Secondo me è uno schifo.
a) i migliori insegnanti che ho avuto sono quelli che mi sapevano dare quel qualcosa in più della loro materia, e quel qualcosa in più non lo sa chi ha fatto l' "indirizzo didattico" ma chi si è formato su un argomento specialistico, poi magari ha lavorato/fatto ricerca, e poi si è "riciclato" nella scuola
b) non si capisce perché l'insegnamento non debba diventare una soluzione di ripiego per laureati che non trovano lavoro, che poi a meno che non siano laureati in glottologia romanza o filologia asburgica non esistono; esistono piuttosto laureati che fanno diversi lavori e poi per un motivo o per l'altro finiscono ad insegnare, anche se subito non ci avevano pensato (caso tipico: donna che fa ricerca finché può, poi a un certo punto deve decidere se sposarsi e figliare e stabilirsi in un posto OPPURE prendere l'ennesimo assegno di ricerca in Inculonialand di 2/4 anni e poi si vedrà, e dai e dai le ovaie scadono e arrivederci e grazie). Intanto non si capisce perchè uno nella vita non debba avere un piano b, e poi se togli il piano b a questa gente poi cosa fanno? rispondono nei call centre? vanno a fare le rapine? votano i 5s così gli danno il reddito di cittadinanza? mah.
Il fatto che uno si "ricicli" nella scuola per molti è un orrore, "e poi chi pensa ai bambini?", secondo costoro è Degno di fare l'Insegnante solo chi Arde del Sacro Fuoco dell'Insegnamento.
Lo trovo un punto di vista un po' del cavolo perché alla fine quello che conta sono le capacità e la professionalità, e queste non le da il Sacro Fuoco ammesso che esista. Ho avuto insegnanti col Sacro Fuoco assolutamente inadatti ad insegnare ed insegnanti di più modeste aspirazioni che facevano il loro lavoro con coscienza ed ottenevano risultati.
c) non basta un percorso formativo con tesina finale per capire se sarai un buon insegnante, serve fare più esperienze in scuole diverse, le problematiche di un liceo non sono le stesse di un IPSIA e comunque le classi non sono tutte uguali
Dulcis in fundo,
d) non si può evitare l'organizzazione di concorsi, perché li prevede la Costituzione.
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Se proprio dobbiamo copiare il sistema tedesco comunque, copiamo anche gli stipendi degli insegnanti tedeschi
Ultima modifica di Skywolf; 31-07-20 alle 23:03 Motivo: cacca pupù :fag:
ne copiamo anche il rendimento?
Io quand'ero precario non stavo malaccio. Ogni anno una scuola diversa -e ho imparato molte cose. I miei studenti magari meno (continuità didattica!!!), ma che buò fà.
Ho lasciato (temporaneamente) la scuola non perché "oddio sono precario morirò precario", tanto sapevo che sarei passato in ruolo di lì a pochi anni in qualche classe di concorso (e così è stato), ma perché volevo fare altro; sarei rimasto tranquillamente precario ancora a lungo.
Sarò controcorrente ma secondo me il precariato ci deve essere e deve durare a lungo, minimo 5 meglio 10 anni. Dopo ok, diventa troppo e mi rendo conto che per chi aspira ad insegnare Greco o Filosofia sia dura, ma peggio per loro che si son scelti quelle materie lì e comunque son 4 gatti. In ogni caso il precario ha modo di fare un sacco di esperienze che poi da titolare di cattedra non farà più, perché il 98% degli insegnanti o resta nella scuola dove ha preso il posto (se gli è andata bene) o rimane lì finché deve, chiede ogni anno il trasferimento, e quando lo ottiene rimane nella scuola che ha chiesto. Totale esperienze diverse: 2. Meh.
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Io non ho problemi
I miei alunni vanno bene
Anche perché insegno nel nord est, io
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Cmq Lo Zio triggera un punto interessante:
"perchè la scuola italiana va male".
Che poi tanto male non va, specie se ci limitiamo al nord. Al sud hanno i problemi che hanno e non credo sia onesto fare la media nazionale, cioè, chiaramente va fatta, ma sappiamo tutti che sono realtà completamente diverse.
In ogni caso, diciamo pure che va male.
Ok: e perché va male?
Perché gli insegnanti non insegnano bene?
O sono altri i problemi?
L'istruzione italiana resta sempre tra le migliori al mondo (se non la migliore) come formazione.
