ANTICIPO 24ESIMA GIORNATA: BENINO GUIDA MA SUL RIGORE REVOCATO C’È UN ERRORE DI UTILIZZO DEL VAR
Venerdì atipico con l’anticipo della gara più attesa della giornata tra Fiorentina e Juventus, banco di prova importante per Guida. Designazione, come prevedibile, accompagnata da poco intelligenti polemiche per la provenienza dell’ancor giovane campano.
Gara difficile come ci si aspettava, con un episodio molto, molto complesso: matassa da sbrogliare con l’ausilio di regolamento, direttive, interpretazioni dell’AIA e della UEFA.
Per iniziare, però, è doveroso rivolgere gli auguri per una pronta guarigione a Ghoulam, sfortunatissimo difensore del Napoli, appena rientrato dopo la rottura dei crociati del ginocchio destro e nuovamente costretto ad un lungo stop per la frattura della rotula.
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Oltre al doveroso “in bocca al lupo” anche una brevissima riflessione:
questi recuperi “lampo” per infortuni molto seri stanno evidenziando rischi eccessivi. Non è il primo caso di un infortunio ai legamenti seguito da una frattura alla rotula: solo un mese fa stessa sorte è toccata a Luca Pellegrini, giovanissimo e talentuoso difensore della Roma (
l’approfondimento sul Corriere dello Sport lo trovate qui). Incidenti che rischiano di stroncare una carriera, trattandosi di infortuni con decorso molto lungo.
Fiorentina – Juventus 0-2, arbitro Guida
Vi tolgo immediatamente la curiosità (se mai vi interessasse): la prestazione di Guida è valutabile sotto un duplice profilo, a prescindere dall’episodio centrale che affronteremo a breve.
Da un lato gli aspetti positivi:
– ottima preparazione atletica, nel periodo di recupero appariva ancora fresco come nei primi minuti;
– molto bene tecnicamente: pochi fischi sbagliati, soglia del fallo coerente, mai contraddittorio nel metro di giudizio;
– non male anche a livello comportamentale: nonostante una gara piuttosto tesa (come ampiamente previsto e prevedibile), solo in rare circostanze è apparso in lieve difficoltà ma è stato molto bravo a riprendere subito il controllo della partita.
D’altro canto non può essere sottaciuta qualche imprecisione dal punto di vista disciplinare, imprecisioni sulle quali non posso non soffermarmi brevemente. Lascio in fondo, per ovvi motivi, l’episodio del rigore revocato.
Al minuto 24, Lichtsteiner e Chiesa entrano in contatto sul lato destro della metà campo viola:
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Il contrasto originario è assolutamente regolare.
La reazione di Lichtsteiner è sicuramente antipatica da vedere ma non sufficiente per essere definita violenta. Siamo di fronte ad un comportamento chiaramente antisportivo, il difensore riesce a controllare l’impeto non affondando con violenza la gamba destra sul ginocchio dell’avversario.
Giusta la decisione di Guida che punisce il difensore con un cartellino giallo. Avrei gradito anche un richiamo ufficiale a Chiesa: eccessiva la sua sceneggiata, il colpo è stato molto lieve. Antipatico, antisportivo quanto volete ma non violento.
Al minuto 41 Milenkovic contende il pallone ad Higuain sulla fascia laterale. Contrasto piuttosto ruvido ma nei limiti del regolamento. Corretto non fischiare, meno corretta la scelta successiva.
La colpa non è solo di Milenkovic. Subito dopo il contrasto è Higuain che si gira stizzito verso l’avversario che, per la verità, stava guardando dove fosse finito il pallone:
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Milenkovic, una volta accortosi della protesta non esattamente pacata dell’attaccante della Juventus, si lascia andare ad un atteggiamento a sua volta poco sportivo:
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Atteggiamenti che, come noto, non riesco a non detestare. In questi casi, secondo la mia visione dello sport, si tratta di episodi che nulla hanno a che vedere con una partita di calcio. Oltre a ciò queste sono fattispecie per le quali la doppia ammonizione è obbligatoria. Nell’economia della gara un richiamo ufficiale come quello posto in essere da Guida può essere sostenibile in punto di regolamento e di gestione dei calciatori. In questa circostanza, però, la scena è stata troppo plateale,
il cartellino giallo era doveroso per entrambi.
