Per "L'angolo della tamarrata", ho finito Maneater.
Si tratta di un open world in cui si interpreta uno squalo, facendolo crescere da piccolo cucciolo che deve temere anche un luccio fino a diventare più grosso di un peschereccio. Ovviamente l'unico modo per crescere è mangiare di tutto: pesci, tartarughe e tanti, tantissimi poveri cristi che pensavano di poter andare al mare impunemente. Oltre a questo, ci sono una marea di collezionabili e obiettivi secondari che sbloccano potenziamenti da applicare e migliorare salendo di livello.
Strano a dirsi, ma un gioco che si basa essenzialmente su due meccaniche (va in giro a mangiare tutto quello che trovi e cerca i collezionabili mangiando tutto quello che trovi) ha anche una trama e, sorprendentemente, è anche divertente da seguire: un po' Moby Dick, un po' Lo Squalo e tanta tamarraggine.
Alla fine si tratta di fare sempre la stessa cosa: andare in giro mangiando di tutto. Ma sarà che le mappe sono grandi, piene di percorsi segreti e nascondigli, saranno le tante citazioni cinematografiche e il tono leggero e scanzonato, sarà che sbranare tizi urlanti è molto divertente, ma a me è piaciuto molto. Sono partito con zero aspettative e mi sono trovato con un ottimo gioco per quando si vuole solo spegnere il cervello e lasciarsi andare.