Mentre voi parlate di facezie, vi segnalo il vero colpaccio della Juve
Netflix lancerà in tutto il mondo una docu-serie sulla Juve
http://www.lastampa.it/2017/10/10/sp...PK/pagina.html
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Mentre voi parlate di facezie, vi segnalo il vero colpaccio della Juve
Netflix lancerà in tutto il mondo una docu-serie sulla Juve
http://www.lastampa.it/2017/10/10/sp...PK/pagina.html
:miannoio:
Qualcuno sta dicendo che tutti i giocatori abbiano bisogno di mesi per integrarsi in un gruppo nuovo?
No, assolutamente.
E che il metodo che usa Allegri (ma neanche per tutti i giocatori in realtà) sia il migliorissimo del mondo se non addirittura l'unico possibile?
Ma neanche per sogno.
L'integrazione di un nuovo giocatore in un gruppo varia tantissimo a seconda di mille fattori...
Di quanto sia "pronto" il giocatore (Matuidi pare giocare nella juventus da due anni... ma parliamo di un giocatore di grande esperienza), di quali siano le situazioni contingenti (Bentancur è stato buttato nella mischia perchè evidentemente, con oltre 60 presenze nel Boca, qualcosa su cosa significhi portare una maglia pesante la sa più di Bernardeschi... ma anche perchè sono morti 3/4 dei titolari di centrocampo. Altrimenti di certo non avrebbe già avuto tutto quel minutaggio) ed in generale di quanto sia "necessario" da subito il nuovo inserimento.
Nello specifico di Berna, visto che parliamo del reparto con meno defezioni, più abbondanza e già un nuovo da inserire (Costa), non c'è assolutamente urgenza di inserirlo subito.
Ed appunto, da queste poche righe si capisce subito che lo stesso Allegri che pure è abbastanza "prudente" negli inserimenti, in realtà non lo faccia mica sistematicamente con tutti... anzi.
Evidentemente, avendo il polso della situazione della squadra e del singolo giocatore, valuta di volta in volta chi sia pronto ad entrare subito e chi invece abbia bisogno di un po più di tempo e di tranquillità.
E tutti i nuovi, anche quelli inseriti gradualmente, mi pare che si siano fatti trovare pronti quando è stato necessario averli.
Per questo si dice: in questi anni ci sono stati risultati (di squadra) o rendimenti (di singoli giocatori) che siano stati in qualche modo penalizzati da questo atteggiamento del tecnico?
A me pare di no... quindi non facciamolo passare come un "errore" a prescindere, perchè non lo è assolutamente.
E' un modo come un altro di gestire la rosa.
Stop.
Poi che da tifoso sia pure io "curioso" di vedere subito i nuovi è un altro paio di maniche... e che probabilmente Bernardeschi se avesse giocato qualche spezzone più lungo non sarebbe morto nessuno siamo tutti d'accordo.
Ma stop, finisce lì.
