Black Panther Black Panther - Pagina 14

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Discussione: Black Panther

  1. #261
    Lavora Troppo L'avatar di Ceccazzo
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    Re: Black Panther

    "lavoro" nel senso che sicuramente ci hai speso del tempo per farlo, cercando di comunicare una tua idea.

    Finto perchè, ad esempio, nella prima parte c'è ad esempio questo "Mi è stata descritta efficacemente la rabbia, la frustrazione, la rassegnazione. Mai però in maniera tale da farmela sentire sottopelle, nell'animo. Finalmente, grazie a Black Panther, ci sono riusciti. Si tratta di inquietudine (irrisolvibile, opprimente, fastidiosa) e il film te la fa aderire addosso come un costume di Vibranio. "

    Io mi sento preso in giro, perchè ad esempio, con il da te citato Il Colore Viola o il recente Detroit cosa avresti dovuto fare? sei troppo "inutilmente pomposo" e secondo me questo potrebbe generare una barriera con chi ti legge, non prendendoti sul serio.

    Ti parlo come un qualsiasi "uomo della strada" e non sto assolutamente giudicando le tue idee, te lo dico solo perchè penso che a te piacerebbe fare questo tipo di lavoro, e ti parlo da un lettore qualunque che un giorno potrebbe leggerti

  2. #262
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    Re: Black Panther

    Comunque, per quello che ho sentito dire, il film sembra buono

  3. #263
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    Re: Black Panther

    è un godibilissimo film di intrattenimento (come è giusto che sia un cinecomic)

  4. #264
    Senior Member L'avatar di Fox-Astrolfo
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    Re: Black Panther

    Citazione Originariamente Scritto da Ceccazzo Visualizza Messaggio
    "lavoro" nel senso che sicuramente ci hai speso del tempo per farlo, cercando di comunicare una tua idea.

    Finto perchè, ad esempio, nella prima parte c'è ad esempio questo "Mi è stata descritta efficacemente la rabbia, la frustrazione, la rassegnazione. Mai però in maniera tale da farmela sentire sottopelle, nell'animo. Finalmente, grazie a Black Panther, ci sono riusciti. Si tratta di inquietudine (irrisolvibile, opprimente, fastidiosa) e il film te la fa aderire addosso come un costume di Vibranio. "

    Io mi sento preso in giro, perchè ad esempio, con il da te citato Il Colore Viola o il recente Detroit cosa avresti dovuto fare? sei troppo "inutilmente pomposo" e secondo me questo potrebbe generare una barriera con chi ti legge, non prendendoti sul serio.

    Ti parlo come un qualsiasi "uomo della strada" e non sto assolutamente giudicando le tue idee, te lo dico solo perchè penso che a te piacerebbe fare questo tipo di lavoro, e ti parlo da un lettore qualunque che un giorno potrebbe leggerti
    Uhm si, ho capito cosa vuoi dire, grazie. Il fatto è che probabilmente non sono riuscito a rendere bene quella sensazione. Detroit, Il Colore Viola e altri sono film straordinari, coinvolgono gli empatici come me ma il distacco è inevitabile perché noi europei non "respiriamo" quell'aria pesante. Black Panther usa un canonico film di origine del supereroe per comunicare lo stesso messaggio in maniera più semplice ma secondo me più efficace, almeno per noi europei. Il fumetto americano è per noi ormai radicato e familiare. Black Panther ti fa vivere il disagio ancestrale della comunità afroamericana vittima di uno sradicamento che è tutt'ora, a secoli di distanza, ancora una ferita sanguinante e lo fa andando dritto al punto perché ti trasporta nel film, ti fa respirare Wakanda, ti fa desiderare l'Africa come probabilmente può desiderarla solo chi ne è stato privato. Ecco perché raggiunge il suo scopo in maniera forse più efficace. Mi sono spiegato meglio?

  5. #265
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    Re: Black Panther

    https://www.reddit.com/r/TumblrInAct...ening_weekend/



    - - - Aggiornato - - -

    Alcuni che dicono "finalmente il primo nero supereroe"

    E lui allora?


  6. #266
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    Re: Black Panther

    Sbagliano tutti ad esprimere il concetto, non è il primo "supereroe" nero, sicuramente. E' però il primo che tratta il problema razziale ribaltando le prospettive, rendendo l'Africa protagonista, l'america che vorrebbero. Quale altro film lo ha fatto, ti viene in mente?

