Her Furer
Her Furer
Sicuramente è così dal punto di vista del morale ed economico. Quelli dopo hanno meno idea di cosa si sono persi e forse avranno qualche possibilità in più di godere del frutto del nostro sagrifizio ( anche se realisticamente credo che forse saranno quelli nati a metà 2000 o forse anche più tardi ad avere la possibilità di vivere una ipotetica ripresa )
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senza oculus, c'è futurismo solo a meta'!
La generazione di cui faccio parte, quella nata negli anni 80 (io ci rientro per poco essendo un 86) ha visto la ricchezza dei propri genitori, a prescindere che l'abbia sfruttata o meno. Ha visto quello che i 45enni dell'epoca hanno costruito (con il lavoro che ovunque ti voltavi, arrivava). Hanno visto i soldi che anche se non usati, che non conosciamo le situazioni di tutti ma si parte dalla premessa che non stiamo parlando di ragazzini violentati e ospitati nelle comunità, comunque c'erano. Hanno visto la possibilità di scegliere la facoltà universitaria che volevano, spesso con l'intento di fare casino e non di affrontarla seriamente. Hanno visto quando andavi nelle interinali e c'era sempre un lavoro, a 19 anni, o quando consegnavi un curriculum e ti richiamavano. Abbiamo visto la ricchezza e ora vediamo solo merda che ci piove addosso. Chi di più, chi di meno perchè magari sta ancora in casa col papà che sgancia ma non credo che uno che a 31 anni è costretto a vivere in casa e a litigare per i 50 euro per uscire la sera sia una persona in pace con se stessa, non se ha un po' di dignità.
piaciuto molterrimo + fotografia awesome
l'annata migliore è sempre la NOSTRA !11!!
pero' dai 60 anni in poi oggi è veramente brutta cosa....
io preferisco la fagiana in carne anche se non è affidabile non sarai mai surclassata dai surrogati sintetici
comunque la scarletta ha anche la voce nghhhhh
è l'effetto dello sviluppo e della globalizzazione. i tuoi genitori vivevano in un ambiente più ristretto, con meno opportunità, rispetto al nostro. è un po' come la storia del si stava meglio quando si stava peggio: la loro condizione non derivava dalle proprie azioni, ma dalle circostanze esterne, lo sapevano e accettavano gioie e dolori vivendoli oltre che in maniera positiva anche orientati ad una soluzione pratica, dati gli strumenti che avevano. noi invece sappiamo che siamo le scelte che facciamo, e con il bombardamento di informazioni che riceviamo e ricerchiamo ogni giorno è difficile scegliere quella più opportuna, ed anche se i risultati della scelta fossero più che sufficienti non siamo contenti perchè lì fuori da qualche parte c'è un altro modo migliore di risolvere il problema che noi non siamo stati capaci di trovare.
se hai poche opzioni scegli la più adatta, se ne hai tante diventa un problema scegliere. i divorzi aumentano non perchè siamo più stronzi e meno affabili, ma perchè abbiamo la possibilità di scegliere di meglio (o almeno lo crediamo, finchè non riprende il circolo vizioso), prima invece si accettava di buon grado quello che si aveva.
Secondo me sicuramente avere un limitato numero di variabili aiuta a ridurre la complessità e la difficoltà a gestire le cose. Ma anche vivere in un contesto di forte sviluppo economico tipo miracolo economico ( che è la situazione in cui sono cresciuti i nostri genitori nati nel '50 o giù di lì) ha aiutato parecchio