Kronos The Magazine - Elogio alla Follia Kronos The Magazine - Elogio alla Follia - Pagina 10

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Discussione: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

  1. #181
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Il cannibale di Rotenburg



    “Il Cannibale di Rotenburg” è il soprannome dato ad Armin Meiwes, un assassino tedesco che si è guadagnato questo soprannome per avere ucciso e mangiato un altro uomo.
    Meiwes è nato in Germania dove ha condotto una vita apparentemente normale.
    I compagni di classe lo ricordano come un bambino normale e un po’ solitario.

    Già da bambino Meiwes ha delle fantasie cannibali, ricorda infatti che desiderava mangiare i compagni che gli piacevano di più.

    Racconta che avere visto, durante la pubertà, la macellazione di un maiale ha accentuato le sue fantasie.

    Vive in una casa enorme di 36 stanze con la madre, il padre e i tre fratelli, ma quando Armin ha 8 anni il padre prende la macchina e se ne va per non tornare mai più.
    In un’intervista Armin ha spiegato di avere rincorso la macchina, ma che il padre non è più tornato.
    Poco dopo l’abbandono del padre anche i fratelli se ne vanno e lui rimane solo con la madre, una persona schiva ma dominante che controlla pesantemente il figlio.

    Armin si è sempre sentito molto solo e pensa che per avere qualcuno sempre con lui, debba mangiarlo.

    Nel 1996 sua madre ha un’incidente d’auto dal quale non si recupererà più. Usa le stampelle e Armin deve aiutarla in tutto.
    Essendo una persona dominante, renderà la vita impossibile ad Armin, chiamandolo ogni 5 minuti e lamentandosi sempre.
    Nel 1999 la donna muore e Armin è finalmente libero da questo fardello, ma è anche solo al mondo.
    Da solo in quella casa enorme, e senza più il controllo della madre, comincia a navigare in internet per dar sfogo alle sue fantasie sessuali in siti e forum di fetish cannibali.

    Armin vuole mangiare una persona, ma vuole che questa sia consenziente.
    Dopo la morte della madre comincia a cercare la sua vittima su internet.

    La rete è piena di gente che ha il feticcio per il cannibalismo, sia nel ruolo di carnefice che in quello di vittima, e Armin comincia a frequentare alcuni siti come “Cannibal-Café” dove in molti raccontano le loro fantasie cannibali.

    C’è anche una sezione di annunci dove molte persone si offrono per essere mangiate e Armin ne incontra alcune. La loro però è solo una fantasia e non vogliono veramente essere uccisi e mangiati, ma fare dei giochi di ruolo in cui loro sono le vittime e Armin il loro carnefice.


    Decide allora di pubblicare un annuncio:

    Cerco ragazzo ben fatto tra i 18 e i 30 anni per essere macellato e mangiato


    firmandosi come “Il Maestro Macellaio”.

    Molte persone rispondono al suo annuncio, ma tutte finiscono per tirarsi indietro.

    Decide di aspettare, poi risponde a un annuncio che recita:

    Vi offro la possibilità di mangiarmi vivo
    Era l’annuncio di Bernd Brandes.

    Anche Bernd si sente solo al mondo: sua madre si è suicidata quando lui aveva solo 5 anni e il padre non gli ha dato l’affetto di cui aveva bisogno.
    Quando poi gli confessa di essere omosessuale, i loro rapporti si interrompono definitivamente.
    Bernd cerca relazioni con altri uomini e uno di loro, Jimmy, ha dichiarato che la sua fantasia era il dolore.
    Voleva che qualcuno gli facesse del male, soprattutto nell’area dei genitali.

    Una volta, racconta Jimmy, Bernd gli ha dato un coltello e nel momento di massima eccitazione l’ha pregato di tagliargli il pene. Al suo rifiuto, l’uomo gli ha offerto una grossa somma di denaro per andare fino in fondo, ma Jimmy ha rifiutato di nuovo.

