o faccio l' uomo di successo o non faccio niente. Ed è riuscito a fare benissimo entrambe le cose.

    per carità: è certamente una voce mooolto faziosamente di parte, l'articolo è precedente all'ultimo accordo con l'embraco, però forse è meglio riconsiderare almeno un pochino tutto questo presepio

  3. #14983
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Qualcuno per caso sa se sulla VGA è segnato anche il Check Number?
    Volevo prolungare la garanzia(vabbè, da 3 a 4 anni ) ma a 'sti cineSi del ca**o il seriale e l'EAN evidentemente non bastano, manco dovessi lanciare un missile balistico


  4. #14984
    Senior Member L'avatar di Pinhead81
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da anton47 Visualizza Messaggio
    mah!

    Mario Giordano per la Verità

    È bravo per definizione, ma nessuno ha ancora capito perché. Dicono che sia un uomo di successo, anche se di successi non ne ha mai ottenuti. Non si è candidato alle elezioni, eppure è candidato a qualsiasi poltrona. E troneggia nei talk show dove può spiegare per filo e per segno ciò che è giusto e sbagliato senza avere quella fastidiosa noia di doverlo sottoporre al giudizio degli elettori.
    Perché lui, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, è fatto così: l' unto del dio Parioli, un predestinato all' applauso del Palazzo. Quando è nato qualcuno gli ha appiccicato l' etichetta con su scritto: «Sei un figo». E lui, per quanto si ostini, proprio non riesce a scrollarsela di dosso. Resta per sempre l' Eletto. Pur non essendo mai stato eletto da nessuno.
    Ieri è stato a Bruxelles a incontrare il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager ed è uscito tutto felice perché gli hanno raccontato che lassù «saranno intransigenti» sul caso della Embraco. Potevano anche raccontargli Cappuccetto Rosso e Pum Pum Fracassino ed era la stessa cosa: andare a chiedere all' Ue, che è nata per garantire libera circolazione delle merci, di bloccare il trasferimento di un' azienda all' interno dell' Europa, è un po' come chiedere a Frankenstein di iscriversi al concorso di Miss Italia. Ma che importa? La sostanza non conta, l' immagine sì: il ministro deve dimostrare che si sta dando da fare. Siccome ha fallito, ancora una volta, nel tentativo di salvare dal licenziamento 500 operai, che ora sono disperati, si atteggia a loro difensore. Anzi, a loro sindacalista.
    «Che cosa vuol dire a quei lavoratori?», gli ha chiesto ieri il Corriere della Sera. E lui, impavido: «Continuiamo a combattere insieme».
    Proprio così: combattere insieme.
    Come se lui fosse un habitué delle lotte operaie. Il veterano dei cancelli di Mirafiori.
    In realtà al massimo Calenda avrà lottato per superare qualche livello ai videogiochi nella bella casa dei Parioli dove è nato e cresciuto, riverito da camerieri in guanti bianchi e coccolato dal belmondo delle terrazze romane. Sua mamma è la regista Cristina Comencini, suo nonno il regista Luigi Comencini che lo fece recitare nello sceneggiato tv del libro Cuore di Edmondo De Amicis, con Johnny Dorelli e Ugo Pagliai. Carletto nostro («spermatozoo d' oro della Roma borghese», come l' ha definito Fulvio Abbate) che ruolo poteva avere? Ovviamente: l' io narrante. Quello che conduce le danze, insomma. Il protagonista. Voi capite? Uno che si abitua così, a 10 anni protagonista di un film con i mostri sacri del cinema, poi chi lo tiene più? Cresce convinto che ci sia sempre un nonno che lo sceglie (ovviamente in base al merito) per affidargli il ruolo più importante.
    E infatti lui (sempre per via del merito) si butta fra le braccia di un altro che conosce da vicino il valore della sofferenza operaia: Luca Cordero di Montezemolo. È con lui in Ferrari, poi in Confindustria e poi in Italia Futura, il formidabile pensatoio italiano dal quale spuntò il governo Monti. Carletto si presentò alle elezioni e fu trombato.
    Niente paura, però: l' Eletto, come sappiamo, non ha bisogno di essere eletto. Infatti fu immediatamente recuperato come viceministro nel governo Letta. Lui è fatto così: più sbaglia, più lo premiano, più fallisce più lo fanno crescere.
    Quando, per esempio, nel 2016 Matteo Renzi lo manda a fare l' ambasciatore a Bruxelles dura meno di tre mesi: non combina nulla e perciò viene promosso immediatamente ministro.
    Non è fenomenale? C' è chi nasce con la camicia e chi senza. Lui è nato direttamente in smoking.
    Anche questa vicenda di Embraco, in fondo, è il diario di un suo fallimento: convoca un tavolo, si fa prendere in giro, non risolve nulla, lascia 500 disperati sulla strada, poi se ne esce fuori atteggiandosi a vittima e dicendo che la multinazionale è «gentaglia». Poi, però, smentisce di aver detto «gentaglia».
    Infatti s' è fermato a metà parola, quanto basta per farlo capire e innestare la retromarcia. Voleva pararsi il culo, in ogni caso: voleva dimostrarsi dalla parte degli operai, dopo averli abbandonati, ma senza essere troppo contro la multinazionale, dopo averli attaccati solo per finta. Tanto a lui che importa? Lui cade sempre in piedi. Non essendo mai riuscito a farsi eleggere in Parlamento, non essendo mai riuscito a fare l' ambasciatore a Bruxelles e non essendo mai riuscito a fare benissimo il ministro, eccolo pronto per la sua nuova avventura. Ovviamente, da presidente del Consiglio.
    Tutti ne parlano, molti lo candidano. Lui stesso si propone andando in giro a discettare ricette per risolvere i problemi del Paese. Qualcuno dovrebbe spiegare come può risolvere i problemi del Paese uno che non è riuscito a risolvere quelli della Embraco e ora s' affida all' Europa come fosse la FSull' Ilva siamo all' impasse, Fincantieri in Francia ha ottenuto solo un meschino compromesso, ci sono oltre 160 tavoli di crisi aperti al ministero che aspettano di essere chiusi con quasi 200.000 famiglie in angosciosa attesa e ai cancelli di Torino si respira disperazione, ma a lui che importa? Qualcosa gli può essere forse imputata? Macché: Calenda è bravo, anzi bravissimo, praticamente un genio. Del resto lo aveva deciso fin da piccolo: o faccio l' uomo di successo o non faccio niente. Ed è riuscito a fare benissimo entrambe le cose.