Al minuto 60 Pjanic contrasta Chiesa a centrocampo:
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Come possiamo apprezzare dal fermo immagine successivo,
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Chiesa si era già spossessato del pallone appoggiandolo verso un proprio compagno di squadra.
Impossibile per Pjanic giocare il pallone già lontano, intervento in netto ritardo, fallo imprudente, ammonizione automatica.
Grave l’errore di Guida, peraltro posizionato perfettamente per giudicare.
Al minuto 86 ancora Pjanic protagonista. La Fiorentina si propone sulla tre quarti avversaria con un buon pallone di Simeone che controlla e si libera di Pjanic che lo ferma con un fallo:
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Ancora una volta Guida si trova in posizione perfetta sia per vedere l’infrazione (ed infatti fischia immediatamente) sia per valutare come meritevole di cartellino giallo la trattenuta del centrocampista juventino che interrompe un’azione promettente degli avversari: campo aperto, distanza notevole ma nelle vicinanze del raggio di tiro, Simeone sfuggito nettamente al suo controllo.
Anche in questo caso non c’è nulla su cui discutere: ammonizione pressoché automatica. Ed ancora una volta Guida sbaglia a non estrarre il cartellino giallo, come già nell’episodio precedente.
Sul piano disciplinare qualche errore di troppo:
rivedibile.
Riavvolgiamo il “nastro” e torniamo al minuto 18 del primo tempo.
Su una azione insistita della Fiorentina sulla fascia destra, Simeone contrasta Alex Sandro. Quest’ultimo perde il possesso del pallone che arriva sul piede di Benassi il quale crossa verso il centro trovando l’opposizione di Chiellini.
Iniziamo proprio dalla fine: il tocco di braccio di Chiellini è punibile?
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Questi due fermo immagine ci dicono pochino, sebbene già si intuisca quanto avvenuto.
La terza immagine toglie ogni dubbio:
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Il braccio sinistro di Chiellini, inizialmente lungo il fianco, è piuttosto largo e, soprattutto, molto alto.
Aumento del volume corporeo, posizione innaturale, pallone che finisce direttamente sul braccio e successivamente sul petto.
Bravo, molto bravo Guida a fischiare immediatamente.
E mi preme sottolineare un aspetto.
Questo sarebbe un tocco di mano punibile anche se il pallone avesse colpito prima il petto e poi il braccio.
Chiariamo questo punto del regolamento:
non è automatica la depenalizzazione di un fallo di mano se il pallone colpisce prima un’altra parte del corpo. In questo caso, se il pallone fosse finito prima sul petto e poi sul braccio di Chiellini, l’arbitro avrebbe dovuto punire ugualmente il tocco perché la posizione risulta innaturale, un ostacolo irregolare. Questo piccolo inciso per evidenziare ancora una volta quanto sia complesso il giudizio in merito alla fattispecie generica dei tocchi/falli di mano.
Dopo un lungo
VAR check, Guida revoca il calcio di rigore per far riprendere il gioco con un calcio di punizione indiretto, conseguenza di un fuorigioco che, inizialmente, era sfuggito praticamente a chiunque:
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Fuorigioco che appare netto:
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(immagine Sky)
Il problema, però, non è tanto la posizione di Benassi (chiaramente oltre il penultimo difendente) ma quanto accade precedentemente.
Un altro passetto indietro, dunque.
Simeone contrasta Alex Sandro, passando il pallone in avanti. Immediatamente dopo il giocatore della Juventus tocca il pallone con il piede sinistro.
La domanda a cui dobbiamo rispondere è la seguente:
questo tocco di Alex Sandro deve essere interpretato come “giocata” oppure come semplice “deviazione”?
Chiariamo: è un episodio terribilmente complicato, in pochissimi secondi accade di tutto. Perché non abbiamo ancora evidenziato tutte le criticità di questa azione: Simeone commette fallo su Alex Sandro?
