Ho finito la storia, c'è ancora tanto da fare e prima di trarre un giudizio esaustivo vorrei completarlo in ogni sua parte.
Nell'insieme è stato un processo di costante amore e odio: concept eccezionale tirato però troppo per le lunghe, valida flessibilità di approccio stealth-action ma troppe armi OP e la sfida si azzera con l'acquisizione delle manette upgradate, diversi strumenti craftabili però pochi di reale utilità, mondo di gioco affascinante ma per sua natura vuoto e poco diversificato (la trovata della cronopioggia assolve a logiche di gameplay ma anche a una certa furbizia nell'eliminare qualsiasi elemento vitale dello scenario).
La stessa difficoltà nel portare a termine i trasporti, focus del gioco, è pesantemente ammorbidita dall'acquisizione dei veicoli per poi essere di fatto annullata dalle teleferiche; delizia per accedere velocemente alle zone difficilmente accessibili ma anche croce sul gameplay, ridotto alla meccanica pressione di un tasto. La narrazione è ok con tutti gli storici difetti dello storytelling di Kojima, a cominciare da un'enfasi e una fluvialità descrittiva che viene portata avanti da interminabili cutscene. Per quello che racconta sarebbe potuto durare la metà e per una volta mi sarebbe piaciuto se per spiegarsi fosse riuscito a sfruttare l'azione di gioco attiva.
Finale discutibile: avrei preferito che avesse posto un punto maggiormente radicale sul crescendo emotivo di una determinata sequenza e la parte sulla spiaggia è spiazzante in modo negativo, apprezzo il tentativo di fare qualcosa di diverso ma finisce col frammentarsi in una continua ripetizione che perde il contatto col lato ludico e questo secondo me è un errore molto grave perchè inizialmente sfocia nello straniamento (in quale direzione mi devo muovere? dipende da noi oppure è tutto scriptato?) e - capito dove/come vuole andare a parare - finisce nella noia della totale perdita d'interesse. Eppure, alla fine resta la sensazione di avere giocato a qualcosa di importante e significativo; ritengo fondamentale che nell'attuale, scontato, prevedibile panorama videoludico esistano produzioni aliene come Death Stranding. Anche se il risultato è un po' il film Netflix di Kojima, quello in cui a troppo potere decisionale non sussiste un'adeguata visione nell'applicazione pratica.