    Decide allora di pubblicare un annuncio su Cannibal-Café, al quale risponderà Armin Meiwes.
    Armin e Bernd decidono di vedersi e decidono di portare a termine la loro fantasia.

    Quella, rispettivamente, di mangiare un essere umano e quella di essere mangiati.



    Bernd si reca a casa di Armin e appena entra si spoglia completamente affinché Armin possa ammirare la sua cena.
    Poi vanno nella “stanza della macellazione” e consumano un rapporto sessuale.

    Bernd però non è soddisfatto: Armin non riesce a strappargli la carne e a mangiarlo vivo e così decide di tornare a casa.

    Armin lo accompagna alla stazione, ma poi ha un ripensamento. Dice a Bernd che ha cambiato idea e insieme vanno in farmacia a comprare dei sonniferi.
    Se Bernd è stordito dai farmaci e dall’alcol, forse Armin porterà a termine la sua fantasia di essere mangiato vivo.

    Bernd viene stordito e anestetizzato con alcol e pillole, poi Armin gli taglia il pene.
    Una videocamera è accesa e sta riprendendo tutto perché Bernd vuole vedere la scena della sua amputazione.

    Dice a Armin di cucinare il suo pene appena reciso. Lui salta in padella ma la carne è talmente fresca che si rovina.

    Il piatto è immangiabile e Bernd ne rimane molto deluso.
    Armin ricorda che Bernd era felice di vedere il suo sangue uscire dalla ferita, e che era rimasto deluso quando il dolore dell’amputazione si era spento dopo “soli” 30 secondi.

    Poi prepara un bagno caldo per Bernd, che ha freddo, e mentre si dissangua nella vasca da bagno, Meiwes si mette a leggere un libro di Star Wars.
    Poi torna dalla sua vittima, che cerca di uscire dalla vasca, ma collassa.

    Perde conoscenza varie volte nel corso della notte, fino a che a un certo punto non si sveglia più.
    Armin non sa cosa fare, prende il coltello ma poi lo lascia. Si siede accanto a Bernd, lo bacia e prega.
    Prende il coltello, di nuovo lo lascia, di nuovo bancia Bernd e prega, chiedendo a Dio di perdonarlo.

    Poi gli taglia la gola.

    Appende il suo corpo ad un gancio da macellaio e comincia a squartare il corpo, tagliandone la carne e sistemandola in freezer per consumarla in futuro.

    Armin si sente male per avere ucciso un uomo, ma anche realizzato per aver finalmente potuto mettere in atto la sua fantasia e decide di cercare altre vittime.
    Comincia a scrivere di nuovo annunci nei siti dedicati al cannibalismo e racconta a un ragazzo che si mette in contatto con lui di avere provato la carne umana.

    Il ragazzo decide di chiamare la polizia.




    La polizia si presenta a casa di Meiwes con un mandato di perquisizione.

    Sequestrano la carne che trovano in freezer, il suo computer, la sua videocamera, tre coltelli, un’ascia e un grembiule da macellaio.
    Meiwes chiama un avvocato e chiede se può seguire il suo caso, spiegandogli tranquillamente che ha ucciso e mangiato una persona.
    Esplode subito un caso mediatico e i cittadini di Rotenburg rimangono shoccati dalla notizia, soprattutto i vicini di Meiwes.

    Una vicina racconta che spesso faceva da baby sitter per i suoi bambini e che pensa che Meiwes sia una brava persona, tanto che gli affiderebbe di nuovo i suoi figli.


    La legge tedesca non prevede il reato di cannibalismo e il video mostra chiaramente che Bernd era consenziente.
    Così Armin viene condannato a 8 anni per omicidio colposo.

    Poi però arriva la condanna definitiva: carcere a vita.
    Delle 4 ore di filmato girate da Armin, solo 19 minuti sono stati mostrati alla giuria.
    Dopo averli visti, i giurati sono stati male e alcuni hanno dovuto ricorrere alla terapia. Ora Armin si trova in carcere e sta capendo che quello che ha fatto è sbagliato.

