Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)
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Doppia proprietà Lazio-Salernitana, perché il trust non può essere la soluzione
Entro il 25 giugno il presidente della Lazio Claudio Lotito deve cedere uno dei due club su cui esercita di fatto un controllo in Serie A ma studia una soluzione alternativa
di Marco Bellinazzo
In Serie A sta per scoppiare a tutti gli effetti la querelle giuridica sulla multiproprietà Lazio-Salerintana. Entro il 25 giugno, a tre giorni dalla scadenza per le domande di iscrizione, il presidente della Lazio Claudio Lotito deve cedere uno dei due club di cui risulta proprietario, in quanto militanti dalla prossima stagione 2021/22 entrambi in Serie A. L’indicazione del Consiglio federale è stata chiara. L’articolo 16 bis delle Noif esclude la presenza nella stessa categoria di due squadre della stessa proprietà. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina lo ha ribadito più volte: «Non servono sanzioni perché non ci si può proprio iscrivere al campionato. Lo impongono la Figc, il Coni, le norme internazionali. Norme che si conoscono dal luglio del 2013».
La proprietà di Lazio e Salernitana
L’Unione sportiva Salernitana 1919 srl appartiene equamente alla Omnia service One srl - che risulta al 100% di Enrico Lotito, figlio 25enne di Claudio Lotito - e alla La Morgenstern srl - che è al 100% di Memini srl e rientra nel Gruppo di Marco Mezzaroma, cognato di Claudio Lotito. La società sportiva Lazio, quotata in Borsa, appartiene invece per il 67% a Lazio Events srl, la holding costituita nel 2004 per salvare il club dal default dell’era Cirio di Sergio Cragnotti, e che Claudio Lotito controlla attraverso tre veicoli (Snam Lazio Sud, Linda e Bona Dea). La situazione dunque dei due club ricade perfettamente nella fattispecie di cui all’articolo 16 bis delle Noif.
Il divieto della mutliproprietà
Questa norma stabiliche infatti che «Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica». Sussiste il controllo di una società o di un’associazione sportiva quando «allo stesso soggetto, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali». La norma che recipisce un principio dell’ordinamento sportivo nazionale e internazionale è stata esplitamente approvata dalla Figc lo scorso maggio, in vista della potenziale promozione della Salernitana per non lasciare dubbi interpretativi. La stessa norma ha fatto salvo le situazione già esistenti (quella Lazio-Salernitana, ma anche quella Napoli-Bari, club che hanno la medesima proprietà nel gruppo Filmauro di Aurelio De Laurentiis), fermo restando l’obbligo di cedere uno dei due club della multiproprietà al verificarsi della situazione di coesistenza nello stesso campionato.
La soluzione
Di fronte alla necessità di dover vendere uno dei due club e in particolare la Salernitana neopromossa in Serie A, Lotito appare però titubante. La mancaza di offerte ritenute adeguate (il club campano viene valutato tra i 60 e i 70 milioni), di fronte allo stato di necessità del venditore, rischia a suo dire di depauperare il suo patrimonio. Per cui sta valutando una soluzione alternativa alla cessione del club a un privato oppure a un fondo e in particolare alla istituzione di un trust. In queste ore i suoi avvocati si stanno confrontando con quelli della Figc.
Le regole del trust
Il trust è un modello giuridico sorto nel sistema anglosassone di common law e diffusosi anche in altri ordinamenti di civil law come quello italiano che può essere costruito in vari modi per gestire patrimoni familiari o di aziende. In pratica, i beni oggetto dell’accordo vengono giuridicamente separati dal loro proprietario (il soggetto che istituisce il trust) in una sorta di compartimento stagno, e intestati a un altro soggetto che fa da amministratore degli stessi secondo le “regole” del trust fissate dal proprietario. Il tutto può essere fatto anche nell’interesse di un terzo soggetto beneficiario.
L’inadeguatezza del trust
il divieto fissato dalla Figc con l’articolo 16 bis si fonda su un’esigenza sostanziale e non solo formale: non può essere in nessun modo rinconducibile alla medesima persona fisica l’interesse economico e sportivo di due club destinati a giocare nel medesimo torneo. Un eventuale trust in cui fosse conferito da Lotito uno dei due club lo allontanerebbe formalmente dalla sua proprietà, ma non c’è dubbio che gli interessi economici e sportivi dipendenti dai risultati di quel team alla fine ricaderebbero comunque nella sfera personale di Lotito e dunque afferirebbero in ogni caso alla sua sfera di infleuenza. Sarebbe complicatissimo evitarlo. In termini più chiari, la Salernitana o la Lazio sia pure “coperte” da un trust per il sistema calcistico nazionale in tutte le sue componenti sarebbero sempre “di Lotito”. Si sta molto discutendo perciò della possibilità di creare un trust a prova di terzietà e costituto al solo scopo di amministrare il bene in funzione della sua cessione. Ma anche questa soluzione appare fragile.