- - - Aggiornato - - -
Beh, mica male davvero come operazione
Nè Bobo né Camus parlano di combustione definitiva di un giocatore :asd:
Concordo con te nel dire che le vere qualità del giocatore "vengono al pettine" col tempo e sono poco influenzate dall'esordio o da un piccolo periodo della carriera. Sì, hai ragione!!!. Ma la gestione del giocatore incide sicuramente sul rendimento nel breve periodo :boh2:
Esempio: il n.10 della Juventus
Altro esempio: Bonucci al Milan.Citazione:
2 anni fa il n. 10 finì sulle spalle di Pogba perché lo si riteneva sufficiente maturo da affidargli la leadership della squadra. Invece la cosa finì male e il giocatore fu così in difficoltà da correggere a penna il numero sulla maglia. Quest'anno il n.10 è finito sulla maglia di Dybala che non solo non sembra aver risentito (fino ad ora) del peso della maglia ma ha trovato un entusiasmo maggiore. Le qualità, le potenzialità e la carriera di Pogba e Dybala non dipendono certo dal numero di maglia o da quando lo hanno scelto. Sono caratteristiche valutabili nel lungo periodo. La gestione della responsabilizzazione del giovane, invece, ha avuto effetti sul rendimento di Pogba e Dybala nel breve periodo...con ricadute evidenti sui risultati della squadra :boh2:
Quindi solo col tempo potremo capire il livello di un giocatore. Di certo Bernardeschi non diventerà un fuoriclasse o un bidone in base alla gestione del suo esordio. Tale gestione non avrà effetti sul rendimento futuro del giocatore ma li ha sicuramente sul rendimento attuale. Migliore sarà la sua gestione e prima riuscirà ad esprimere le sue qualità, con ricadute evidenti anche sul rendimento della squadra.Citazione:
La transizione di Bonucci (non proprio un giovincello) dalla Juventus al Milan non sta avvenendo nel migliore dei modi.Forse le pretese erano eccessive, forse trasformandolo in capitano è stato caricato di troppe responsabilità, forse il gioco della squadra non lo valorizza, forse non è nelle migliori condizioni fisiche....forse un mix di tutto. Di certo le valutazioni del giocatore sul lungo periodo ci dicono che non si sta esprimendo al meglio. Bonucci è bruciato definitivamente? NO. Molto probabilmente ritornerà ai suoi livelli ma l'attesa dipenderà anche da come verrà gestito; potrà avvenire tra due settimane, tra sei mesi o tra due anni. Questa gestione avrà effetti modesti nella valutazione globale della carriera di Bonucci ma effetti notevoli sui risultati del Milan :asd:
Non dimentichiamo che una squadra deve far coesistere la crescita dei propri giocatori con i risultati.
Ad oggi la gestione dei giovani da parte di Allegri è stata corretta perché ha saputo combinare alla perfezione la crescita dei singoli con i risultati della squadra.
Si poteva far meglio? E' un giudizio che si basa su un confronto senza elemento di comparazione (non potendo viaggiare indietro nel tempo). Quindi un giudizio che vale come una scorreggia nel vento, dettato solo da antipatia o simpatia nei confronti del tecnico :boh2:
Certo, ma quello fa parte di essere forte o no.
Anche Balotelli può essere un esempio di questo fatto: si è fottuto non perchè sia stato "bruciato" (anzi, i primi sono stati forse gli anni migliori della sua carriera, in proporzione) ma perchè è uno con un sacco di problemi caratteriali.
Su Bernardeschi, io non ho detto che doveva per forza giocare di più: preferirei che lo facesse ma, dato che le alternative ci sono, non mi metto a piangere se sta in panchina (mi metto a piangere a pensare che sta in panchina dopo essere stato pagato 40 mln, ma è un altro discorso).
Ho detto che la teoria del giocatore-fiammifero è una cazzata, qualcosa privo di fondamento che non apporta nessun beneficio nè al giocatore nè alla squadra.
Soprattutto quando si pretende di applicarla a un giocatore di 23 anni (là si va nel ridicolo).
E che guardare il risultato finale e dire "oh, è stato fatto tutto bene" è una cosa completamente priva di senso.
PS: Donnarumma è diventato titolare nel Milan a 17 anni.
Mi sa che alla Juve (anche se non ci fosse stato Buffon) avrebbe fatto molta più panchina... ma sarà sicuramente un'idea mia asd: .
io mi ricordo giocatori che dalla panchina entravano in corso d'opera e risolvevano (quasi ) sempre la partita,sto parlando di daniel fonseca e il panterone poi venduto al napoli...
:fag:
Sì sì, anche le doti caratteriali sono da considerare. Però quelle magari non si vedono subito, per cui un giocatore può inizialmente far vedere grandi cose per poi perdersi.
Magari Adriano in un altro ambiente avrebbe mantenuto le promesse, chissà, in quel senso forse si può "bruciare" un giocatore.
Balotelli no, mi sa che è troppo scemo, avrebbe fatto le stesse cose ovunque. :asd:
Più che altro credo che avrebbe fatto molta più panchina anche al Milan se non fosse stato per Mihailovic, molto del merito secondo me è suo.
