La tradizione millenaria e il regolamento del giuoco del calcio prevedono che il calciatore etero appena riprodottosi dedichi il suo successivo gol alla criatura, con tanto di scene di esultanza ben riconoscibili e opportunamente codificate. Ora, Zaniolo ha appena segnato col Debrecen, ma (si direbbe) gnente dedica. Quale destino ora lo attende? Multa? Squalifica? Improvvisa e trascendente manifestazione del divino, con deflagrazione sincronizzata di entrambe le ginocchia?