Ultima modifica di Artyus; 18-03-18 alle 21:46
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MyBlog: Solo x Gioco - Racconti di un Giocatore in Solitario
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"The man in black fled across the desert and the
gunslinger followed." Stephen King - The Gunslinger
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Diciamo che le due proprietà non si amano.
O meglio Suning ha deciso che Yonghong Li gli fa schifo.
Ricordate il primo derby dopo il closing in cui la proprietà dell'Inter non volle incontrare quella nuova del Milan neanche per una stretta di mano.
Ultima modifica di Damon; 18-03-18 alle 22:12
Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)
Una delle cose più belle di questo periodo è che in qUALSiasi video dove c'è Ruiu si legge "Ruiu merda"
Zapata oggi è stato causa dei due gol subiti
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#2) Think before you type.
#3) With great power comes great responsibility.
Non sarei così drastico con Zapata in occasione dei due gol di oggi.
Sul primo poteva essere un po' più reattivo ma non è stata solo colpa sua.
Ha fatto molto di peggio in altre occasioni.
Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)
ma dai cazzo, il secondo del chievo è il classico tiro della domenica
Poca elevazione Andrè Silva
Ultima modifica di CeC; 19-03-18 alle 03:34
Milan-Chievo 3-2: le Pagelle Che Non Lo Erano
Sarà una realtà deformata dai social, ma dopo che le elezioni hanno brillantemente risolto tutti i problemi del Paese ci è parso che al centro dell’attenzione si sia riportata la cronaca nera – e al centro della cronaca nera c’eè Franca Leosini con la sua ornata prosa, tornata proprio in questi giorni a fustigare gli empi. E giacché a San Siro in occasione di Milan-Chievo si è rischiato che il crimine (ovvero, perdere) coincidesse col castigo (ovvero, perdere), alle Storie Maledette di Madama Leosini e ai più popolari esempi del suo fraseggio raffinato ispiriamo le Pagelle Senza Voti di questa giornata.
Donnarumma – “BECERA CHIACCHIEROLOGIA”
La sua settimana in fin dei conti è stata archiviata in quel di Londra, quando i social media – e giornali un tempo seri, oggi schiavi della epopea baraccona dei clic – sono esplosi di gioia per una infelice presa dell’incauto giovanotto. Il Chievo non lo chiama mai realmente in causa, eppure lo buca due volte.
Rodriguez – “BIPEDE SGUALCITO”
Ferocemente buonisti (scusate l’antitesi), continuiamo a concedergli attenuanti tattiche, ma onestamente questo giustifica solo in parte il suo “vagare da subito nello spazio indefinito dell’incertezza”.
Zapata – “LA DOLOROSA SFINGE”
Ricompare in mezzo alla difesa, e subito si materializza uno di quei palloni ballonzolanti che sembrano fatti apposta per irriderlo, consegnandosi a un attaccante più sveglio di lui e immancabilmente libero. Poi si riprende e azzarda qualche incursione in avanti – purtroppo culminante in un cross orrifico.
Bonucci – “SENTIMENTALMENTE GENUFLESSO”
Sente un tremito nella Forza – è la mancanza di Romagnoli. Era un po’ che non lo vedevamo commettere certi svarioni, e dalla serena baldanza degli ultimi mesi pare sfarinarsi nella versione cara all’ironia del web. Nella parte finale si riprende e diventa ineludibile bastione.
Borini – “LA ROBUSTA CONSISTENZA DELLA GELATINA”
Come un elastico strapazzato, cede la sua fascia ai clivensi, in particolare a Giaccherini che gli prende il tempo con irrisoria facilità. Meglio – ma tutto sommato lo sappiamo – quando si porta in avanti.
Biglia – “PIU’ DI UN’AMICIZIA, MENO DI UN AMORE”
Mentre tutti attorno a lui usano più il cuore che il cervello, cerca di rimanere lucido – il che, sotto il diluvio, non è nemmeno semplice, così come non è semplice azzeccare il rasoterra che costringe all’errore Sorrentino e ci porta a un pareggio che aumenta il riscaldamento domestico. San Siro ancora non lo ha adottato – ma sta continuando a crescere, ed è solo un bene per noi.