  7. #267
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    Re: Black Panther

    Insomma spero di aver reso il concetto: secondo me farà più questo film per la convivenza che tutti gli altri film dall'approccio più realistico. Ecco spiegata la sua importanza e gli incassi e il clamore lo stanno dimostrando.

  8. #268
    Il Paparazzo L'avatar di Chiwaz
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    Re: Black Panther

    Il discorso sui wakandiani leghisti è una perla, non hai capito nulla Chiwaz, esci da quei due tre riferimenti provinciali che hai quando cerchi di decodificare il mondo
    Ho sempre sospettato che Iwobi Toni fosse del Wakanda
    Una nazione che è talmente chiusa e isolata da essere addirittura nascosta con ologrammi per evitare di dover aiutare il resto del mondo, pur essendo tecnologicamente avanzatissima, come la chiami?

    Per il resto, credo di aver visitato circa 30 nazioni nel mondo, anche se ammetto che mi manca l'Asia.
    Non so se tu ti sia mai spinto oltre la Romania, ma hai una visione del mondo talmente naif che dubito tu abbia mai sorpassato il casello di Carisio (cit.).

  9. #269
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    corte sconta detta arcana
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    Re: Black Panther

    Devo ammettere che Fox negli anni è migliorato tantissimo come troll

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  10. #270
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    Re: Black Panther

    Ho corretto il testo tenendo conto delle vostre osservazioni, lo sto preparando per la pubblicazione.


    Dicono che Laurence Fishburne saltasse agitato sulla poltrona del cinema esclamando colorite espressioni di giubilo. Gli incassi sono alle stelle e fioccano consensi di critica e pubblico. Cerchiamo di capire il perché analizzando l'importanza del film in diversi ambiti.

    1. Per la comunità afroamericana, per la società tutta

    Esistono un sacco di opere nella storia del Cinema che parlano della schiavitù nera nella società americana. Film di denuncia sociale, di analisi storica, divulgativi. Tutti film molto interessanti, rilevanti dal punto di vista artistico, spesso facili vincitori di premi e riconoscimenti. Grazie a racconti, ricostruzioni e testimonianze è inevitabile provare empatia e trovare ripugnanti le sofferenze che intere generazioni hanno dovuto subire per il solo colore della pelle. Tuttavia ad ognuno di quei film mancava una cosa fondamentale: riuscire a catturare anche per noi un sentimento preciso, quella sofferenza propria di una schiavitù non solo fisica ma anche e soprattutto mentale. L'ultimo ad averci provato è stato Tarantino con il suo Django Unchained, un ottimo film che riesce quasi a raggiungere il suo scopo prima che la vena eccessivamente pulp del regista offuschi tutto il resto.

    Mi sono sempre chiesto cosa significasse vivere in una società composta da gente che fino a qualche decennio prima schiavizzava impunemente i tuoi familiari. Mi è stata descritta efficacemente la rabbia, la frustrazione, la rassegnazione. Mai però in maniera tale da farmela sentire sottopelle, nell'animo. Finalmente, grazie a Black Panther, ci sono riusciti. Si tratta di inquietudine (irrisolvibile, opprimente, fastidiosa) e il film te la fa aderire addosso come un costume di Vibranio. Il più grande pregio della pellicola è proprio questo: dare finalmente espressione a sentimenti prima inesprimibili, incomprensibili per un uomo bianco occidentale del ventunesimo secolo. L'intuizione importante è quella di utilizzare proprio un canonico film sull'origine del supereroe per mettere l'Africa al centro del discorso. Era la strada più efficace per arrivare al cuore del problema e mi stupisce che nessuno l'abbia scelta prima. Infatti il fumetto americano è per noi un linguaggio ormai radicato e familiare. Black Panther fa vivere tutto il disagio ancestrale della comunità afroamericana vittima di uno sradicamento che è tutt'ora, a secoli di distanza, ancora una ferita sanguinante. Lo fa andando dritto al punto: ti trasporta nel film, ti fa respirare Wakanda, ti fa desiderare l'Africa come probabilmente può desiderarla solo chi ne è stato privato. Ecco perché raggiunge il suo scopo in maniera forse più efficace di qualsiasi altra pellicola dall'approccio più realistico. Un film perciò importantissimo per la comunità afroamericana perché diventa un mezzo di contatto diretto con il resto della società, per esprimere quel disagio ancora così vivo e reale.

