Selvaggia Lucarelli
11 h ·

Finalmente, domani, parto per l'India. È un viaggio che volevo fare da tanto, ma ho sempre rimandato. "Per l'India bisogna essere pronti", mi hanno detto in tanti. Ho aspettato 43 anni e parto leggera come non mai, pronta a farmi investire e inondare da un'umanità profonda e affaticata.
Dicono che è uno di quei paesi che ami o odi, l'India. Che i contrasti possono turbare o incantare, a seconda del bagaglio che ti porti da casa. Non so come andrà, mi spaventa Delhi, detesto le megalopoli asiatiche, la vedrò di sfuggita e poi, dell'India, vedrò altro in un intricato incastro di aerei e macchine e chissà quale altro mezzo di trasporto compreso quello bimotore e quattro zampe. Poi andrò in Uzbekistan, alla ricerca della via della seta, e infine in Russia.
Sarà difficile respirare tanta bellezza quanta in Myanmar lo scorso agosto, ma sono certa che anche questa volta tornerò a casa con la voglia di scoprire ancora cosa c'è laggiù, oltre il mio orizzonte, parecchio più in lá del successo, delle beghe mediatiche, della TV. Ah, so che in molti vanno in Myanmar dopo le mie foto e i miei racconti dello scorso anno. (se volete consigli scrivetemi in privato). Trattatemelo bene quel paese, che ne sono innamorata. E merita tutta la curiosità e la grazia che avete nel cuore.

(noi, in Myanmar. Quello è il loro trucco/ protezione solare tipico, non un contouring fatto di merda )