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Per ora non vedo differenze tra Gattuso e Ancelotti.
Corrono alla stesso modo.
Battletag: MrWashington#21181
Povero Napoli
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Povero un cazzoOriginariamente Scritto da Angels
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Battletag: MrWashington#21181
E' la prima partita di Gattuso, eh.
Cosa volevi vedere?
Io sono dell'idea che mandar via Ancelotti sia stato un errore, però per dirlo ci vorranno tra 5 e 10 giornate.
Proprio perché considero la cacciata di Ancelotti un errore, non vedo differenze.
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Battletag: MrWashington#21181
1-2 Parma
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Battletag: MrWashington#21181
Gervinho
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Che bel giocatore.
beh sull'uno del Brescia di oggi c'era da puntarci
con Grosso han veramente perso tre giornate senza motivo
Ma NON PUOI vederle, alla prima partita.
Non ha senso, aspettarselo.
Un allenatore che dura tre giornate.
Cellino ha superato persino Zamparini, in quanto ad assurdità.
scusate ma quando una squadra va MALE si caccia l'allenatore, io ad ancelotti voglio bene ma era inevitabile finisse così
date un mese a gattuso prima di giudicare
Sono popio i meccanismi elementari del pallone, eh.
Che siano meccanismi che esistono da sempre, è vero.
Che questi meccanismi abbiano un senso, è proprio tutt'altro paio di maniche.
"Non posso fare altro, quindi caccio l'allenatore" è un concetto talmente idiota che suonerebbe tale anche a chi non dovesse aver mai visto una partita di calcio in vita sua.
verissimo, ma d'altronde poche cose nel calcio hanno un senso
Invece ha senso (può averlo, come dimostra il fatto che storicamente non sono poche le volte in cui il cambio di allenatore sortisce un effetto; e, no, quello non è un concetto idiota perché effettivamente non è che puoi fare molto altro a stagione in corso per cercare di dare una svolta; poi ci sono Cellino e Zamparini)(e l'allenatore ha un ruolo fondamentale, è "il direttore d'orchestra", non è un passante, quindi che possa incidere, se non puoi cambiare il primo violino o il tenore, mi pare evidente). Quello che non comprendi o accetti (emerge anche da altri tuoi interventi) è che – a parte i risvolti tattici che pure a volte ci possono essere, quindi di squadre che con una determinata impostazione, quella data dall'allenatore che ha iniziato la stagione, proprio non funzionano, e quindi è inutile incaponirsi, e raramente un tecnico è talmente lucido e pronto da riuscire a dare un "reset" efficace alla sua stessa gestione – lo sport a livelli agonistici è un fatto anche e soprattutto mentale. Di motivazioni, di fame, ecc. Lo sport di squadra, con squadre di venticinque e passa giocatori strapagati, e quindi presi da altro, con ogni testa che tende a sbandare per conto suo, per ragioni diverse, poi, non ne parliamo. I calciatori non sono "pezzi di legno", come sembri disegnarteli, ma esseri umani, con ciò che ne consegue. L'allenatore in altre parole è in primo luogo un ponte, un mediatore, un collante tra tutte queste teste, che vanno tutte parimenti convinte, un ruolo complicatissimo.
Il cambio di allenatore è in primis un segnale molto forte e inequivocabile, un richiamare l'attenzione di tutte queste teste (di cazzo) che vagano. Oltre a un rimettere in discussione le gerarchie (ogni giocatore ha interesse a farsi il mazzo e a seguire attentamente il nuovo allenatore se vuole mantenere il posto o riconquiestarlo). E, sì, anche cose come "la squadra sta con l'allenatore" (quello che poi viene cacciato) contano poco, sia perché possono benissimo essere dichiarazioni formali che valgono quanto "la palla è rotonda", sia perché se i risultati non ci sono suona come una dichiarazione di stima, ma nel calcio con la stima, l'amicizia e i valori umani ci fai poco. Quindi considerazioni come "è inutile sostituire Tizio con Caio, Tizio è più bravo" (ammesso che Tizio sia realmente più bravo, lo sia ancora) contano fino a un certo punto: lo sport è "qui e ora", è fatto di situazioni, che cambiano molto velocemente; quello che hai vinto e hai fatto vedere cinque, dieci o vent'anni fa conta poco, conta la "reazione chimica" che si crea fra te e quel gruppo in quel determinato momento, conta la capacità di risolvere quegli specifici problemi.
