max payne 3 è geniale con i comandi volutamente scomodi quando è ubriaco e snelli e veloci quando e sobrio, per non parlare dei filmati con tutti quei filtri e colori saturi, e la grafica che diventa 100 volte migliore quando smette di bere(arrivo alla favela) Il gameplay poi è favoloso, con i nemici molto aggressivi già a normale che ti obbligano ad alternare bullet time e coperture per sopravvivere. Ma è la trama che è veramente appassionante. Quasi tutta narrata per soliloqui, se ci fate caso Max parla per tutti anche quando ci sono altri personaggi sullo schermo, Max ormai è un alcolizzato, che vive in Brasile perchè bandito dagli stati uniti, Dieci anni dopo, ancora non si rialza, continua anzi a rotolare nel fango, nell’autocommiserazione, nel patetico piangersi addosso al sapore di alcol e droghe. Un uomo spento, svuotato, impassibile a quasi tutto quel che gli accade attorno. Quando il suo datore di lavoro(gli fa da guardia del corpo) viene ucciso per una faida familiare, rivede la luce, cerca di vendicarlo nonostante per lui non contasse nulla, Max non ha nulla da perdere e tutto sommato non lotta per qualcuno, neppure per se stesso. Combattere perchè per un momento la fa sentire vivo, smette di bere, finisce , all'interno di un vortice dal quale non può uscire finché "non sarà tutto finito", con l'idea di morire prima o poi in quella disperazione, di affogarci dentro, e di portare con sé tutto il marcio che ha trovato e di riunirsi finalmente alla sua famiglia. Questa è una storia, altro che lgbt, minoranze, cazzi e mazzi