    N.B. le immagini e il filmato sono tuttora visibili on-line


    fonte


  2. #182
    koba44
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Sembrava tanto ammodo... (la signora precedente, dico).
    Ultima modifica di koba44; 27-01-17 alle 00:04

  3. #183
    koba44
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    N.B. le immagini e il filmato sono tuttora visibili on-line
    ConteZero sa dove trovarlo.
    Ultima modifica di koba44; 27-01-17 alle 08:48

  4. #184
    Malmostoso L'avatar di Necronomicon
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Ma infatti, link al filmato anche in PM

  5. #185
    TGM 4 Ever L'avatar di Echein
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Infatti! Ora sono curioso!

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  6. #186
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    In ufficio, ma dopo leggo con calma

  7. #187
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Bernd si reca a casa di Armin e appena entra si spoglia completamente affinché Armin possa ammirare la sua cena.
    Poi vanno nella “stanza della macellazione” e consumano un rapporto sessuale.
    pensa se gli fosse piaciuto il vitello
    se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.

    - gli ignoranti ignorano -

  8. #188
    Mr.Cilindro
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Che culo dev'essere vedere quel filmato

    Inviato dal mio SM-G357FZ utilizzando Tapatalk

  9. #189
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Shogun Visualizza Messaggio
    Che culo dev'essere vedere quel filmato
    più che altro culatello
    se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.

    - gli ignoranti ignorano -

  10. #190
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    La strega di Buchenwald


    Lo scenario della II Guerra Mondiale è sicuramente uno dei più sanguinosi e violenti che l’umanità ancora oggi ricorda. Tutti conoscono Hitler e l’olocausto e purtroppo tutti conosciamo gli orrori che si consumarono in quegli anni.
    Parliamo però nello specifico di un caso in cui il nazismo incontrò il sadismo. Stasera parliamo di Ilse Koch, la "strega di Buchenwald", "cagna di Buchenwald", "donnaccia di Buchenwald" o "iena di Buchenwald".
    Graziosa e gentile, viene scelta come moglie per Karl Otto Koch, con il fine di formare la coppia modello del regime nazista, quella a cui tutti i tedeschi dovevano aspirare.
    Niente fa presupporre la sua natura sadica e violenta.
    Tutto ha inizio nel 1937 quando suo marito viene nominato comandante del campo di concentramento di Buchenwald. Ilse viene influenzata dal potere e dalla posizione del marito conducendo una vita agiata, circondata da lusso e privilegi e godendo della sofferenza altrui finché non inzia a torturare lei stessa gli internati.
    Agli inizi si concede dei piccoli vezzi, come farsi chiamare dai prigionieri con titoli nobiliari, ma poi, accortasi del piacere che le procura ammirare i flagelli e le piaghe degli “elementi antisociali” si spinge ben oltre, frustando i detenuti che incrociano il suo cammino o aizzando il suo cane contro le donne incinte.
    Il marito non è da meno, è solito torturare i prigionieri con un frustino modificato con lame di rasoio, approva l'uso degli schiacciapollici e dei ferri per marchiare, ma più di tutto ama l'uso degli animali.
    Tra le numerose perversioni di Ilse, pare ci sia una vera e propria ossessione per il corpo umano che la porta ad organizzare orge saffiche con le mogli degli ufficiali per poi passare agli altri componenti delle SS. Si dice che scateni la sua fame sessuale anche all'interno del campo, costringendo gli internati ad eseguire qualsiasi sua richiesta a sfondo sessuale e girando in topless all'arrivo di ogni nuovo convoglio di prigionieri, massacrando chiunque si giri a guardarla.
    Queste potrebbero essere solo dicerie è vero, ma è nella dimora dei coniugi Koch che si nascondono le prove dei loro orrori: casa Koch è infatti decorata con paralumi di pelle umana, quadri con lembi di pelle tatuata e tsantsa (teste rimpicciolite), tutto ovviamente preso dagli internati del campo.
    È troppo anche per la Gestapo che nel 1943 arresta i coniugi Koch per malversazione, eccessiva brutalità, infamia e corruzione.
    Ilse viene imprigionata nel 1944 l’anno dopo il marito viene condannato a morte e giustiziato.
    Un tribunale delle SS che arresta due aguzzini può sembrare un paradosso che però aiuta a comprendere il livello di follia omicida che avevano raggiunto Ilse e Otto Koch.
    Ilse viene assolta per mancanza di prove, finché nel 1947 viene nuovamente arrestata. Durante la sua permanenza in carcere rimane incinta di un detenuto e approfitta della situazione per rimandare il processo finchè, finalmente, dopo svariati errori giudiziari,viene processata e condannata.
    La pubblica accusa dichiarò “Se mai un grido è stato udito nel mondo, è quello degli innocenti torturati e morti per mano sua”.
    Nella foto, Ilse Koch durante il processo di Dachau.