    per carità: è certamente una voce mooolto faziosamente di parte, l'articolo è precedente all'ultimo accordo con l'embraco, però forse è meglio riconsiderare almeno un pochino tutto questo presepio
    Non è che è di parte, semplicemente è il parto di uno che non capisce un cazzo Embraco un fallimento di Calenda? Praticamente il turbocapitalismo e i prezzi bassi fanno comodo solo quando siamo gli acquirenti da Unieuro? Su Calenda di fatto non dice nulla se non che sia nato in una famiglia agiata, per il resto nemmeno si è scomodato a googlare per capire dove abbia lavorato e con che ruolo

  5. #14985
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis Visualizza Messaggio
    A proposito di preti, sentivo alla zanzara di questi prete pedofilo condannato in cassazione del tribunale italiano, ma assolto da quello vaticano.
    Mi chiedo, verrà mai il giorno in cui chiuderemo, non so in che modo, questo carrozzone che è il vaticano?
    immagino quando chiuderanno anche le ong con dentro gentaglia della stessa risma.

  6. #14986
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Ottone Erminio Visualizza Messaggio
    immagino quando chiuderanno anche le ong con dentro gentaglia della stessa risma.
    Credo che la presenza del Vaticano sia un tantino più perniciosa

  7. #14987
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis Visualizza Messaggio
    Credo che la presenza del Vaticano sia un tantino più perniciosa
    Dipende dai punti di vista

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  8. #14988
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    Dipende dai punti di vista

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    Sei contento di regalare 8 per mille al papa per farsi le scarpe Prada? Sei contento di avere la centrale della pedofilia in Italia? Di avere continue ingerenze su tutto? Che abbiano vantaggi fiscali sulle proprietà? ecc ecc

  9. #14989
    Marotta Vattene L'avatar di MrVermont
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis Visualizza Messaggio
    Sei contento di regalare 8 per mille al papa per farsi le scarpe Prada? Sei contento di avere la centrale della pedofilia in Italia? Di avere continue ingerenze su tutto? Che abbiano vantaggi fiscali sulle proprietà? ecc ecc
    A parte che l'8 per mille nessuno ti obiga a darglielo
    Le continue ingerenze su tutto in sto paese ? No non mi stanno bene, come non mi stanno bene quelle dei francesi e dei tedeschi. Solo che se devo scegliere quale elimare prima darei la priorità a mangiarane e crucchi. Poi una spianata al vaticano si da pure con gioia.
    Sulla pedofilia, li prendi e li arresti. Non mi sembra ci voglia chissà quale scienza.