Le problematiche
Ad di là delle persone scelte per amministrare il bene, chi assicurarebbe la breve durata del trust? Cosa accadrebbe ad esempio se non arrivassero offerte ritenute congrue? Si potrebbe accettare nell’ottica della regolarità delle competizioni il perdurare della doppio proprietà per un’intera stagione? E in Lega come mi muoverebbe l’amministrato del trust? Si asterrebbe? Sarebbe “libero” di optare per le proposte di Lotito? Tutte questioni a cui ora spetterà alla Figc darà una risposta nell’intersse del calcio italiano.
https://www.ilsole24ore.com/art/dopp...uzione-AEVcXvO
a quanto danno l'epilogo "tarallucci & vino" ?
credo non sia direttamente quotato
In before Salernitana ceduta a Muriqi.
Sondato anche il mio cane, ma dopo la sua indisponibilità hanno ripiegato su Gotti, che immagino quanto sarà contentone della fiducia dimostratagli...Luca Gotti e l'Udinese, una storia che continuerà. Dopo settimane di incertezza in cui l'Udinese sembrava vicina a cambiare tecnico, oggi è arrivata la svolta, con l'accordo trovato tra l'ex vice di Donadoni e la proprietà friulana. Gotti e l'Udinese proseguiranno insieme e nei prossimi giorni si incontreranno nuovamente per definire gli ultimi dettagli del percorso insieme. Dopo aver sondato Maran e soprattutto Paolo Zanetti, l'Udinese ha scelto di proseguire con Luca Gotti.
Eh, ma a 'ste storie che ogni tanto si sentorno di gente che non vuole allenare o avere il ruolo di primo piano e preferisce stare nell'ombra ci credo fino a un certo punto, anche perché mi sa che l'allenatore capo avrà anche più responsabilità ma piglia un tantinello di più degli altri, oltre alle prospettive di carriera che potrebbe avere in questo caso (e quindi, oltre all'ambizione, altri bei soldi, parecchi, ai quali pochissimi sono insensibili)... Potrebbe essere vero (probabile che nel caso di Tassotti lo sia, visto che hanno fatto accomodare su quella panchina più o meno qualsiasi milanista abbia fatto una gita a Coverciano), per come non riescono a non viverla molti allenatori, come se da ogni partita dipendesse la loro stessa vita, quindi tensione a pacchi. Ma potrebbe pure essere falsa modestia o uno sminuirsi per pararsi il culo in caso di insuccesso.
Restarting
L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver affidato a professionisti del settore l’incarico di gestire la cessione delle quote societarie. Tali trattative sono pertanto coperte dal segreto professionale e ogni comunicazione sarà fatta nei modi e nei tempi debiti.
Invitiamo altresì la tifoseria tutta a non prestare adito a notizie false e tendenziose che circolano da giorni sulle varie piattaforme social e prive di qualsiasi fondamento.
Certi di una sicura comprensione la Proprietà ribadisce che si sta adoperando al fine di garantire la massima stabilità e continuità per il futuro della Salernitana.
Restarting
Duro sfogo di Walter Zenga in una intervista a Libero : "Come sto? Decisamente male. Come faccio a star bene quando vedo che il Verona prende Di Francesco, che Giampaolo è sulla bocca di tutti, che la Gazzetta nomina Stankovic come miglior "italiano" all'estero o cita Bergodi e Mangia, grandi ex allenatori del Craiova in Romania. E io?”.
Su Conte: "Un professionista è libero di prendere le decisioni che ritiene più opportune. Può fare due cose: decidere di levarsi di torno o affrontare i problemi. Io non ho mai evitato i problemi e, ti dirò, me la sono sempre presa in quel posto. Se non scendi dalla barca poi ne paghi le conseguenze"
Con uno che si trucca la barba con l'henne non farei nemmeno un viaggio in ascensore, figuriamoci affidargli una panchina di A
Io andrei sul suo profilo Instagram a insultarlo ancora per l'uscita su caniggia
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