    Da Le fotografie che hanno fatto la storia
    Ultima modifica di Kronos The Mad; 10-06-17 alle 13:04

  11. #191
    TGM 4 Ever L'avatar di Echein
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Paradosso! Arrestata dalla SS

    Remerbers... Preorders?..NEVER!

  12. #192
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    anche Oskar Dirlewanger è stato un sant'uomo di simil fatta, ma gli è andata peggio.
    se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.

    - gli ignoranti ignorano -

  13. #193
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Homunculus




    L’homunculus di Paracelso, frutto di complicate ricette alchemiche, è una figura allegorica che ha affascinato per secoli l’immaginario collettivo.
    La sua fortuna ha presto travalicato l’ambito alchemico, e l’homunculus è stato preso a prestito dalla letteratura (Goethe, per fare un solo esempio), dalla psicologia (ne scrisse Jung), dal cinema (la meravigliosa, ironica scena di Pretorius ne La sposa di Frankenstein del 1935), e dal mondo dell’illustrazione (penso qui in particolare all’amico Stefano Bessoni).
    Ancora oggi evidentemente l’homunculus non ha perso il suo appeal: i misteriosi video postati su YouTube da un utente russo, che mostrerebbero alcuni strani esseri proteiformi nati proprio da improbabili procedimenti, hanno totalizzato in poco tempo decine di milioni di visualizzazioni.

    Eppure non è dell’homunculus classico, più o meno metaforico, che vorrei parlare qui, bensì dell’utilizzo che di questo termine si fa in patologia.
    Sì, perché a vostra insaputa un abbozzo di figura umana in miniatura potrebbe nascondersi nel vostro stesso corpo.
    Benvenuti nel territorio in cui il fantastico fa irruzione nell’anatomia.



    Facciamo un passo indietro, cominciamo proprio dall’inizio della vita.
    La cellula fecondata (zigote) è al principio solo una; ma comincia subito a dividersi, a generare nuove cellule che proliferano, si trasformano, migrano. Dopo due settimane circa, le diverse popolazioni cellulari si organizzano in tre zone principali (foglietti germinativi), ognuna delle quali ha un compito preciso – ciascuna è preposta cioè alla formazione di un determinato tipo di struttura. I tre strati specializzati creano man mano le varie conformazioni anatomiche, costituendo la pelle, i nervi, le ossa, gli organi, gli apparati e così via. Questa metamorfosi, questo progressivo “affiorare” dell’ordine si conclude quando il feto è sviluppato in pieno.

    Talvolta può però accadere che lo stesso processo, per qualche motivo, si attivi nuovamente anche in un individuo adulto.
    È come se alcune cellule, vittime di chissà quale insondabile allucinazione, credessero di trovarsi ancora nello stadio embrionale: iniziano così a intessere nuove strutture, crescite abnormi chiamate teratomi, che assomigliano proprio ai derivati delle prime differenziazioni germinali.