Kessié – “GIOIOSAMENTE SPORCACCIONE”
Perentorio nell’azione dell’1-0, riprovevole nell’azione del rigore e poco prima su un delizioso invito al cross di Suso (ma anche in un tuffo in area per il quale viene giustamente ammonito): la sua partita è un sinistro alternarsi di strapotere e inconsistenza, ma il suo apporto al Milan di Gattuso è cruciale.
Bonaventura – “ARRUFFATO E IMPATACCATO”
Non è di grande aiuto in avanti, anche se Baby Cutrone gli preclude un intervento che potrebbe portare al gol; in compenso è molto utile nei raddoppi a centrocampo, anche se non è con questo che nutre la nostra passioncella.
Suso – “SACRAMENTALE ATTENDIBILITA’”
“Fa sempre la stessa finta”, si lamentano alcuni su twitter – devono essere i familiari dei difensori di Serie A che da due anni invariabilmente abboccano. Dopo una di queste sfiora il palo, dopo diverse altre mette in mezzo i nostri cross migliori – ma l’uso della testa, contro il Chievo, è stato ridotto al minimo, in tutti i sensi.
Calhanoglu – “CI SONO GESTI CHE NON HANNO AGGETTIVI”
Lo sappiamo, a parlare potrebbe essere quell’inguaribile amore malato tipico dei tifosi. Però al di là del gol del vantaggio (nel quale va per la freddezza e non per l’immediatezza come in altre sfortunate occasioni, segno che ci ha ragionato su) e della conclusione che frutta il rigore, piace il modo in cui sta cercando di essere all’altezza della maglia che porta: inventando ma anche sbattendosi. E quel bacio allo stemma del Milan ci porta, consapevolmente, a bamboleggiare.
Cutrone – “ARDORI LOMBARI”
Si sa, “il cervello non è una polpetta piazzata al centro della testa”. Perciò su quello c’è ancora un po’ da lavorare. Ma il resto – l’istinto, l’impeto, l’ispirazione – ci sono tutti e sono pronti a colpire quando la palla, cui è evidentemente simpatico, lo va a cercare.
André Silva – “EFFICACIA FELICEMENTE TERAPEUTICA”
Da barzelletta del nostro mercato a portatore sano di punti – 4 su 6. Forse è presto per decretare il tramonto di verità rabberciate sul suo effettivo valore, ma intanto la nostra classifica lo ringrazia – e lui ringrazi Gattuso per averlo svegliato: due mesi fa l’attaccante non convocato a causa di ostentata spocchia avrebbe potuto essere lui.
Musacchio – “QUESTUANTE DELL’AMORE”
Entra alla fine e fa stropicciare gli occhi per quei cinque secondi nei quali mostra grinta nel resistere a un avversario, possanza fisica nello scagliarsi in avanti, e persino piede sapiente in un lancio che taglia il campo a va esattamente sui piedi di Calhanoglu lanciato in area. Per noi che negli ultimi anni abbiamo visto panchinari convinti di meritare il Pallone d’Oro, è pura delizia. Malaugurati illusi che siamo, vogliamo credere che si sia accorto che c’è un tale entusiasmo in questo gruppo da volerne un po’ anche lui. Gente, suvvia – chi non ne vorrebbe?
Coraggiosa scelta del Madeddu, dato che i fan della Leosini fanno tremare i bicchieri.
Comunque ora credo sia il turno anche di Gattuso di migliorare un po' nella gestione dei giocatori, almeno del turnover, perchè siamo solo all'inizio, ma questo non cambia MAI la formazione
siamo passati da Montella che metteva i nomi in un cappello e li estraeva a Gattuso per cui la formazione è scolpita nella pietra e immodificabile
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ho capito, ma il turnover lo puoi fare se ci sono i rincalzi adeguati
Non saprei, un Montolol per Biglia lo si poteva provare di tanto in tanto, un Musacchio per non far vedere il campo a Zapata pure in certi frangenti avrei osato un Antonelli per Rodriguez
Certo hai ragione i rincalzi all'altezza sono pochi, ma da nessuna parte i rincalzi sono all'altezza dei titolari
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Sto pensando di andare al derby
Sempre più stupito da questo Gattuso che oltre a far risorgere i giocatori (sulla sua celebre grinta non avevamo dubbi), si rivela anche un fine stratega in grado di cambiare 3 moduli in una partita senza far perdere la bussola alla squadra.
Riuscire a vincere con Zapata in campo per 90 minuti, a tratti anche inserito nelle difesa a 3, è un'impresa non da poco.