Signore e signori, L'Isola degli Orchi.
Ovvero: come mi resi conto che quello di un vecchio compagnone di merende e' sempre il richiamo piu' forte, financo di quello della vagina.
Ma partiamo.
Albo dalla copertina decisamente icastica, che omaggia i 75 anni di Tex ricalcando lo stile del relativo primissimo del '58, La Mano Rossa.
E cosa t'inventerai per festeggiare a dovere, oltre ad un imballaggio plasticoso a prova di esplosione termobarica(non esagero, fortunatamente avevo il Victorinox a portata di mano)?
(oltre al simpatico aumento di prezzo, s'intende)Ma le mini-cover plasticosette!
Due per testata, che se le vuoi entrambe devi comprare due begli albetti: fatelo se volete bene alla vecchia, gloriosa SBE.
E' finalmente giunto il tempo di riabbracciare il vecchio Gmor che, tra una battutaccia ed un colpo d'ascia nella nuca, ci ricorda da par suo come mai ci fosse mancato cosi' tanto: tranquilli, per le salsicce e l'ocarina c'e' sempre tempo.
Quindi via, verso l'isola degli orchi dove i nostri amiconi verdastri sono nelle pestissime, alle prese anche loro con l'invasione demoniaca; servono aiuti immediati, serve supporto imperiale e tanto, tanto fango pirico per tenere a bada con efficacia i mostroni dal centro della terra.
Vietti scrive e il Bulgheroni illustra: buonetto senza guizzi il primo, scarsetto e a tratti spiazzante il secondo.
Le tavole vanno dal legnoso schizzato in fretta al buono, con parecchi pollici giu' per quanto riguarda i volti e le espressioni; da primo premio il Nostro Ian mutaforma che somiglia talvolta a Johnny Cash e, piu' spesso, a Fabrizio Frizzi.
Compensa, tuttavia, il volto risibile la notevole dose di ano: privi di supporto magico adeguato si troveranno al cospetto di un temibile alfiere che, pronto a spappolarli con un poderoso attacco mentale come gli e' solito fare, preferira' scambiare due chiacchiere in piena armonia per poi levare il disturbo.
Quando si dice essere nati con la camicia.
E, anche qui, la sceneggiatura si impenna mica male.
Un 6 1/2 per gli sviluppi interessanti e, va da se', per il graditissimo ritorno del nostro amicone dall'ascia tagliente e il culo pesante.