    Le cellule impazzite si mettono a produrre capelli, ossa, denti, unghie, talvolta materia cerebrale o tiroidea, persino occhi interi.
    A livello istologico questi tumori, generalmente di tipo benigno, possono essere solidi, contenuti all’interno di cisti, oppure un misto delle due cose.




    In casi molto rari la crescita del teratoma può essere così altamente differenziata da assumere una forma antropomorfa, ancorché rudimentale. Sono i cosiddetti teratomi fetiformi (homunculus).

    I report clinici relativi a questa anomalia patologica hanno davvero una qualità perturbante, cronenberghiana: un homunculus trovato nel 2003 all’interno di un teratoma ovarico in una donna vergine di 25 anni mostrava la presenza di cervello, spina dorsale, orecchie, denti, tiroide, ossa, intestini, trachea, tessuto fallico e un occhio al centro della fronte.

    Nel 2005 un’altra massa fetiforme aveva capelli e arti abbozzati, con dita e unghie.
    Unhomunculus riportato nel 2006 presentava un arto superiore, e due inferiori comprensivi di piedi e dita. Nel 2010 un’altra massa mostrava un piede dalle dita fuse assieme, peli, ossa e midollo.
    Nel 2015 in una paziente di 13 anni venne riscontrato un teratoma fetiforme con peli, arti vestigiali, un rudimentale tubo digestivo e una formazione cranica contenente meningi e tessuto nervoso.




    Cosa spinge alcune cellule a cercare di creare una nuova, impossibile vita? E, in definitiva, siamo sicuri che quel minuscolo feto incompleto in realtà non si trovasse lì fin dal principio?
    Tra le molte ipotesi avanzate, infatti, vi è anche quella che sostiene che gli homunculi (difficili da studiare proprio in ragione della loro rarità in letteratura scientifica) non siano dei veri e propri tumori, quanto piuttosto le vestigia di un gemello parassita, inglobato in periodo embrionale nel corpo del fratello. Più che di teratomi, dunque, sarebbe più corretto parlare di casi di fetus in fetu.



    Studiare queste formazioni anomale potrebbe fornire informazioni utili per la comprensione dello sviluppo umano e della partenogenesi (fondamentale per le ricerche sulle staminali).
    Ma un aspetto intrigante rimane proprio la loro natura problematica. Come dicevo, ogni volta che i medici si ritrovano di fronte a un homunculus, il dilemma è sempre come categorizzarlo: teratoma o gemello parassita? Struttura “affiorata” a posteriori, o forma che stava lì dal principio?

    È interessante osservare che questa stessa incertezza, questo dubbio per ben 23 secoli ha riguardato anche gli embrioni normali. Il dibattito verteva su un’analoga questione: i feti sorgono dal nulla, o sono preesistenti?
    È l’antica diatriba fra i sostenitori dell’epigenesi e del preformismo, ovvero tra chi affermava che le forme dell’embrione “emergessero” dalla materia indistinta, e chi sosteneva che esse fossero già contenute nel seme.
    Se già Aristotele, studiando gli embrioni di pollo, aveva ipotizzato che le strutture fisiche del nascituro prendessero consistenza a poco a poco, guidate dall’anima, nel XVIII questa teoria venne messa in discussione dal preformismo. Secondo gli entusiasti di questa tesi (sostenuta tra l’altro da studiosi del calibro di Leibniz, Spallanzani e Diderot) l’embrione era già perfettamente formato ab ovo, così piccolo da non poter essere visto ad occhio nudo; durante lo sviluppo, esso si limitava a crescere in dimensioni, proprio come avrebbe continuato a fare anche dopo la nascita.
    Da dove veniva questa idea? Una parte importante l’aveva sicuramente giocata un celeberrimo disegno di Nicolaas Hartsoeker, fra i primi scienziati ad avere osservato il liquido seminale al microscopio, nonché convinto assertore dell’esistenza di minuscoli feti già completi, nascosti all’interno della testa degli spermatozoi.
    E Hartsoeker a sua volta aveva preso ispirazione proprio dalle famose immagini alchemiche dell’homunculus.

