Ma la Scozia ha fatto l'altro giorno il referendum per staccarsi dalla Gb, gli è andata malissimo e ora ci riprovano?
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Ma la Scozia ha fatto l'altro giorno il referendum per staccarsi dalla Gb, gli è andata malissimo e ora ci riprovano?
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Per certi versi ha senso. Il.leit motiv di chi voto per rimanere in GB era proprio restare nella comunità. Ancora peggio l'Irlanda del Nord che ha le.stesse motivazioni più la storica situazione. Il Sinn Fein ha già cominciato la campagna
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Altra furbata inglese: la proposta per rifare il referendum
Visto che il risultato del voto popolare non è piaciuto a tutti, c’è chi ha deciso di chiedere di indirlo di nuovo. Motivo? Uno scarto tra Leave e Remain troppo piccolo non può essere sufficiente per cambiare così tante cose
Quei campioni degli inglesi ne hanno subito pensata un’altra. Dopo aver votato per l’uscita dalla Ue, si sono già pentiti e hanno deciso di rifare il referendum. Si sono accorti che, in altri Paesi che considerano inferiori, imperfetti e imprecisi come – ad esempio – l’Italia, esistono cose tipo il quorum.
E allora hanno deciso, sulla spinta dell’emozione, di proporre una nuova legge e di rifare il voto: non è giusto che si possa decidere con una differenza di voti così bassa. Ce ne vorrebbe molta di più: almeno il 60%, dicono. È quel concetto strano di maggioranza, cioè del 50+1, che secondo alcuni non è abbastanza maggioranza. Meglio sostituire un concetto matematico (la metà più uno) con uno arbitrario, deciso a caso sulla base dei gusti dei firmatari. E perché il 60% va bene e il 70% no? E perché non il 59%?
C’è anche un altro problema: la partecipazione popolare. Non hanno votato tutti? Peggio per loro. In altri Paesi, per queste cose (e Napolitano lo sa bene) esiste il quorum.
Anche perché – e spesso questo viene dimenticato – il referendum era consultivo. Eh già: non è per nulla vincolante. In teoria, i politici potrebbero del tutto fregarsene dei risultati. Ringraziare gli elettori per questo sondaggione e ricominciare lasciando tutto come prima. Certo, non essendo l’Inghilterra una monarchia parlamentare delle banane, le cose non vanno così. È uno di quei posti – pare – in cui il rispetto della sovranità del popolo esiste ancora. Culture diverse. In Italia, ad esempio, i referendum non vengono considerati nemmeno quando hanno forza di vincolo.
Intanto la petizione, presentata da tale William Oliver Healey su un’apposita sezione del Parlamento britannico, ha raccolto in poche ore oltre 600mila adesioni online.
Ma infatti...si ne riparla minimo tra cinque anni...se mai accadrà dovrà decidere tra l'UE e il nuovo assetto UK.
Detto ciò i tempi sono maturi per un grand strategy game stile paradox, con timeline 1989-2050.
Ma si toccano argomenti troppo scottanti, come finanziamento del terrorismo, manipolazione delle masse in democrazia, che potrebbe produrlo solo una casa indipendente con bassissimo budget....
ci vuole una bomba atomica tipo a berlino che tutti si sentono uniti e parte una guerra bella potente, senno' qua ci si frantuma in mille pezzi!!1!!!!
https://play0ad.com/ | https://www.youtube.com/user/play0ad/
Cerco Age of Empires Rise of Rome
Cerco Edizioni Retail di Dark Souls 1 e Darksiders II, anche con seriali già attivati
pppppppppppp
M - I - S - T - A - K - E
http://www.telegraph.co.uk/news/2016...was-a-mistake/
che figura di merda
Film and Tv industry in un limbo:
EU referendum result "devastating" for UK film and TV
"Following the resounding win for the vote Leave campaign in the EU referendum, which was a 52%-48% vote in favour of exiting the Union, the UK film and TV sectors have been left shocked and in limbo."
"The two sectors had recently expressed strong sentiment in favour of remaining in the European Union, which is the major trade partner of the UK and which provides millions of pounds in subsidies to the UK market as well as a number of frameworks for coproduction."
"“Most US distributors operate their European head offices out of London, and British film companies benefit from EU support for film. The UK leaving the EU would be a significant backward step for British and European cinema.”"
http://www.screendaily.com/5106192.a...ampaign=buffer
absint, ecco il TG
dopo il 4° minuto il capolavoro.
http://www.video.mediaset.it/video/t...no_629658.html
Ultima modifica di alberace; 25-06-16 alle 10:32
petizione in uk https://petition.parliament.uk/petitions/131215
è una parodia
https://www.facebook.com/SaveTommasi...33013783402675
L'inizio
"la bandiera azzurra..con..le stelle gialle..tutti si erano convinti che l'europa sarebbe rimasta CON DENTRO la gran bretagna"
ma come cazzo parla
EDIT: scusate non ricordavo chi fosse saverio tommasi esattamente, vabbè, cmq sia quello è uno status tipico di quella roba di cui si parlava prima con blobfish, quindi vale come esempio generico e via così, continuo a vedermi cecchi paone
Il nuovo sindaco di Londra, Sadiq Kahn, ha lanciato ieri un appello dal titolo preoccupante («Don’t Panic»). Ha scritto che il milione di cittadini europei che vivono nella capitale britannica — in maggioranza, giovani — «restano i benvenuti» e la metropoli «continuerà a essere la città di successo che è oggi». La domanda è: come?Il sindaco insiste sulla necessità di restare nel Mercato Unico europeo, pur uscendo dall’Unione Europea: forse non ha letto con attenzione l’art. 50 del Trattato di Lisbona, dove si dichiara che «ogni Stato Membro può ritirarsi dall’Unione, in osservanza con i propri requisiti costituzionali». Il comma 4 prevede però che «le condizioni del ritiro» e la «futura relazione con l’Unione» verranno decise dal Consiglio Europeo «senza la partecipazione alla discussione dello Stato Membro che si ritira». In sostanza: il Regno Unito non avrà voce in capitolo. Forse sarà ridotto a sottoscrivere una serie di accordi bilaterali.
Le testimonianza, da stamattina, fioccano (su «Italians», sui social e altrove), Giovanni Crovetto, milanese, 32 anni, otto passati a Londra, lavorando in campo finanziario: «Mi dispiace che molti, più giovani di me, rischino di vedersi negata l’opportunità di conoscere l’apertura al futuro che ho visto io». Maurizia Carrera, torinese, 29 anni, Motion Graphic Designer: «Per quanto potrò esercitare la professione prima d’essere obbligata a trovare uno sponsor per lavorare in GB? Brexit limiterà l’afflusso di giovani. Noi europei perderemo l’occasione di vivere in una città che ha aperto la mente a molti». David Pagliaro, triestino, 24 anni, lavora per un think tank: «Sono a Londra da quattro anni e non mi cacciano via domani. Ma le cose cambiano anche a livello di sentimenti ed emozioni. Non mi sarei mai aspettato che la nostra generazione dovesse veder aumentare i confini».