Le grasse risate :jfs: ... il metodo Allegri che ha fatto fiorire Morata, Dybala, Sandro :prostfl: ... il primo era già una forza nel Real. REAL MADRID ! Il secondo aveva già dimostrato un talento immenso e il terzo era già uno dei terzini più forti del mondo. Il metodo Allegri è una minchiata.
non diciamo di cazzate.
Il real all'epoca aveva due giovani, Jesè e Morata su cui puntare, vuoi per la presenza di Ronaldo, vuoi perchè Morata all'epoca era più prima punta hanno venduto Morata e si sono tenuti Jese.
Ora o vogliamo credere che una squadra si tenga quello su cui punti di meno e ceda con la recompra quello su cui punta di più oppure Morata al Real non aveva impressionato così tanto. E infatti questo fenomeno di calciatore all'epoca era conteso da Wolfsburg e Juventus....
Però guarda un po' ora uno gioca al real e l'altro allo stoke city.
Morata ha realizzato il suo potenziale, Jesè è rimasto una promessa.
Bruciare un giovane significa sostanzialmente questo. Compri un giovane per il suo potenziale valore e poi non riesci a realizzarlo per motivi tattici, ambientali o psicologici. MOtivi che di solito alla juve tendono a contribuire alla crescita del giocatore ma in altre squadre no.
nell'ultima stagione al real, avevano un numero di presenze simili, 34 e 31 presenze ed un numero di gol simili.
Tra i due il real puntò su Jesè e si tenne il riscatto su morata tanto per essere sicuro.
Ora per qualcuno Morata ha dimostrato di essere un campione qual era e Jesè il pacco che era, e morta lì, per altri invece una diversa gestione ha portato il real ha ricomprare Morata e vendere jesè perchè il primo aveva realizzato il suo potenziale ed il secondo no.
E occhio stiamo dicendo che all'estero i giovani giocano di più ed i giocatori forti realizzano sempre il loro potenziale.
Il che per me sarebbe bellissimo perchè vorrebbe dire che in nazionale vedrei Balotelli e Cassano e non Belotti e Immobile....
sì mi sono sbagliato :bua:Citazione:
Morata nn gioca nel Chelsea?
Ma veramente no.
1) Morata gioca nel Chelsea e non nel Real, Jesè è quello dello Stoke.
2) Dedurre su chi il Real credesse e su chi no, basandosi su chi ha ceduto (con recompra) e chi si è tenuto (per fargli fare la riserva sparata), è molto arbitrario: a me pare piuttosto che quello su cui hanno puntato di più (sobbarcandosi l'onere di dare 10 mln alla Juve) sia Morata mentre Jesè è stato prima tenuto in panca per qualche anno e poi venduto a 25 mln (il prezzo di Zappacosta, per capirsi).
3) Se il giocatore non riesce a realizzare il suo potenziale è solo perchè quel potenziale non ce l'ha o è stato sopravvalutato. I motivi tattici fanno parte del potenziale (indicano se il giocatore è duttile o meno), quelli psicologici anche (vedi discorso Balotelli - Adriano), quelli ambientali cosa sarebbero? Il cosiddetto "peso della maglia"?
- - - Aggiornato - - -
No perchè, come già detto, psicologicamente Cassano e Balotelli sono due disastri ambulanti.
E questo rientra nella valutazione del talento (o del potenziale, se preferisci), non c'entra niente l'autocombustione.
Non sono d'accordo e penso che entrambi le visioni siano molto semplicistiche sulla possibilità di crescita di una persona.
Per statistica hai sicuramente ragione ma qui si parla di gestione di individui, che è completamente diverso.
Ritenere che Balotelli e Cassano potevano solo diventare colà e Morata colí manda all'aria qualsiasi discorso sulla educazione e la crescita psicologica di un individuo.
Inviato dal mio Z2 Plus utilizzando Tapatalk
Penso che se l'educazione psicologica (che immagino sia una cosa tipo la solidità psicologica) deve dartela una squadra di calcio, stai messo già male di tuo.
E che se fosse così come dici tu, le promesse non mantenute non esisterebbero.
E invece esistono eccome, in qualunque squadra.