Così come affermai, dopo il famoso episodio Khedira / Acquah nel derby di Coppa (
qui un approfondimento della gara) che l’azione fosse irregolare per fallo negligente del centrocampista della Juventus, allo stesso modo
ritengo irregolare il contrasto di Simeone ai danni di Alex Sandro:
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Dinamiche leggermente differenti ma stesso concetto di base:
toccare il pallone non significa contrasto regolare. Khedira nel derby e Simeone ieri sera hanno strappato il possesso del pallone all’avversario commettendo infrazioni che potevano essere punite.
Torniamo al fuorigioco.
La decisione è corretta.
Per comprendere pienamente questo concetto, dobbiamo rifarci alle interpretazioni ufficiali dell’AIA e della UEFA.
L’AIA, nel corso delle stagioni, ha sempre prodotto un gran numero di
slides esplicative, per chiarire volta per volta fattispecie complesse.
In merito ai concetti di “giocata” e “deviazione”, dobbiamo far riferimento a questi schemi:
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Come potete notare, la “giocata” non dipende solo dalla volontà di toccare il pallone ma anche da altri presupposti. Quel che a noi interessa è un punto nella prima slide: c’è un chiaro movimento del calciatore verso il pallone?
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La risposta, a mio parere, è NO.
Alex Sandro tocca sicuramente il pallone, non per un movimento cercato volontariamente ma come conseguenza del contrasto subito da Simeone.
Ulteriori basi per valutare come corretta la scelta finale ci vengono fornite dalla “linee guida” UEFA:
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Questi splendidi schemi sono tratti da un sito che vi invito a consultare periodicamente e che trovate a questo link:
http://www.law-11.com/
Da tali linee guida possiamo evidenziare che:
– Alla voce “
time” leggiamo che
il tocco deve essere giudicato come deviazione (che non sana, dunque, una posizione di fuorigioco) nel caso in cui “(il giocatore) abbia avuto una reazione istintiva ed abbia giocato (il pallone) con scarsa qualità”;
–
Deve considerarsi come una “giocata deliberata” (volontaria) se il giocatore è in equilibrio e pronto ad intervenire sul pallone (aspetto che non ritroviamo in alcun modo nella fattispecie che stiamo approfondendo).
Insomma, tutti gli elementi oggettivi portano a giudicare l’episodio come una semplice deviazione, priva dei connotati minimi per classificarla come una “giocata”, come tale utile a rimettere in gioco il calciatore in fuorigioco.
Detto ciò,
c’è un problema non da poco nella decisione assunta.
La scelta è corretta ma la procedura è sbagliata.
Perché?
Come abbiamo già visto più volte,
sono due le modalità di intervento del VAR:
– “
on field review” nel caso in cui si tratti di una valutazione dell’arbitro, al quale deve essere riservata la scelta finale;
–
non necessità di “on field review” nel caso in cui si tratti di semplice rilevazione di fuorigioco geografico.
Sebbene la scelta finale sia stata per una posizione di fuorigioco (soluzione che condivido), in realtà Guida avrebbe dovuto effettuare una “
on field review” poiché si tratta di una valutazione sulla qualità dell’intervento di Alex Sandro: i VAR non avevano il potere di giudicare ma solo di segnalare la necessità di rivedere l’azione, devolvendo al solo Guida la scelta finale. Al contrario,
non chiamando l’arbitro al monitor, di fatto i VAR hanno avocato a sé il giudizio di merito sul tocco di Alex Sandro, assumendo una decisione che poteva prendere solo Guida.
Piccolo inciso finale.
Il regolamento è già complicato di suo, ritengo questo episodio uno dei più complessi che abbia mai visto. In casi come questo non importa quanto tempo si perda: che il gioco si fermi per 30 secondi o per 3 minuti e mezzo (come ieri sera) è aspetto marginale, la fretta porta spesso ad errori, come abbiamo visto tra la 21esima e la 22esima giornata.
Bene così, le decisioni si assumono prendendo il tempo necessario e
pazienza se il gioco rimane fermo: l’importante è arrivare alla decisione corretta.
http://www.lucamarelli.it/anticipo-2...lizzo-del-var/