    Le varie ONG e l'Unicef fan schifo quanto il vaticano per quanto mi riguarda.

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  10. #14990
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Hellvis Visualizza Messaggio
    Credo che la presenza del Vaticano sia un tantino più perniciosa
    sei rimasto indietro.

  11. #14991
    TeoN
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    A parte che l'8 per mille nessuno ti obiga a darglielo
    Le continue ingerenze su tutto in sto paese ? No non mi stanno bene, come non mi stanno bene quelle dei francesi e dei tedeschi. Solo che se devo scegliere quale elimare prima darei la priorità a mangiarane e crucchi. Poi una spianata al vaticano si da pure con gioia.
    Sulla pedofilia, li prendi e li arresti. Non mi sembra ci voglia chissà quale scienza.

    Le varie ONG e l'Unicef fan schifo quanto il vaticano per quanto mi riguarda.

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    Non arresti niente se sono sul territorio vaticano. Ti sei perso tanti ma tanti mandati di cattura internazionali. Anche per i preti accusati di genocidio in rwanda

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  12. #14992
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da anton47 Visualizza Messaggio
    mah!

    Mario Giordano per la Verità

    È bravo per definizione, ma nessuno ha ancora capito perché. Dicono che sia un uomo di successo, anche se di successi non ne ha mai ottenuti. Non si è candidato alle elezioni, eppure è candidato a qualsiasi poltrona. E troneggia nei talk show dove può spiegare per filo e per segno ciò che è giusto e sbagliato senza avere quella fastidiosa noia di doverlo sottoporre al giudizio degli elettori.
    Perché lui, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, è fatto così: l' unto del dio Parioli, un predestinato all' applauso del Palazzo. Quando è nato qualcuno gli ha appiccicato l' etichetta con su scritto: «Sei un figo». E lui, per quanto si ostini, proprio non riesce a scrollarsela di dosso. Resta per sempre l' Eletto. Pur non essendo mai stato eletto da nessuno.
    Ieri è stato a Bruxelles a incontrare il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager ed è uscito tutto felice perché gli hanno raccontato che lassù «saranno intransigenti» sul caso della Embraco. Potevano anche raccontargli Cappuccetto Rosso e Pum Pum Fracassino ed era la stessa cosa: andare a chiedere all' Ue, che è nata per garantire libera circolazione delle merci, di bloccare il trasferimento di un' azienda all' interno dell' Europa, è un po' come chiedere a Frankenstein di iscriversi al concorso di Miss Italia. Ma che importa? La sostanza non conta, l' immagine sì: il ministro deve dimostrare che si sta dando da fare. Siccome ha fallito, ancora una volta, nel tentativo di salvare dal licenziamento 500 operai, che ora sono disperati, si atteggia a loro difensore. Anzi, a loro sindacalista.
    «Che cosa vuol dire a quei lavoratori?», gli ha chiesto ieri il Corriere della Sera. E lui, impavido: «Continuiamo a combattere insieme».
    Proprio così: combattere insieme.
    Come se lui fosse un habitué delle lotte operaie. Il veterano dei cancelli di Mirafiori.
    In realtà al massimo Calenda avrà lottato per superare qualche livello ai videogiochi nella bella casa dei Parioli dove è nato e cresciuto, riverito da camerieri in guanti bianchi e coccolato dal belmondo delle terrazze romane. Sua mamma è la regista Cristina Comencini, suo nonno il regista Luigi Comencini che lo fece recitare nello sceneggiato tv del libro Cuore di Edmondo De Amicis, con Johnny Dorelli e Ugo Pagliai. Carletto nostro («spermatozoo d' oro della Roma borghese», come l' ha definito Fulvio Abbate) che ruolo poteva avere? Ovviamente: l' io narrante. Quello che conduce le danze, insomma. Il protagonista. Voi capite? Uno che si abitua così, a 10 anni protagonista di un film con i mostri sacri del cinema, poi chi lo tiene più? Cresce convinto che ci sia sempre un nonno che lo sceglie (ovviamente in base al merito) per affidargli il ruolo più importante.