    E' evidente che se nel 2018 la comunità afroamericana senta l'esigenza di produrre un film del genere allora significa che i problemi di integrazione e disparità continuano ad esistere e ad essere ancora irrisolti. Questo sta mettendo sul tavolo Ryan Coogler (sceneggiatore e regista) attraverso un linguaggio semplice, diretto ed efficace. L'idea di sfruttare l'occasione per un eroe completamente africano da inserire nel grande universo cinematografico Marvel è un modo per dire al mondo "ricordatevi di noi, di ciò che è veramente importante". Lo vediamo dalla cronaca: le grandi minacce del nostro tempo non provengono da ipotetici invasori alieni o dominatori interdimensionali ma dalla non accettazione del prossimo, dalla paura che genera intolleranza ed odio e dalle persone senza scrupoli che dividono ed imperano. La persona saggia, di questi tempi, costruisce ponti mentre lo stupido costruisce muri. Black Panther è un ponte importantissimo. Ora due ragazzini appassionati di cinema e fumetti possono parlare lo stesso linguaggio e ammirare lo stesso tipo di eroismo che sia americano od africano. E insieme, un domani, trovare soluzioni, come dei veri supereroi.

    2. Per la Marvel, per il cinema tutto.
    Sappiamo tutti che gli americani non sono un popolo (inteso come senso di appartenenza) ma mera popolazione. Coloni, schiavi liberati e immigrazione economica sono la composizione originaria della società di oggi, un coacervo di culture e mentalità impossibile da catturare in una visione univoca. Un paese in eterno fermento (proprio per questo così prolifico per il cinema). La cosiddetta società multirazziale è in realtà multirazzista e ogni tensione finisce sempre per arrivare allo scontro sul piano etnico. Pochi sono i punti di convergenza dove si può lavorare per risolvere la tensione e sconfiggere vecchi retaggi. Da una parte vi sono i pregiudizi tipici di chi è stato oppressore e si vede deposto e derubato della propria supremazia. Dall'altra il risentimento e il senso di impotenza dell'oppresso che viene sempre colpevolizzato per aver sovvertito l'ordine delle cose. Tutto questo annienta qualsiasi possibilità di dialogo e situazioni simili si ripetono in maniera apparentemente irrisolvibile in molte altre parti del mondo. Tuttavia ci si può (e ci si deve) provare attraverso qualsiasi mezzo.

    L'arte spesso può farsi carico di contenuti e il Cinema è il mezzo ideale. Qualcuno alla Marvel ha capito che era ora di cominciare ad occuparsi del reale e che il supereroe, per adempiere pienamente alla sua funzione ed essere tale, deve diventare soprattutto ispirazione. Black Panther è il primo risultato veramente compiuto in tal senso. Nei fumetti la Marvel è sempre stata un faro per quanto riguarda le battaglie civili e la riflessione morale. Nel cinema ha compiuto un lavoro più graduale cominciando timidamente e inserendo via via sempre più riferimenti a problematiche reali fino alla completa adesione alla realtà di quest'ultimo film. In verità che si fosse intrapresa questa direzione era piuttosto evidente nel penultimo film, Spiderman Homecoming. Lì la nemesi era l'Avvoltoio (uno strepitoso Michael Keaton),in verità un padre di famiglia lavoratore svilito e privato della dignità. Con questa decisa virata la Marvel si assume un'importante responsabilità inserendo pesanti tematiche sociali in prodotti destinati soprattutto a ragazzi e famiglie. Una scelta editoriale coraggiosa e illuminata, segno di maturità del genere e definitivo sdoganamento del proprio marchio, non più solo sinonimo di intrattenimento leggero. Una netta presa di posizione nell'era Trump che mi sarei aspettato piuttosto dalla vecchia Hollywood che invece non ha brillato per coraggio. Un esempio di coerenza perché perfettamente aderente al messaggio che costituisce il cuore del film: i mostri che attanagliano la nostra società e che ci hanno messi uno contro l'altro sono frutto del nostro "voltarsi dall'altra parte" quand'era il momento di soccorrere un fratello che soffre. Non è più il tempo di metafore, di astrazioni. E' tempo di condividere risorse, capacità, talenti, conoscenze, aiuto. Perché è più quel che ci unisce che quel che ci divide. Ribadire questo concetto in un film importantissimo per la platea universale è una chiara presa di posizione politica. Chi mai si sarebbe aspettato che il film più politico dell'anno sarebbe stato un film Marvel!

