La più bella storia di calcio del 2018 è quella di Trina Davis.
Trina è una ragazza di 17 anni che è nata e vive a Marysville, una piccola cittadina dello Stato di Washington. Atleta naturale, eccelle sin da bambina in diversi sport, ma la sua grande passione è il calcio: gioca da sempre ed è una stella della locale squadra scolastica.
Entrata nell'ultimo anno di scuola superiore, sceglie per il suo futuro una università che abbia il calcio tra gli sport principali, e firma pertanto un impegno con la Grambling State University, in Louisiana. Il giorno del colloquio conoscitivo con l'allenatore della squadra universitaria, ad accompagnarla c'è la madre: il coach, nel corso dell'incontro, apprende che la signora Davis è arrivata negli USA a 22 anni; prima di allora viveva nel suo paese natio, le Isole Fiji, anche se i suoi tratti tradiscono le origini indiane, comuni a molti connazionali, discendenti della manodopera importata dagli inglesi nel periodo della colonizzazione delle isole. Il volto del coach si illumina: che combinazione, ho molti amici laggiù.
Tornata a casa, Trina riceve una mail da Christophe Gamel, tecnico della nazionale maschile delle Fiji: un suo amico, negli USA, le ha parlato di lei e lui vorrebbe vedere qualche video di una sua partita. La ragazza ne invia diversi e ringrazia per l'interessamento, non dando peso alla cosa. Passa però pochissimo tempo e arriva una nuova mail: a scrivere, stavolta, è Marika Rodu, capo tecnico della federazione femminile calcistica delle Fiji, che le fa una proposta inaspettata. Visto che la madre di Trina è fijiana, le spiega, lei potrebbe prendere il passaporto delle Isole Fiji e giocare per la loro federazione: basta un sì, e loro si sarebbero occupati della parte burocratica. Nonostante sia stata nelle Isole Fiji solo una volta, da bambina e come turista, Trina, dopo aver parlato con i genitori, accetta: è incuriosita e la convocazione è in un periodo in cui la scuola è ancora chiusa. La madre cerca di insegnarle qualcosa della lingua locale, o quanto meno a cantare l'inno nazionale, ma senza successo. Così, quando arriva nel luogo del ritiro in un Paese che le appare come un altro universo, è un po' stranita: tutti sono gentilissimi ma l'ambiente e gli allenamenti del primo giorno sembrano troppo seri per uno stage preparatorio. Al termine della giornata, quindi, chiede alle sue compagne se lo stage sia relativo a rappresentative federali under 17 o under 20; tra le risate generali, le rispondono che quella è la nazionale femminile maggiore e che si stanno preparando per le qualificazioni alla Coppa dell'Oceania, che inizieranno tra pochi giorni! Senza rendersene conto, Trina si ritrova così catapultata dal torneo scolastico a una manifestazione continentale sottoposta al controllo della FIFA, visto che la vincitrice si qualificherà di diritto ai Campionati del Mondo del 2019.
Certo, quest'ultima appare una eventualità lontanissima: nell'amatoriale mondo del calcio femminile oceanico, le Fiji sono particolarmente disastrate: non hanno mai ottenuto un risultato di rilievo e spesso non sono riuscite neppure a partecipare ai campionati continentali. Devono così affrontare un girone di qualificazione, dal quale uscirà l'ultima squadra che si unirà alle sette già qualificate di diritto, in quanto molto più in alto nel ranking FIFA.
Arriva il giorno dell'esordio contro Vanuatu e la Davis parte titolare: la classe non è acqua e segna subito una tripletta. Trascinate dal nuovo attaccante, le Fiji superano le eliminatorie e raggiungono la fase finale, che si terrà alla fine dell'anno: Trina è ovviamente convocata e, scuola o non scuola, non ha intenzione di perdersi l'appuntamento con le nuove amiche per nulla al mondo.
Il 18 novembre le Fiji fanno il loro esordio in Coppa dell'Oceania: le Isole Cook vengono inaspettatamente sconfitte per tre a zero grazie soprattutto alla grande prestazione della diciassettenne Davis, che chiude il girone segnando tre reti e fornendo assist e giocate vincenti alle compagne. Tra entusiasmo e stupore, la squadra arriva in semifinale: semifinale, contro la Papua Nuova Guinea, che viene dominata. Trina realizza una doppietta - il primo goal, che si vede all'inizio, arriva da un'azione in solitaria partita dalla propria area di rigore - e, per la prima volta nella sua storia, la nazionale delle Fiji raggiunge la finale continentale.
L'epilogo obbedisce alla logica dello sport e non della favola: le avversarie della Nuova Zelanda giocano negli impegnativi campionati europei e nordamericani e sono troppo forti. Tutti, Trina in testa, sono comunque felici dell'esperienza; ma la più felice è la preside del liceo di Marysville, la quale temeva già di dover spostare le date del conseguimento del diploma per una motivazione mai verificatasi prima: la partecipazione di una studentessa a un campionato del mondo.