Vi avverto e’ un WOT, se non vi va di leggerlo saltate pure alla conclusione...
Ed eccoci qua, domenica sera, dopo cena ed un paio di birre mi sento di condividere questa esperienza con voi.
Stasera parleremo del tradimento, ma non d’amore, ma di quello che può capitare tra buoni amici
Torniamo all’estate di qualche anno fa, periodo universitario, 4 amici, studiavamo in gruppo per preparare un esame, dato che il prof. insisteva per dare un progetto a coppia già pensavamo di come dividerci per portare avanti il lavoro.
Fino a quel punto avevamo studiato assieme per oltre 3 anni senza problemi, ma in questo caso uno del gruppo non stava al passo, non studiava, non si applicava sugli esercizi, ogni volta in 3 ripetevamo, sviluppavamo codice, ma Pino (nome di fantasia) no, ci provava 30 secondi e poi aggiungeva “Vabbè lo faccio dopo con calma”.
Inizia ad incrinarsi la situazione, nessuno di noi 3 voleva finire in coppia con Pino, non si applicava, lo sfortunato che sarebbe finito con lui avrebbe dovuto fare il lavoro di 2 persone.
Quindi per risolvere il problema potevamo scegliere se affrontarlo di petto, dicendogli chiaramente “o studi, o nessuno farà gruppo con te” oppure, agire alle sue spalle, dato che eravamo giovani e stupidi ( adesso siamo solo stupidi ) abbiamo optato per la la seconda soluzione
Sviluppiamo il seguente piano, resteremo sempre in 4, ma ci divideremo in un gruppo di 3 e Pino lo lasceremo da solo (mazza che infami ), in questo modo, continuando a studiare tutti e 4 assieme potevamo aiutare Pino con il suo esercizio, che essendo calibrato per una persona, doveva essere per forza di cose molto semplice. ( questo lo dico senza malizia o altro, avevamo veramente intenzioni serie, volevamo davvero fare così per aiutarlo e nel frattempo non farci affossare da lui )
Ovviamente nel momento decisivo le cose sono andate di mmerda, il prof. Si è scazzato subito ed ha detto, “ma che minchia è tutta questa storia, abitate tutti nello stesso posto, gli esercizi ve li assegno 2 e 2 e non rompete i coglioni!”, sono stati attimi di panico e paura, in quell’istante ho realizzato la grandissima cazzata che avevo contribuito a portare avanti.
Siamo finiti divisi a cazzo, Pino si è incazzato, la sera ho provato a spiegarli il perché delle nostre azioni, non so se ha capito quanto siamo stati coglioni, comunque si è rotto tutto, ha risposto, “non mi aspettavo questo comportamento dai miei migliori amici” ci sono rimasto dimmmerda, avevo appena perso uno dei miei migliori amici ed il mio compagno di giochi.
Si dice che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, ed è vero, noi ne abbiamo fatto un bel tratto
Da quel momento, tra fine del periodo universitario e inizio del lavoro non ci siamo più frequentati assiduamente, nonostante io volessi riallacciare i rapporti, mi frenavo, perché ogni volta che parlavo con lui rivedevo la scena davanti al prof e mi sentivo una merda.
Questa situazione è continuata in questo modo per circa 1 anno e mezzo, fino a quando, sotto consiglio di un amica particolare ( ese, questa è un altra storia ) afferro il coraggio a due mani, prendo un giorno di ferie dal lavoro e mi incontro con Pino, abbiamo scherzato, parlato, mangiato, finché ad un certo punto, gli dico “Mi scuso per come mi sono comportato tempo fa, ai tempi dell’università” al ché lui risponde “di cosa parli?, non ricordo” ed io “non importa, va bene così”, non mi andava di riaprire quelle ferite.
Mi sono sentito sollevato, volevo togliermi quel macigno che mi portavo dentro, ci ero riuscito, avevo ritrovato un amico ( molto probabilmente manco si ricordava più di tutta quella storia ).
A distanza di un anno e mezzo da quel pomeriggio, posso dire che siamo ritornati buoni amici, ovviamente come tutte le cose che si rompono ed in seguito si riaggiustano questa amicizia non sarà come quella “pura” che avevamo prima del crack, ma in un certo senso, spero che questa sia più “matura”.
Da quello che so gli altri non si sono scusati con Pino per come si sono comportati, ma questi non sono affari miei, io sentivo dovergli delle scuse e con un po’ di ritardo le ho fatte.
A chi interessava saperlo, l’esame è andato bene a tutti
Alla fine di questo discorso, posso dire di aver fatto mia questa massima “siamo un pugno di amici ed una manata di fango”.
Ed ecco una bella storia da raccontare ai nipotini che probabilmente non avrò
Vi aspetto domenica prossima con un altra storia, molto più leggera come tema, ma allo stesso tempo, molto più inquietante, si parlerà di webcam, omosessualità scandali e piatti rotti
Detto questo, passo la palla a voi, avete niente da raccontare?