Eccoci finalmente arrivati alla tanto agognata fine della settimana e, con essa, il solito “crimitoriale” del sabato. Mi ero ripromesso di calmare i miei bollenti spiriti, e c'ero anche riuscito...
Editoriale da incorniciare e che sarebbe da stickare come primo post in ogni singola area del forum.
Dico sul serio.
Tassani, vorrei stringerti fisicamente la mano ma vivo a Londra, ma sappi che condivido ogni singola parola.
In un periodo in cui sono usciti grandissimi giochi (giochi che potrebbero senza esagerare essere nuovi metri di paragone per i loro generi) piuttosto che giocare, divertirsi e discutere dei loro pregi si perde tempo ad essere negativi e a sputare odio senza alcuna plausibile giustificazione.
Godiamoci questo periodo ragazzi, che chissa' quando ricapitera' di avere un inizio di anno videoludico come questo.
C'è una sadica soddisfazione nello sputare su qualcosa/qualcuno. O almeno, così mi spiego l'odio / malcontento che vedo / sento in giro. Per quanto riguarda il mondo dei videogiochi, comincio a credere che l'unico modo per porre fine alla critica facile sia rimboccarsi le mani e crearlo, il videogioco. Che sia messo in commercio o che sia solo per allenamento / per hobby / per apprendimento poco importa. Vedo questa cosa in alcuni miei conoscenti che si stanno rimboccando le maniche in tal senso. Niente odio, niente preconcetti, niente critiche facili. Umiltà, dedizione, lavoro, testing e debugging (nonostante sia roba da dilettante) e tanta pazienza. Ma alla fine, la soddisfazione di avere tra le mani una propria creatura.
Detto questo, io invece sono un comune consumatore, e in quanto tale ho anch'io la piaga dell'odio facile. Ecco cosa penso di questi ultimi due anni (2015-2017).
1) offerta sempre più varia. Può disorientare il consumatore, ma è generalmente un bene (potenzialmente si può trovare il proprio titolo fatto su misura, se si cerca bene)
2) quattro tipi di cancro sempre più presenti: cloni (fifa & cod o qualunque altra cosa che si comporti allo stesso modo), usati sicuri (remake e hd collection), trascurata ottimizzazione nei titoli tripla A (è un lavoraccio, ma secondo me bisogna farlo e bene, anche a costo di sforare le scadenze), espansioni annunciate ancor prima dell'uscita (sempre per i tripla A).
3) Indie: alcune perle (quasi sempre fatte da team che di indie hanno solo l'etichetta) in un mare di rifiuti.
4) alcuni giochi che hanno un deficit o un solo difetto che li affossa non di poco (penso ai due grossi titoli ubisoft che ho provato in beta)
5) nonostante i punti 2, 3 e 4 (e millemila altri difetti che ho omesso), ribadisco il punto 1. Ovvero: si trovano le proprie opere su misura, si gioca con quelle, ci si diverte un mondo (in barba a tutti gli altri esseri umani là fuori) e fine.