Originariamente Scritto da
hoffmann
In
Allora si deve ricorrere a mille sanatorie variamente rinominate. E meno male che ci sono state le sanatorie; per imperfette che siano hanno impedito che metà delle cattedre fosse assegnata a supplenza al primo che passa. A parte quella del 2018 che non prevedeva neppure la possibilità di una selezione; ma anche lì ai casi più gravi si è potuto rimediare con l’anno di prova (un 2% non lo passa; non è molto, ma almeno tiene fuori i casi più critici).
Perché il punto è quello: un supplente può essere un insegnante eccezionale, buono, mediocre o uno scappato di casa; nessuno lo sa e, salvo che faccia disastri enormi, bisogna tenerselo.
È assurdo che si continui a parlare di concorsi per mettere in cattedra “i migliori”, contemporaneamente non si è in grado di farli e allora si mettono i cattedra i primi che passano.
1) Due scritti e un orale per accedere al TFA (il primo scritto nazionale)
2) un anno di formazione con 10 esami universitari (con relativi corsi tutti i pomeriggi), doppio tirocinio al mattino (alle medie e alle superiori), laboratori didattici il sabato, tesina ed esame finale di abilitazione
3) concorso per il ruolo del 2016;
4) anno di prova nella peggiore scuola di Caracas