O almeno parlo così partendo dalla mia esperienza in una grossa università statunitense (mi sono "graduato" insieme ad un presidente degli Stati Uniti) nella quale ho preso a tutti gli esami la A piena (vuol dire che ero tra i più bravi di tutto il corso), mentre in Italia bazzicavo intorno al 25 e in un'università piuttosto piccola e facile.
E c'è da aggiungere che le A erano attribuite praticamente a soli italiani.
Comunque non capisco perché desiderare di stravolgere tutto quando le soluzioni sono molto semplici: basterebbe bandire concorsi più frequentemente e dare la possibilità a chi è precario da un po' di anni di formarsi tramite percorsi di abilitazione (pratici e non stupidaggini teoriche) con sbarramento all'uscita ed evitando selezioni all'ingresso.
Questo risolverebbe il problema del precariato e della supplentite.
Quando si parla di valutazioni, prove etc etc si dimentica che un docente non è preso dalla strada, ma è un laureato che di selezioni ne ha già superate parecchie (tranne gli itp, gli unici da tenere sott'occhio).
Ultima modifica di raistlin85; 01-08-20 alle 01:20
Mi sembra un punto di vista da frustrati che andavano male a scuola
Comunque il sud non è un’isola compatta, eh
Tanto per dire, da quel che vedo nel foggiano le scuole mi sembrano funzionare piuttosto bene
Perlomeno mi pare che funzionino più o meno come in Veneto (quindi maluccio rispetto al Trentino )
E probabilmente le cose vanno nello stesso modo anche nel resto della regione (se non ricordo male pure i risultati INVALSI segnavano una differenza tra Puglia e regioni come Campania, Calabria e Sicilia).
Quindi badate a come parlate
Date tempo al tempo e pure ce la faranno a smantellare una delle poche istituzioni che funzionava.
Io ricordo quando presi precauzionalmente i famosi 24 crediti tempo fa quando non ero ancora indeterminato, e il volume di puttanate SJW che vogliono iniettare nella scuola italiana è roba da capogiro.
Robe che secondo la tizia del corso, l'insegnante dovrebbe fare una lezione diversa e personalizzata per ogni disagiato in classe.
ringraziando i santi sono riuscito a prendermi per il rotto della cuffia l'attestato c2 in maniera onesta, ma ancora non mi capacito che nel concorsone varrà più di una laurea con voto minimo o come due anni di servizio.
Adesso mi chiedo...
cosa si intende per competenze didattico metodologiche? Mi chiederanno come esporrei a tizio e caio DSA un argomento oppure c'è teoria inutile da studiare? Nel secondo caso la vedo dura perché certa roba il mio cervello si rifiuta di memorizzarla.
In generale una società sana (almeno all'apparenza) genera studenti sani. Non è che tutti quelli del Sud siano scemi a prescindere (anche se lo dico sempre per farli incazzare) o che professori e dirigenti scolastici siano peggiori. Semplicemente si trovano a lavorare in una condizione molto più disagiata. Senza scendere nel più becero pietismo, non è che puoi pretendere che un ragazzo si impari il teorema di Bayes quando c'ha il padre carcerato o sa che da lì a poco dovrà vivere di espedienti in qualche casermone popolare.
Poi beh, c'è anche il fatto che, come sostengo da sempre, i Veneti siano antropologicamente diversi ..........
Mah, secondo me vale anche l'inverso. Non è che il figlio del bauscino che ha dato sempre tutto per scontato imparerà il teorema di Bayes, soprattutto se cresciuto in un contesto di avversione nei confronti dei dipendenti statali terroni e in particolar modo nei confronti degli insegnanti, visti come degli sfigati grazie anche ad esimi colleghi che si lamentano (senza alcuna ragione) a destra e manca.
L'esperienza peggiore di lavoro, durante la quale stavo addirittura pensando di tornare nel privato, è stata in Monza Brianza.
Invece mi sono trovato benissimo in scuole del disagio, come alcune della periferia di Napoli, dove chi nella vita non aveva avuto nulla se non violenza, sorrideva nell'essere ascoltato.
Intanto all'estero:
https://twitter.com/agstrait/status/1295003485897973762
speriamo, così, con millemila insegnanti in classe, le sostituzioni per le assenze saranno garantite e non dovrò più chiamare supplenti
classico, anche qui ho sentito colleghi e docenti lamentarsi di come si sono trovati nelle scuole del centro, piene di figli di papà e relativi genitori che stanno tutto il santo giorno a scuola, mentre si sono trovati benissimo nelle periferie, dove la gente ha altre priorità che non andare a rompere le scatole a scuola.
se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.
- gli ignoranti ignorano -