PS: la statistica non può mentire, ti pare? Sono numeri, le opinioni non c'entrano.
link a queste "statistiche" :uhm:
sono curioso :uhm:
Bon, io credo che per diventare un campione si debba prima di tutto avere il potenziale del campione (e grazie al cazz :asd: )
E su questo credo che siamo tutti d'accordo.
Ma poi tra due potenziali campioni, il riuscire o meno a sfondare e diventarlo davvero sia anche figlio delle proprie esperienze personali, delle persone che incontri, delle situazioni contingenti, delle singole scelte che fai, delle botte di culo o di sfiga che incontri per la strada.
Consideriamo che si sta parlando di gente che entra nel mondo del calcio che è ancora ragazzino... magari se Balotelli avesse incrociato le persone "giuste" quando era ancora adolescente adesso avrebbe avuto una carriera ben diversa.
Magari no eh... ma non lo si può liquidare così facilmente.
Sinceramente liquidare tutto col "destino" (perchè di questo state parlando) mi sembra un po semplicistico... mentre si sta parlando di una questione che invece è parecchio complessa.
Ricordo le parole di un campione assoluto come Totti, di pochi mesi fa, su Mazzone:
E non credo fossero solo parole di circostanza...Citazione:
"Mister, ci siamo conosciuti che avevo 16 anni, ero un ragazzino! Mi hai fatto crescere come uomo e come calciatore. Mi hai difeso, mi hai spronato e mi
hai fatto tenere la testa sulle spalle ad un'età difficile. Chissà come sarebbero andate la mia carriera e la mia vita se non ci fossi stato tu... Ma ci sei stato e io mi sento fortunato, onorato ed orgoglioso di aver conosciuto una persona splendida come te che non smetterò mai di ringraziare! Ci vorrebbero tanti Carletto Mazzone anche nel calcio di oggi! Auguri per i tuoi 'primi' 80 anni!".
Hai notato che, in mezzo a tutti i ringraziamenti a Mazzone, NON c'è quello per averlo tenuto in panchina :D ?
Comunque occhio, perchè state rispondendo a cose che non c'entrano granchè: qua il punto non è se le esperienze personali possono stoppare la crescita di un giocatore.
Si sta solo dicendo (io e qualche altro) che la teoria del "non giocando si cresce meglio" e "il giocatore si brucia" è una cazzata.
Tutto qua.
Sono due cose molto diverse: di giocatori che sono stati fottuti da cattive compagnie, infanzie difficili, allenatori minchioni e altri fattori esterni, ce ne sono eccome.
Lo stesso Maradona è stato solo una parte di ciò che poteva essere, Baggio pure, Adriano, Balotelli, Nasri, Edmundo, Nani (buttati lì assolutamente a caso)... si potrebbe continuare all'infinito.
La lista di giocatori che potevano diventare campioni e non lo sono diventati perchè sono stati fatti giocare troppo presto, invece, è vuota.
O almeno, io non ne conosco uno. Se voi li conoscete, sono tutto orecchi.
Però è difficile valutare il carattere di uno di 17 anni che quasi sicuramente sarà un idiota perché immaturo. Come fai a prevedere che crescendo non migliorerà ma anzi diventerà ancora più scemo?
Edit perché hai scritto contemporaneamente a me: il discorso del "non farlo giocare perché si brucia" è una cazzata gigantesca anche secondo me, e credo vada per la maggiore solo in Italia. Per migliorare un calciatore deve stare in campo, non in panchina, a me sembra un concetto banalissimo.
Probabilmente non puoi.
Il mondo è pieno di gente che è testa di cazzo a 17 anni e poi diventa seria a 25; come è pieno di teste di cazzo che rimangono tali, vita natural durante.
Ecco, appunto.Citazione:
Edit perché hai scritto contemporaneamente a me: il discorso del "non farlo giocare perché si brucia" è una cazzata gigantesca anche secondo me, e credo vada per la maggiore solo in Italia. Per migliorare un calciatore deve stare in campo, non in panchina, a me sembra un concetto banalissimo.
Quel che intendo è proprio questo: il giocatore e la persona possono avere tutti i difetti di questo mondo, nessuno lo nega.
Ma la panchina non è mai stata riconosciuta come psicoterapia.