    E infatti lui (sempre per via del merito) si butta fra le braccia di un altro che conosce da vicino il valore della sofferenza operaia: Luca Cordero di Montezemolo. È con lui in Ferrari, poi in Confindustria e poi in Italia Futura, il formidabile pensatoio italiano dal quale spuntò il governo Monti. Carletto si presentò alle elezioni e fu trombato.
    Niente paura, però: l' Eletto, come sappiamo, non ha bisogno di essere eletto. Infatti fu immediatamente recuperato come viceministro nel governo Letta. Lui è fatto così: più sbaglia, più lo premiano, più fallisce più lo fanno crescere.
    Quando, per esempio, nel 2016 Matteo Renzi lo manda a fare l' ambasciatore a Bruxelles dura meno di tre mesi: non combina nulla e perciò viene promosso immediatamente ministro.
    Non è fenomenale? C' è chi nasce con la camicia e chi senza. Lui è nato direttamente in smoking.
    Anche questa vicenda di Embraco, in fondo, è il diario di un suo fallimento: convoca un tavolo, si fa prendere in giro, non risolve nulla, lascia 500 disperati sulla strada, poi se ne esce fuori atteggiandosi a vittima e dicendo che la multinazionale è «gentaglia». Poi, però, smentisce di aver detto «gentaglia».
    Infatti s' è fermato a metà parola, quanto basta per farlo capire e innestare la retromarcia. Voleva pararsi il culo, in ogni caso: voleva dimostrarsi dalla parte degli operai, dopo averli abbandonati, ma senza essere troppo contro la multinazionale, dopo averli attaccati solo per finta. Tanto a lui che importa? Lui cade sempre in piedi. Non essendo mai riuscito a farsi eleggere in Parlamento, non essendo mai riuscito a fare l' ambasciatore a Bruxelles e non essendo mai riuscito a fare benissimo il ministro, eccolo pronto per la sua nuova avventura. Ovviamente, da presidente del Consiglio.
    Tutti ne parlano, molti lo candidano. Lui stesso si propone andando in giro a discettare ricette per risolvere i problemi del Paese. Qualcuno dovrebbe spiegare come può risolvere i problemi del Paese uno che non è riuscito a risolvere quelli della Embraco e ora s' affida all' Europa come fosse la FSull' Ilva siamo all' impasse, Fincantieri in Francia ha ottenuto solo un meschino compromesso, ci sono oltre 160 tavoli di crisi aperti al ministero che aspettano di essere chiusi con quasi 200.000 famiglie in angosciosa attesa e ai cancelli di Torino si respira disperazione, ma a lui che importa? Qualcosa gli può essere forse imputata? Macché: Calenda è bravo, anzi bravissimo, praticamente un genio. Del resto lo aveva deciso fin da piccolo: o faccio l' uomo di successo o non faccio niente. Ed è riuscito a fare benissimo entrambe le cose.

    per carità: è certamente una voce mooolto faziosamente di parte, l'articolo è precedente all'ultimo accordo con l'embraco, però forse è meglio riconsiderare almeno un pochino tutto questo presepio
    Sentivo il rumore dei denti sui tronchi fin da qui...

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  13. #14993
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da TeoN Visualizza Messaggio
    Non arresti niente se sono sul territorio vaticano. Ti sei perso tanti ma tanti mandati di cattura internazionali. Anche per i preti accusati di genocidio in rwanda

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    In Ruanda avrebbero dovuto arrestare tutta l'assemblea generale ONU.
    Sui preti...restan fissi chiusi in vaticano? Usciranno ogni tanto o no?

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  14. #14994
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    Le varie ONG e l'Unicef fan schifo quanto il vaticano per quanto mi riguarda.
    Fortuna che ci sei tu che, nel tuo piccolo, non fai un cazzo

  15. #14995
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da anton47 Visualizza Messaggio
    mah!

