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La Roma dice addio allo stadio di Tor di Valle, "quei terreni sono pignorati"
Dopo un balletto lungo nove anni che ha bruciato un'intera gestione - quella di James Pallotta - il club getta la spugna di fronte all'ennesimo impedimento. Un pignoramento "sottaciuto" al Comune per tutto questo tempo
di: Lorenzo D'Albergo
La pietra tombale sul progetto del nuovo stadio della Roma ha le sembianze di una lettera. Due pagine scarse, datate 13 ottobre, rimescolano ancora una volta le carte su Tor di Valle e riservano l'ennesimo colpo di scena di un iter infinito: i terreni sui quali il club giallorosso vorrebbe realizzare la sua nuova casa sono pignorati. "Il complesso immobiliare - scrive il Comune - non è nella libera disponibilità dell'attuale proprietaria Eurnova Spa
Poteva succedere ovunque e invece....
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Vabbè talismà qua siam tutti sulla stessa barca mi pare
ma come, ma dopo 9 anni viene fuori così
Strano, in fondo a Roma la trasparenza sta di casa
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Milano mica è un quartiere come Firenze.
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https://www.milannews24.com/milan-nu...ivi-del-club/#
Il consiglio comunale ha guardato Report?
Un consiglio comunale di ritardati mentali.
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Beh visto che è lega e m5s direi che la descrizione è incontestabile :V
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@felaggiano
questo solo oggi eh
Sulle pagine odierne de La Gazzetta dello Sport si parla del decreto "sblocca stadi" approvato a settembre e quali effetti potrebbe avere sulle società di Serie A in Italia che da tempo hanno nei loro piani quello di ristrutturare gli impianti dove ora giocano le partite: secondo la rosea, la prima società a esultare è stata la Fiorentina, che ora aspetta una risposta dal Ministero dei Beni Culturali per potere decidere se costruire o meno il nuovo Franchi. Rocco Commisso, che ha già investito circa 80 milioni sul centro sportivo, vuole sapere se lo stadio di oggi può essere abbattuto e il nuovo ricostruito sempre nell’area di Campo di Marte rispettando le parti di valore storico e architettonico. Al momento sembra che da Roma possano arrivare diverse limitazioni al club viola
Sulle pagine odierne de La Repubblica (ed. Firenze) questa mattina viene dato ampio spazio al tema legato allo stadio Franchi, con una lettera firmata dai principali archistar a livello mondiale che si sono schierati in difesa dell'impianto di Campo di Marte. «Come architetti, ingegneri, esperti della conservazione del patrimonio moderno e studiosi dell’architettura del Novecento siamo preoccupati per le informazioni che giungono sul pericolo di parziale distruzione o demolizione che corre lo stadio Artemio Franchi ». Firmato, Santiago Calatrava, Rafael Moneo, Norman Foster. Dopo l’appello dell’Icomos una nuova lettera agita il caso Franchi, ancora una volta indirizzata al sindaco Nardella e al ministro Franceschini ma stavolta pure al presidente della Repubblica Mattarella e al premier Conte. La promuove la Pier Luigi Nervi Project Association e porta in calce firme importanti, a cominciare dagli archistar Calatrava, Foster e Moneo e altre potrebbero aggiungersi. Nel bel mezzo dei giorni più caldi al ministero, dove ieri è arrivata la relazione del soprintendente Andrea Pessina (che pare intenzionato a tornare all’architettura originale, eliminando la pensilina costruita per Italia ‘90, senza demolizioni massicce delle curve e senza trasloco delle scale elicoidali e della Torre di Maratona) questa è una piccola bomba perché con nomi così grossi in prima linea il caso è destinato a fare il giro del mondo. Tra i firmatari della lettera troviamo l’architetto statunitense Steven Holl, Bill Baker, Guy Nordenson della Princeton, Ochsendorf del Mit di Boston, Block della Technische Hochschule di Zurigo, Kenneth Frampton, tra i più eminenti storici dell’architettura viventi, Jean Louis Cohen, Solow della New York University, Susan McDonald del Getty Institute di Los Angeles, Claudia Conforti, docente di Storia dell’architettura a Tor Vergata.
ulle pagine odierne de Il Corriere Fiorentino questa mattina si parla diffusamente della vicenda legata all'Artemio Franchi e, in particolare, si fa riferimento all'articolo uscito nelle scorse ore sulla versione on-line del New York Times (che Firenzeviola.it vi ha già sintetizzato ieri, LEGGI QUI) che ha dato spazio alle reazioni degli ambientalisiti che non sono favorevoli alla ristrutturazione dell'impianto. In particolare, quello che si sta creando è un fuoco di fila che, tra minacce di ricorsi, fa poco ben sperare sul futuro del procedimento per il Franchi anche con la nuova legge. Fai, Italia Nostra, ma soprattutto la Nervi Foundation sono pronti a schierare i legali persino sulla lettera con cui il ministero dovrebbe indicare gli «elementi testimoniali» da conservare (consentendo l’abbattimento e la ricostruzione, da legge). Pure l’Icomos parla di un segno architettonico da preservare in modo «olistico», non si può toccare nulla senza compromettere l’opera. Se la risposta dal ministero non sarà soddisfacente, Commisso non procederà sul Franchi. Su cui però, sempre secondo lo studio, saranno necessari interventi straordinari per circa 7 milioni di euro, più di 600 mila l’anno di manutenzione. E «una copertura» per preservare la struttura dalle minacce del tempo. Da fare a carico dei contribuenti, però, se salta l’operazione di Commisso.
e ancora ti domandi perchè Nardella non è a favore?
tutto questo per il franchi? ma sono seri?
E pensare che ne bastano una ventina per una nucleare :V
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Tanto per la serie b vi basta no stadietto fatto coi tubi innocenti.
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ma perchè
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari