Originariamente Scritto da
Ataru Moroboshi
Tutte le cose belle prima o poi finiscono e quindi finisce anche la mia esperienza con Football Manager 2022.
Dopo due campionati trionfali in cui ho vinto tutto con la Roma, inclusa la Champion's League contro il Bayern in finale, i giocatori e i loro maledetti procuratori decidono di vestire i panni delle sanguisughe e vengono a battere cassa. Chiedono tutti degli aumenti spropositati, con nessuno, neanche i trentenni, che si accontenti di meno di 10 milioni l'anno. Tra titolari in scadenza, richieste proibitive e fair play finanziario, sono costretto a fare i salti mortali per far quadrare i conti e assemblare una squadra.
Passo più tempo sul mercato estivo che su tutto il campionato precedente ma riesco a salvare solo Zaniolo (che si impunta su una clausola rescissoria da 70 milioni), Pellegrini e poco altro, mentre sono costretto a vendere buona parte dei pezzi pregiati. Sistemo l'attacco con un'ottima punta presa a poco, in porta non trovo niente di meglio di un 24enne di belle speranze (salvo poi scoprire che le speranze erano molto mal riposte), completo la difesa con qualche giovane, il centrocampo scricchiola per gli addii di praticamente tutte le riserve e arrivo alla fine del calciomercato con la fascia sinistra scoperta. E' il momento di dare retta allo staff di osservatori, rinnovato e pagato a peso d'oro con i professionisti più noti del settore. E sono tutti d'accordo, il meglio del meglio è Christos Tzolis, 20enne già esploso, indicato come una stella del calcio mondiale, "da prendere ad ogni costo" stando al ds. E lo faccio. Mi dissanguo chiudendo una trattativa serratissima a un'ora e mezza dalla fine del mercato, per 86 milioni più bonus vari.
L'inizio di Christos è incoraggiante, con un goal, un assist e una traversa nelle prime due apparizioni. Saranno gli unici segni di vita. Consuma il resto del girone d'andata tra prestazioni anonime al limite della mediocrità, facendosi notare solo in due occasioni: nella prima perde palla a centrocampo, aprendo il contropiede per il goal dell'Arsenal che mi costa il primo posto nei gironi di Champions, e poi contro la Fiorentina, quando da solo e in nettissimo fuorigioco decide di deviare un colpo di testa che sarebbe comunque entrato nella porta vuota, causando l'annullamento del goal e facendomi perdere altri 2 punti.
Alla fine del girone d'andata è ancora fermo a un goal e un assist con 17 presenze, viene escluso dalla nazionale e diventa il più classico degli oggetti misteriosi da tradizione della Roma. E qui devo fare i complimenti ai ragazzi di Sports Interactive per lo straordinario realismo, che avevo ingiustamente criticato in passato.
A gennaio il City decide di pagare la clausola di Zaniolo e resto scoperto anche a destra. Offro i soldi che mi restano più El Shaarawy per una buonissima ala al Real, che accetta. Alla vigilia della Supercoppa Elsha rifiuta il Real e la trattativa salta. E' il tracollo. La Supercoppa è dell'Inter per 4-0. 3 giorni dopo la Juve me ne mette 5, seppellendomi per 18 tiri a 1.
Se possibile ora ho più voglia di continuare di quando vincevo sempre, ma se non lo mollo finirò per non giocare ad altro per chissà quanto. Una droga vera.