Ultima modifica di Major Sludgebucket (ABS); 15-12-19 alle 10:28
Io non immagino i giocatori come pezzi di legno, nè ignoro l'aspetto motivazionale.
E non c'entra assolutamente nulla il palmares di uno o dell'altro, nessuno dice che un allenatore va tenuto perchè in passato ha vinto.
Quel che tu non comprendi è che tutte queste belle cose NON cambiano necessariamente col cambio di allenatore.
E' semplicemente un lancio di dadi, proprio perchè l'aspetto psicologico e relazionale NON è una cosa scientifica (cioè, lo è ma se entriamo in quel campo buonanotte) e non c'è niente che possa non dico garantirti ma neanche suggerirti che un cambio migliorerà tale aspetto.
Anzi, potrebbe pure peggiorare (vedi Inter dei cinque tecnici in un anno
Per un tot di cambi tecnici che hanno sortito effetto, ce n'è un altro tot in cui non sono serviti a un beato cazzo, segno evidente che la logica cambio --> migiloro è campata per aria.
Il caso del Brescia (il Napoli sembra sulla stessa via ma lo lascio perdere, è ancora troppo presto) è emblematico: questo vantaggio nel cambiare allenatore, semplicemente non è esistito e la stessa persona che ha deciso il cambio s'è resa conto che ha fatto una cazzata.
Il Milan sembra andare in direzione opposta: lì c'era un allenatore che non riusciva, lo si è sostituito e la situazione è migliorata (ma pure qua, prudenza... Pioli sembrava funzionare pure all'Inter, all'inizio
Ma è una cosa che va valutata caso per caso, non in modo pavloviano.
La realtà è che, se il calcio fosse gestito in maniera aziendale (intendo come un'azienda seria e non come un insieme di "lo so io, come si fa" o "si è sempre fatto così"), si farebbe un'analisi di ciò che non va, si risalirebbe alle cause e solo allora si comincerebbero ad attribuire delle responsabilità.
Invece, siccome il calcio è gestito per lo più a sentimento e per scorciatoie (soprattutto qua in Italia), si va sempre sulla soluzione più rapida e "comoda", quella che non sconvolge le cose ma spera sempre di pescare il jolly col solito tentativo.
Il caso del Napoli, imho, è emblematico: a quanto s'è capito, il problema è tra i giocatori e la società e non tra i giocatori e l'allenatore. Logica avrebbe voluto che si facesse un tentativo (da parte della società) di trovare un punto d'incontro, almeno per portare a termine la stagione. Poi, nel caso non ci si fosse riusciti, a gennaio si doveva decidere se andare avanti o prendere decisioni drastiche (tipo vendere e ricomprare mezza squadra). E invece?
Invece no, s'è preferita la cosa più comoda e veloce: cambio allenatore e spero nello spirito santo, hai visto mai che con Gattuso De Laurentiis gli scende dal cazzo, ai giocatori.Oppure, chissà, a un giocatore che non vede l'ora di andarsene (a prendere più soldi altrove o semplicemente a non vedere più in faccia De Laurentiis), Gattuso gli mette tanta paura minacciando di escluderlo: "guarda che, se non ti impegni, NON ti metto più in campo nella squadra dove NON vuoi più giocare".
Niente, fa già ridere così com'è, non c'è bisogno di spiegare altro.
E dire "lo faccio perchè non posso fare altro", sì, è effettivamente idiota. E' come fermarsi in mezzo al deserto col radiatore esploso e mettersi a cambiare una gomma.
"Oh, io la gomma di scorta mi porto appresso, mica un altro radiatore, quindi non posso fare altro... puoi darmi torto?".
Sì, diecimila volte.
Ultima modifica di tomlovin; 15-12-19 alle 11:16
Subito CR7
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3-0 Juve al 45esimo, doppio CR7 e Bonucci
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