    3. Per chi abbandona, per chi accoglie.
    Il senso di solitudine e abbandono di chi è stato privato delle proprie radici è rappresentato in maniera potente nel personaggio di un ragazzino e di suo padre nella Los Angeles della rivolta del 1992. E' il sentimento profondo e sconvolgente che investe lo spettatore e a cui facevamo riferimento prima. Non esisterebbe però un dolore così forte senza un amore ed un richiamo potente verso le proprie radici. L'intuito più geniale del film è stato quello di far diventare Wakanda, mirabolante città stato, la patria mitica di ogni esule cosicché anche lo spettatore meno empatico potesse immaginare cosa significasse essere strappati dalla propria casa. Wakanda infatti non è solo una città meravigliosa e un atto d'amore per l'Africa, Wakanda è l'Africa stessa. Quella terra, lo sappiamo tutti, potrebbe essere la più ricca del mondo grazie alle proprie risorse naturali. Come potrebbe essere una città stato africana del ventunesimo secolo che avesse potuto godere di tutte le risorse riuscendo al contempo a mantenere una propria fortissima identità culturale tradizionale? Wakanda è la risposta e questa risposta è un coltello al cuore. La madre di tutte le terre rappresenta il dolore che prova ogni afroamericano, quando magari è solo un ragazzo orfano nella Los Angeles del 1992, nel credere a una favola, la terra mitologica da cui provengono gli avi. La terra meravigliosa che sarebbe potuta essere se tutti gli schiavi fossero potuti crescere nella loro terra libera invece di costruire sottomessi la ricchezza di un paese che li opprime. Fieri, liberi, forti. Riflettete su questo quando incrociate qualcuno che viene da lontano e ha lo sguardo perso e triste. C'è qualcuno che lo aspetta e che lo avrebbe amato da qualche altra parte.

    4. Per lo spettatore pagante
    Come al solito, il film Marvel vale pienamente il prezzo del biglietto ed è uno spettacolo per gli occhi. Non solo Wakanda e i meravigliosi paesaggi africani dominano il film. Anche i gli effetti speciali ed i combattimenti sono spettacolari, ben superiori allo standard del genere. Tanto amore per l'Africa anche nelle musiche e, lasciatemelo dire, non c'è niente di più esaltante dei ritmi tribali durante un combattimento, grazie per avermi fatto scoprire anche questo Black Panther.
    Una schiera di talenti si è messa al servizio di tanta polpa: Chadwick Boseman come re T'Challa, la Pantera Nera, regale attore oxfordiano (la produzione ha voluto solo lui, perfetto); Michael B. Jordan come il cattivo Killmonger, strepitoso qui come lo è stato In Creed insieme a Stallone; la bellissima Lupita Nyong'o; Daniel Kaluuya, già protagonista di Get Out, altro film sul tema del razzismo, candidato agli Oscar di quest'anno; Danai Gurira, la combattiva e celebre Michonne della serie The Walking Dead.
    Completano il cast Forest Whitaker, ormai relegato a ruoli di santone, la regina Angela Bassett e due strepitose aggiunte: Martin Freeman (il Bilbo de "Lo Hobbit" e il Dottor Watson nella moderna serie tv "Sherlock") e Andy Serkis, il re della motion capture, qui finalmente su schermo in carne ed ossa. I due avranno anche il modo di confrontarsi, quasi come Bilbo e Gollum, in una gustosissima scena faccia a faccia.
    Un ottimo film da guardare con la famiglia perché è proprio della famiglia che parla oltre alle responsabilità dei propri padri (eroi spesso difettati) e di responsabilità individuali.

    Black Panther è un film importantissimo e ora abbiamo capito perché.

    WAKANDA!


  11. #271
    Il Paparazzo L'avatar di Chiwaz
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    Re: Black Panther

