La Lucchese è passata di mano. Ora è ufficiale. Nella giornata di ieri, dopo una trattativa durata circa un mese e che, in alcuni momenti, sembrava sul punto di deragliare, Arnaldo Moriconi ha ceduto l’80% della società (ne disponeva il 97 tramite «Città digitali» e, dunque, resta al 17%) all’imprenditore senese Lorenzo Grassini che ha il suo centro di attività a Londra, dove ricopre il ruolo di amministratore della Nilor Plc, una società che si occupa di investimenti mobiliari e immobiliari con un capitale sociale dichiarato di 33 milioni di sterline.
Il passaggio delle quote, secondo indiscrezioni, sarebbe avvenuto per una cifra vicina a 1,5 milioni di euro, poco meno della metà dei quali andrebbero nelle tasche di Moriconi (il resto sarebbero debiti) che, dunque, avrebbe trovato il modo di rientrare di quanto anticipato in questi mesi di solitaria (o quasi) conduzione societaria.
La fumata bianca, come anticipato ieri, dopo un momento di stasi della trattativa, è avvenuta lunedì allo stadio «Porta Elisa», quando, nel corso di un lungo confronto, le parti avrebbero trovato un nuovo punto di equilibrio, diverso da quello originariamente raggiunto nelle settimane precedenti. Ieri, poi, la firma sul precontratto che cristallizza i termini di acquisto e di vendita.
I prossimi passi saranno quelli di dare vita a una «due diligence» sui conti societari e, poi, nel giro di qualche settimana, arrivare alla firma definitiva davanti al notaio, con il pagamento di quanto non versato all’atto della firma del preliminare. La Lucchese, però, salvo improbabili colpi di scena, è giunta a una svolta societaria, a poco più di un anno di distanza dall’addio di Andrea Bacci, cui è succeduta la gestione Moriconi, prima sotto forma di contribuzione ai soci di Lucchese Partecipazioni, poi rilevando, nei mesi scorsi, anche formalmente il club, di fatto nelle sue mani dallo scorso anno.
E, se Moriconi resta al 17 per cento, l’1 per cento è rispettivamente nelle disponibilità di Lucca United, Lucchese Partecipazioni e Moreno Micheloni. Ad affiancare nella trattativa Grassini – che rileva la Lucchese attraverso la società «Aigornetto Limited», con sede a Londra e dentro la quale figurano a metà lo stesso Grassini e la moglie – , è stato Fabrizio Lucchesi.
L’ex direttore generale, tra le altre, di Roma, Fiorentina, Empoli e Pisa, dovrebbe ricoprire identico ruolo nella società rossonera. E l’intenzione non sarebbe, certo, quella di dare vita a un campionato di galleggiamento. Tutto da chiarire, a questo punto, il destino degli attuali quadri tecnici rossoneri. Quello che è certo è che la società rossonera volta pagina. Per una nuova avventura che è tutta da scrivere.