    In un certo senso, gli homunculi nati dalle provette degli alchimisti e quelli studiati dagli anatomopatologi non sono poi così differenti. Gli uni come gli altri sono simboli degli enigmi dello sviluppo, del mistero fondamentale della nascita e della vita. Immagini in miniatura del problema ontologico che da sempre assilla l’umanità: appariamo dal caos indistinto, oppure il nostro cuore e il nostro animo esistevano già, da qualche parte, in qualche modo, prima di nascere?



    Piccola appendice anatomo-patologica (e anche un po’ genetica)
    di Claudia Manini, MD
    I teratomi sono tumori a cellule germinali composti da una mescolanza di tessuti derivati da due o più foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma ed endoderma) in combinazione variabile.
    Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di tumori benigni ad insorgenza prevalente nelle gonadi. I teratomi, più frequentemente, sono composti da tessuti maturi, ovvero come quelli che compongono il corpo umano nella vita extrauterina, ma qualche volta possono contenere anche tessuti immaturi (embrionali o fetali) ed in questo caso più facilmente possono avere un comportamento biologico maligno.
    L’origine dei teratomi, data la loro bizzarra morfologia, è da sempre materia di interesse, speculazioni e dispute scientifiche. La teoria partenogenetica che ne indica l’origine dalle cellule germinali dopo una prima divisione meiotica è oggi la più ampiamente accreditata, sostenuta da evidenze citogenetiche. Le altre due teorie suggerivano rispettivamente l’origine da blastomeri segregati agli stadi iniziali di sviluppo embrionale, o da residui embrionali, e sono ormai state abbandonate.
    La teoria partenogenetica è supportata dalla distribuzione anatomica dei teratomi lungo le linee di migrazione delle cellule germinali primordiali; dal fatto che insorgono durante l’età riproduttiva (dato epidemiologico-osservazionale ma anche sperimentale su animale); e da evidenze citogenetiche che hanno dimostrato differenze genotipiche tra il tessuto teratomatoso che è omozigote e il genotipo eterozigote dei tessuti dell’ospite.
    Le cellule germinali sono le uniche che, attraverso un meccanismo che si chiama “meiosi”, danno origine ai gameti, ovvero alla cellula uovo ed allo spermatozoo, cioè cellule che contengono solo metà del patrimonio genetico della cellula di origine (per questo dette aploidi).
    Dalla fusione del patrimonio genetico aploide dei due gameti, dopo la fecondazione, origina una cellula con un patrimonio genetico “diploide” che continuando a dividersi darà origine ad un nuovo individuo con un genotipo eterozigote in quanto originato da due patrimoni genetici di individui diversi che si sono fusi.
    Le cellule che compongono un teratoma hanno invece un patrimonio genetico identico tra i due set di 23 coppie di cromosomi.
    I teratomi quindi, anche quando sorprendentemente diano forma a strutture fetiformi, sono un fenomeno diverso rispetto al fetus in fetu e rientrano nell’ambito della patologia tumorale e non malformativa.
    Il che nulla toglie al fascino che la loro osservazione esercita e ad un certo sgomento quando ci si soffermi a riflettere sulle potenzialità differenziative di una singola cellula germinale.
    Fonti
    Kurman JR et al., Blaustein’s pathology of the female genital tract, Springer 2011
    Prat J., Pathology of the ovary, Saunders 2004



    Fonte: Bizzarro Bazar


    Alcune immagini non sono state messe nel post perché potrebbero urtare i più sensibili: per vederle visitare il sito sopra.
    Ultima modifica di Kronos The Mad; 10-06-17 alle 13:05