    Mi sono sempre chiesto cosa significasse vivere in una società composta da gente che fino a qualche decennio prima schiavizzava impunemente i tuoi familiari. Mi è stata descritta efficacemente la rabbia, la frustrazione, la rassegnazione. Mai però in maniera tale da farmela sentire sottopelle, nell'animo. Finalmente, grazie a Black Panther, ci sono riusciti. Si tratta di inquietudine (irrisolvibile, opprimente, fastidiosa) e il film te la fa aderire addosso come un costume di Vibranio. Il più grande pregio della pellicola è proprio questo: dare finalmente espressione a sentimenti prima inesprimibili, incomprensibili per un uomo bianco occidentale del ventunesimo secolo. L'intuizione importante è quella di utilizzare proprio un canonico film sull'origine del supereroe per mettere l'Africa al centro del discorso. Era la strada più efficace per arrivare al cuore del problema e mi stupisce che nessuno l'abbia scelta prima. Infatti il fumetto americano è per noi un linguaggio ormai radicato e familiare. Black Panther fa vivere tutto il disagio ancestrale della comunità afroamericana vittima di uno sradicamento che è tutt'ora, a secoli di distanza, ancora una ferita sanguinante. Lo fa andando dritto al punto: ti trasporta nel film, ti fa respirare Wakanda, ti fa desiderare l'Africa come probabilmente può desiderarla solo chi ne è stato privato. Ecco perché raggiunge il suo scopo in maniera forse più efficace di qualsiasi altra pellicola dall'approccio più realistico. Un film perciò importantissimo per la comunità afroamericana perché diventa un mezzo di contatto diretto con il resto della società, per esprimere quel disagio ancora così vivo e reale.
    Non ci credo che mentre lo scrivevi non ti scappava da ridere. Dai, ce lo puoi dire

  12. #272
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    Re: Black Panther

    Chiwaz c'è chi gira 30 nazioni e resta chiuso nella propria mentalità, chi invece ha girato l'orto di casa ma riesce ad avere una mentalità aperta. E' la cultura a fare la differenza, è quella che ti apre e ti libera veramente.

  13. #273
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    Re: Black Panther

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Black Panther ti fa vivere il disagio ancestrale della comunità afroamericana vittima di uno sradicamento che è tutt'ora, a secoli di distanza, ancora una ferita sanguinante e lo fa andando dritto al punto perché ti trasporta nel film, ti fa respirare Wakanda, ti fa desiderare l'Africa come probabilmente può desiderarla solo chi ne è stato privato. Ecco perché raggiunge il suo scopo in maniera forse più efficace. Mi sono spiegato meglio?

  14. #274
    Il Paparazzo L'avatar di Chiwaz
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    Re: Black Panther

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Chiwaz c'è chi gira 30 nazioni e resta chiuso nella propria mentalità, chi invece ha girato l'orto di casa ma riesce ad avere una mentalità aperta. E' la cultura a fare la differenza, è quella che ti apre e ti libera veramente.
    A casa tua non devono mancare i Baci Perugina

  15. #275
    Senior Member L'avatar di Lo Zio
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    Re: Black Panther

    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    A casa tua non devono mancare i Baci Perugina
    o il peyote...

  16. #276
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    Re: Black Panther

    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    A casa tua non devono mancare i Baci Perugina
    Ho diversi libri di aforismi divisi per categoria, sono belli, li ho comprati in libreria.

  17. #277
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    Re: Black Panther

    Visto il film del gatto nero. Si ma moh basta. Non vado più al cinema per gli avangers. Massimo deadpool che si ride.

    Tutti uguali

    Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk

  18. #278
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    Re: Black Panther

    Non so, a me non piace. Perché ritengo che da bianco europeo 'na scena cruda come la frustata in 12 anni schiavo, mi faccia capire più della storia dei negri di due ore e un quarto di wakanda e gente che si mena in Korea.

    E questo contrasto me la fa sentire scritta da un ragazzino con l'entusiasmo facile e con una certa dose di disonestà intellettuale.

    Ma sarò io.

  19. #279
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    Re: Black Panther

    Non hai proprio capito, Necro, come tuo solito. La scena cruda delle frustate ti fa capire che l'orrore è esistito. Black Panther ti mette nella pelle di un afroamericano e te ne fa vivere tutto il rimpianto.
    Se non ti è arrivato è perché secondo me guardi troppa roba. Non è tanto la quantità di roba che vedi quanto la qualità delle visioni e dell'impegno che ci metti. Penso che ormai per te una roba valga l'altra. Per alcuni non è ancora così.

  20. #280
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    Re: Black Panther

    Ecco il pezzo definitivo pubblicato con tanto di elogi del direttore e della redazione

    http://www.gamesvillage.it/6870007/v...portantissimo/

    - - - Aggiornato - - -

    Uh, Ceccazzo, mi viene il dubbio, non è che a darti un senso straniante sia il fatto che lo abbia scritto nei toni pensando già ad una pubblicazione?

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