La pensavo pure io in questa maniera poi mi sono documentato un po' sui repubblicani in genere, quelli migliori sono quelli del settore libertario (a cui appartengono i creatori di South Park per esempio) ma sono un po' dei Bertinottiani come atteggiamento (leggi: inutili al punto di essere dannosi nella loro inutilità), quelli buoni sono finiti quasi tutti per passare ai democratici nelle ultime decadi, c'è almeno uno dei candidati alle presenti primarie dem in corso che una volta era repubblicana ma siccome era contro le lobby tra i repubblicani non ci poteva più stare.
I fumetti negli USA non li compra più nessuno dagli anni '90 quando al boom speculativo seguì una crisi assurda del mercato fumettistico che costrinse la Marvel a vendere i diritti cinematografici dei suoi personaggi allora più popolari a destra e manca per cercare di salvarsi. Da allora le vendite sono in calo, complice anche un monopolio distributivo che costringe gli editori a non considerare le vendite in digitale o in tradepaperback (le raccolte destinate alle librerie) che porta a privilegiare la sempre più vecchia clientela delle fumetterie. E per accalappiare questi fanatici della continuity fanno sempre megaeventi che però lasciano indifferente o respingono la maggior parte dei nuovi lettori spesso sabotando personaggi nuovi che potrebbero potenzialmente attirare nuovi lettori. La serie di Ms Marvel per esempio attirò un bel po' di gente nuova ma appena imposero un crossover ci fu un calo brusco di vendite, poi siccome non erano contenti ne imposero un altro non tanto tempo dopo.
E non parliamo di serie che vendono di più in volumi che in albetti quindi vengono tagliate come Manhunter di Marc Andreyko alla DC, ancora ho il sangue amaro per quella.
C'è anche una certa inerzia nel marketing, essenzialmente sembra che chi lavori sui fumetti non sia quasi interessato a pubblicizzarli al di fuori del pubblico di nerdacchioni quarantenni che invecchia sempre di più o lo faccia in maniera abbastanza maldestra.