Gente che ha ridato 200mila euro allo stato a testa, ah ma questo vota il berlusca, che ci si può aspettare
Intanto reddito di cittadinanza e quota 100 ufficiali, dedicato tutti quelli che dicevano che era impossibile e quelli che dicevano che era tutta propaganda
io ero più che altro interessato alle partite IVA, non perchè lo sia, ma perchè ero davvero curioso di vedere l'effettivo risultato economico nazionale
RDC e quota 100 sono ben lontani da me
Intanto riduzione MASSIVA del prezzo liquidi online già reale
Per l'autonomia e il diritto di opinione che hanno i parlamentari del M5S, sono sempre pagati troppo.
Uno riempie un parlamento con la speranza che chi ci è dentro, apporti qualità all'operato del governo.
I parlamentari grullini sono dei semplici pigia tasti, messi da parte non appena provano a sollevare una labile critica alla setta.
Visto l'apporto che danno alla causa, anche pagarli 600€ al mese sarebbe uno spreco enorme per le casse statali.
Una crescita nettamente inferiore alle attese. La spinta all’economia su cui contava il governo grazie alla manovra da poco approvata non ci sarà. La Banca d’Italia stima che la crescita del Prodotto interno lordo per quest’anno sarà dello 0,6%, quasi la metà rispetto a quanto previsto da Lega e Cinque Stelle solo poche settimane fa, cioè +1%. Per il vicepremier Luigi Di Maio però si tratta di «stime apocalittiche. Non è la prima volta poi che non si rivelano fondate», spiega attaccando ancora una volta l’istituto di via Nazionale. L’economia del nostro paese comunque, secondo i tecnici di Bankitalia, è in continuo rallentamento e si affaccia ora la concreta ipotesi di una recessione tecnica. Numeri e scenari che complicano la gestione dei conti pubblici per l’esecutivo, proprio a poche ore dalla presentazione delle due misure di spesa principali, reddito di cittadinanza e quota 100.
Le cause di questa frenata vanno cercate a livello internazionale, certo: nello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina, nella Brexit e in un generalizzato rallentamento a livello europeo, dopo i dati della produzione industriale di novembre scesi in Germania, Francia e Italia. Ma nel nostro Paese ci sono alcuni altri fattori che aggravano la situazione: la crescita da noi si è già interrotta nel terzo trimestre del 2018 (a -0,1%) e gli ultimi tre mesi dell’anno non promettono numeri migliori (il 31 gennaio l’Istat diffonderà le cifre). La Banca d’Italia si aspetta un altro segno meno, è dunque probabile che il Paese entri «tecnicamente in recessione».
Vabbè che tra le due parti non si chi è la più pagliaccia
Silvio