    Mario Giordano per la Verità

    È bravo per definizione, ma nessuno ha ancora capito perché. Dicono che sia un uomo di successo, anche se di successi non ne ha mai ottenuti. Non si è candidato alle elezioni, eppure è candidato a qualsiasi poltrona. E troneggia nei talk show dove può spiegare per filo e per segno ciò che è giusto e sbagliato senza avere quella fastidiosa noia di doverlo sottoporre al giudizio degli elettori.
    Perché lui, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, è fatto così: l' unto del dio Parioli, un predestinato all' applauso del Palazzo. Quando è nato qualcuno gli ha appiccicato l' etichetta con su scritto: «Sei un figo». E lui, per quanto si ostini, proprio non riesce a scrollarsela di dosso. Resta per sempre l' Eletto. Pur non essendo mai stato eletto da nessuno.
    Ieri è stato a Bruxelles a incontrare il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager ed è uscito tutto felice perché gli hanno raccontato che lassù «saranno intransigenti» sul caso della Embraco. Potevano anche raccontargli Cappuccetto Rosso e Pum Pum Fracassino ed era la stessa cosa: andare a chiedere all' Ue, che è nata per garantire libera circolazione delle merci, di bloccare il trasferimento di un' azienda all' interno dell' Europa, è un po' come chiedere a Frankenstein di iscriversi al concorso di Miss Italia. Ma che importa? La sostanza non conta, l' immagine sì: il ministro deve dimostrare che si sta dando da fare. Siccome ha fallito, ancora una volta, nel tentativo di salvare dal licenziamento 500 operai, che ora sono disperati, si atteggia a loro difensore. Anzi, a loro sindacalista.
    «Che cosa vuol dire a quei lavoratori?», gli ha chiesto ieri il Corriere della Sera. E lui, impavido: «Continuiamo a combattere insieme».
    Proprio così: combattere insieme.
    Come se lui fosse un habitué delle lotte operaie. Il veterano dei cancelli di Mirafiori.
    In realtà al massimo Calenda avrà lottato per superare qualche livello ai videogiochi nella bella casa dei Parioli dove è nato e cresciuto, riverito da camerieri in guanti bianchi e coccolato dal belmondo delle terrazze romane. Sua mamma è la regista Cristina Comencini, suo nonno il regista Luigi Comencini che lo fece recitare nello sceneggiato tv del libro Cuore di Edmondo De Amicis, con Johnny Dorelli e Ugo Pagliai. Carletto nostro («spermatozoo d' oro della Roma borghese», come l' ha definito Fulvio Abbate) che ruolo poteva avere? Ovviamente: l' io narrante. Quello che conduce le danze, insomma. Il protagonista. Voi capite? Uno che si abitua così, a 10 anni protagonista di un film con i mostri sacri del cinema, poi chi lo tiene più? Cresce convinto che ci sia sempre un nonno che lo sceglie (ovviamente in base al merito) per affidargli il ruolo più importante.
    E infatti lui (sempre per via del merito) si butta fra le braccia di un altro che conosce da vicino il valore della sofferenza operaia: Luca Cordero di Montezemolo. È con lui in Ferrari, poi in Confindustria e poi in Italia Futura, il formidabile pensatoio italiano dal quale spuntò il governo Monti. Carletto si presentò alle elezioni e fu trombato.
    Niente paura, però: l' Eletto, come sappiamo, non ha bisogno di essere eletto. Infatti fu immediatamente recuperato come viceministro nel governo Letta. Lui è fatto così: più sbaglia, più lo premiano, più fallisce più lo fanno crescere.
    Quando, per esempio, nel 2016 Matteo Renzi lo manda a fare l' ambasciatore a Bruxelles dura meno di tre mesi: non combina nulla e perciò viene promosso immediatamente ministro.
    Non è fenomenale? C' è chi nasce con la camicia e chi senza. Lui è nato direttamente in smoking.
    Anche questa vicenda di Embraco, in fondo, è il diario di un suo fallimento: convoca un tavolo, si fa prendere in giro, non risolve nulla, lascia 500 disperati sulla strada, poi se ne esce fuori atteggiandosi a vittima e dicendo che la multinazionale è «gentaglia». Poi, però, smentisce di aver detto «gentaglia».
    Infatti s' è fermato a metà parola, quanto basta per farlo capire e innestare la retromarcia. Voleva pararsi il culo, in ogni caso: voleva dimostrarsi dalla parte degli operai, dopo averli abbandonati, ma senza essere troppo contro la multinazionale, dopo averli attaccati solo per finta. Tanto a lui che importa? Lui cade sempre in piedi. Non essendo mai riuscito a farsi eleggere in Parlamento, non essendo mai riuscito a fare l' ambasciatore a Bruxelles e non essendo mai riuscito a fare benissimo il ministro, eccolo pronto per la sua nuova avventura. Ovviamente, da presidente del Consiglio.
    Tutti ne parlano, molti lo candidano. Lui stesso si propone andando in giro a discettare ricette per risolvere i problemi del Paese. Qualcuno dovrebbe spiegare come può risolvere i problemi del Paese uno che non è riuscito a risolvere quelli della Embraco e ora s' affida all' Europa come fosse la FSull' Ilva siamo all' impasse, Fincantieri in Francia ha ottenuto solo un meschino compromesso, ci sono oltre 160 tavoli di crisi aperti al ministero che aspettano di essere chiusi con quasi 200.000 famiglie in angosciosa attesa e ai cancelli di Torino si respira disperazione, ma a lui che importa? Qualcosa gli può essere forse imputata? Macché: Calenda è bravo, anzi bravissimo, praticamente un genio. Del resto lo aveva deciso fin da piccolo: o faccio l' uomo di successo o non faccio niente. Ed è riuscito a fare benissimo entrambe le cose.