  14. #194
    koba44
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Homunculus:


  15. #195
    Senior Member L'avatar di Wualla
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    Stasera parliamo di Ilse Koch, la "strega di Buchenwald", "cagna di Buchenwald", "donnaccia di Buchenwald" o "iena di Buchenwald".
    Graziosa e gentile, viene scelta come moglie per Karl Otto Koch, con il fine di formare la coppia modello del regime nazista, quella a cui tutti i tedeschi dovevano aspirare.
    Niente fa presupporre la sua natura sadica e violenta.



    Da Le fotografie che hanno fatto la storia
    meglio questa di foto


    Inviato dal cellulare

  16. #196
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da koba44 Visualizza Messaggio
    ConteZero sa dove trovarlo.
    pm anche per me

    MERCATO DEL MILAN


  17. #197
    koba44
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    scelta come moglie per Karl Otto Koch, con il fine di formare la coppia modello del regime nazista, quella a cui tutti i tedeschi dovevano aspirare.[...]
    È troppo anche per la Gestapo che nel 1943 arresta i coniugi Koch per malversazione, eccessiva brutalità

  18. #198
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    È troppo anche per la Gestapo
    Mai avrei pensato di leggere niente di simile

    Citazione Originariamente Scritto da koba44 Visualizza Messaggio
    Hominchiulus:

    Fix

  19. #199
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    ecco un po' di mistero per gli stronzoni horror fag
    http://www.repubblica.it/esteri/2017...0/?ref=HRER1-1

    edit: quando avevo postato io nel link non si parlava di stufa, vabbe' fine del mistero
    Ultima modifica di Biocane; 29-01-17 alle 22:09

  20. #200
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Zanne di metallo




    Non si conosce molto dell’infanzia di Nikolaj, sappiamo che nacque nel 1952 nella zona che ora corrisponde al Kazakistan, ma che allora faceva parte dell’Unione Sovietica, precisamente ad Alma-Ata.

    Da giovane perse alcuni denti anteriori e li sostituì con dei denti in metallo.
    Per questo venne soprannominato metal fang, cioè “zanne di metallo”.

    Entrò nel servizio militare, viaggiò in Europa e poi tornò in Kazakistan.
    Era considerato da tutti un uomo educato, solitario e abbastanza calmo. Vestiva con cura ed era considerato un gentiluomo ma se provocato rispondeva violentemente.
    Inoltre sosteneva di essere un discendente del condottiero mongolo Gengis Khan.

    Nikolaj avvicinava giovani donne nei pressi di un fiume e, grazie al suo aspetto distinto e alla sua calma, non gli era difficile far sì che lo seguissero.

    Le portava poi in un angolo nascosto di un parco, le stuprava, le faceva a pezzi con un ascia e ne mangiava dei pezzi. Poi portava a casa il resto della carne per cucinarla e mangiarla, servendola anche ad ignari amici.



    Il suo primo omicidio avvenne nel 1970 quando uccise Nadezhda Yerofim, la smembrò e ne buttò i resti in un barile.

    L’anno successivo uccise una donna che stava tornando dalla messa.
    La polizia trovò il corpo della donna che presentava profondi tagli e Nikolaj venne arrestato.

    Trascorse un anno in cella dove, dopo alcuni esami, venne dichiarato schizofrenico. Alcuni ritengono invece che sia stato arrestato dopo aver sparato ad un collega per errore.

    Venne però scarcerato e trovò lavoro come operaio vicino alla zona natale di Alma-Ata. Tornò ad uccidere nel 1980 e smise solo nel 1981, quando venne arrestato.

    Nikolaj uccideva le donne perchè sin da piccolo le odiava, pensando che fossero tutte prostitute e “la radice di ogni male del mondo”. Odiava in particolare le donne europee, conosciute mentre faceva il servizio militare, che giudicava troppo libere e lontane dai suoi ideali.

    In una delle sue confessioni descrisse in modo dettagliato un suo omicidio. Nikolaj raccontò che si nascose dietro a delle rocce in attesa di una potenziale vittima. Una volta trovata uscì dal suo nascondiglio e la uccise pugnalandola al collo.

    Dopodiché ne bevve il sangue, la portò in un posto più appartato ed ebbe un rapporto sessuale con il cadavere. Poi fece a pezzi il corpo, seppellì alcune parti e portò le parti restanti a casa sua per cucinarle.

    Invitava spesso degli amici a casa per fare delle grigliate di carne e dove serviva, a loro insaputa, la carne delle sue vittime.

    E’ stato stabilito che queste grigliate venivano effettuate sempre il giorno successivo ad un omicidio, proprio come succedeva con Nathaniel Bar-Jonah. Vedere i suoi amici mangiare carne umana lo eccitava sessualmente.

    Nikolaj venne arrestato nel 1981 dopo che invitò due amici a casa sua per uno “spuntino”. I due uomini videro nella sua cucina la testa di una donna e le sua interiora.

    Spaventati fuggirono e chiamarono la polizia che arrestò Nikolaj il giorno dopo. Oppose resistenza durante l’arresto e aggredì fisicamente un colonnello. I vicini di Nikilaj erano increduli: non riuscivano a credere che un loro vicino, così tranquillo e gentile, fosse un assassino cannibale.

    Durante l’interrogatorio venne collegato a 100 omicidi e venne sospettato di circa 50 di questi. Lo stesso Nikolaj confessò di avere ucciso e di avere commesso atti di cannibalismo, aggiungendo che da due donne si può ottenere abbastanza carne per sopravvivere una settimana.

    Venne sottoposto ad una perizia psichiatrica che rivelò un’insanità mentale, confermando la diagnosi formulata anni prima in occasione del suo primo arresto.

    Durante il processo venne accusato di 7 omicidi di primo grado e venne spedito in un ospedale psichiatrico, in quanto bisognoso di cure mediche mentali. L’uomo provò a suicidarsi due volte, senza però riuscirvi.

    Dopo alcuni anni i medici notarono che il suo stato mentale migliorava sempre di più e non lo giudicarono più un pericolo per la società.

    Nel 1989 decisero quindi di trasferirlo in un altro istituto senza dotarlo di una scorta dato che ora non era più ritenuto pericoloso. Nikolaj approfittò di questa occasione per fuggire perché nel trasferimento era accompagnato solo da un infermiere.

    Le autorità negarono che il killer fosse scappato per evitare il panico fra la popolazione, nel frattempo Nikolaj vagò fra le montagne, spacciandosi per un cinese.



    Venne ritrovato e di nuovo arrestato nel 1991, ma non sappiamo se nei due anni in cui era latitante abbia commesso altri omicidi.

    Dopo essere stato rimesso in un ospedale psichiatrico, alcune fonti dicono che venne liberato nel 1994 e che attualmente vive con i parenti in una località non precisata dell’Europa orientale. Tuttavia fonti russe indicano che si trova in un ospedale psichiatrico di massima sicurezza e negli anni 2000 ha rilasciato un’intervista proprio mentre si trovava in ospedale.

    Alcune fonti riportano che Nikolai sarebbe evaso di nuovo il 23 dicembre 2015 e non sarebbe stato ancora catturato. Una ragazza è scomparsa il 31 dicembre in zona, e molti pensano che sia stato proprio Nikolai.

    Tuttavia la polizia smentisce tali voci e un portavoce ha dichiarato:

    "Non abbiamo informazioni riguardo all’evasione di quest’uomo e non abbiamo ricevuto ordine di catturarlo. Queste informazioni creano confusione."


    Fonte: Emadion
    Ultima modifica di Kronos The Mad; 10-06-17 alle 13:06

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