    per carità: è certamente una voce mooolto faziosamente di parte, l'articolo è precedente all'ultimo accordo con l'embraco, però forse è meglio riconsiderare almeno un pochino tutto questo presepio
    Ma tu non eri quello che si scaglia (giustamente) contro il pessimo giornalismo? No perche' questa roba che hai quotato e' di livello facepalm, e il fatto di essere o no fazioso e' l'ultimo dei problemi.

  16. #14996
    Marotta Vattene L'avatar di MrVermont
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Pinhead81 Visualizza Messaggio
    Fortuna che ci sei tu che, nel tuo piccolo, non fai un cazzo
    Vero?

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  17. #14997
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    In Ruanda avrebbero dovuto arrestare tutta l'assemblea generale ONU.
    Sui preti...restan fissi chiusi in vaticano? Usciranno ogni tanto o no?

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    Usciranno anche, ma se sono costantemente protetti e difesi e nascosti c'è poco da fare. Sull'8 per mille è vero che personalmente non lo verso, ma credo che farebbe meglio all'italia se restasse nelle tasche degli italiani, invece che del papa.

  18. #14998
    The Crimson Ghost L'avatar di Kayato
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    A parte che l'8 per mille nessuno ti obiga a darglielo
    Le continue ingerenze su tutto in sto paese ? No non mi stanno bene, come non mi stanno bene quelle dei francesi e dei tedeschi. Solo che se devo scegliere quale elimare prima darei la priorità a mangiarane e crucchi. Poi una spianata al vaticano si da pure con gioia.
    Sulla pedofilia, li prendi e li arresti. Non mi sembra ci voglia chissà quale scienza.

    Le varie ONG e l'Unicef fan schifo quanto il vaticano per quanto mi riguarda.

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    8xmille non te lo puoi tenere e in un modo o nell'altro finisce sempre al vaticano, forse solo se dai come preferenza un'altra chiesa, ma se non scegli o scegli "stato" va sempre al vaticano.

  19. #14999
    Senior Member L'avatar di Pinhead81
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da MrVermont Visualizza Messaggio
    Vero?
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    Assolutamente sì; dare contro per partito preso a tutte le ONG e all'UNICEF palesa solo la tua ignoranza e/o informazione da bobolo

  20. #15000
    Υπήρχαν ήρωες L'avatar di balmung
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    Re: TITANIC II - Il Transatlantico vive ancora

    Citazione Originariamente Scritto da Pinhead81 Visualizza Messaggio
    Assolutamente sì; dare contro per partito preso a tutte le ONG e all'UNICEF palesa solo la tua ignoranza e/o informazione da bobolo
    MrVermont è stato troppo moderato.

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