Questa l'ho letta solo ora:
Udiu :rotfl:
Gil ti merti il titolo ufficiale di "Gran Farabutt." :asd:
Visualizzazione Stampabile
:asd:
Ho trovato un paio di immagini di quei sottomarini russi modificati
https://i.imgur.com/8Z3ve9A.jpg
https://i.imgur.com/9UsxDvr.jpg
Pare che i dettagli del Belgorod siano stati leakati un paio d'anni fa quando un servizio di una tv russa ha ripreso "per sbaglio" un militare con in mano gli schemi. Oltre alle modifiche per l'aggancio del minisommergibile, sullo schema si vede anche un prototipo per un nuovo drone-siluro nucleare (Kanyon), che stando a wikipedia potrebbe montare una bomba al cobalto da 100 megatoni, in grado di generare uno tsunami radioattivo con onde alte 500 metri :bua:
Quanto fa in bombe di hiroshima???
Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk
10mila :asd:
100 mt è il doppio della bomba più potente mai testata, la Tsar Bomba
In attesa dell'espansione, proviamo a vedere un paio di scenari del community pack con protagonista l'Italia. Il primo ci porta indietro agli anni '60.
1966-OPERATION WHITE PIANO (alias "Command Warthunder edition")
briefing in spoiler
tl;dr: Si prevede un attacco jugoslavo contro Trieste nelle prossime ore. Gli ordini sono di spostare il gruppo navale India (al momento all'altezza di Ancona) nel golfo di Trieste come dimostrazione di forza, e di condurre ricognizioni per identificare eventuali unità jugoslave vicino al confine. Il gruppo navale e lo spazio aereo sopra la città dovranno essere protetti dagli aerei del 51° Stormo della base di Treviso-Istrana.
Scenario:
Forze aeree disposizione:
18 Canadair Sabre Mk.4, variante del celebre F-86 Sabre, un caccia che ha fatto la storia. Monta 6 mitragliatrici Browning calibro 50 e 2 missili AIM-9B a ricerca di calore. 12 sono già pronti al decollo.
4 RF-84F Thunderflash. Ricognitori a reazione armati di 4 Browning, una buona macchina fotografica e tanta volontà
12 Fiat G.91R/1, buoni aerei per l'attacco al suolo. Hanno solo 4 Browning, ma nei piloni subalari possono montare due pod con ben 36 razzi SNEB da 68mm, o 2 bombe da 250 libbre.
Purtroppo non abbiamo i nuovissimi F-104 Starfighter, in questo momento dislocati alla base di Cameri in Piemonte.
Il gruppo navale India è formato dall'incrociatore lanciamissili "Andrea Doria" e 3 unità di scorta, per un totale di più di 1000 tra marinai e ufficiali.
Andrea Doria
Cacciatorpediniere "Impavido"
e infine 2 fregate classe Centauro, "Centauro" e "Canopo"
Lo spazio aereo è difeso anche da due batterie SAM Nike Hercules, una a San Donà di Piave e una a Chioggia.
Accendi il radar di remondó e i cieli sono al sicuro :D
Inviato dal mio ASUS_Z00AD utilizzando Tapatalk
Fai un bene e togli i SAM da Chioggia.
I 12 Sabre già pronti vengono divisi tra due missioni, 6 sono assegnati a Trieste e 6 al gruppo India. Ogni missione avrà una coppia di caccia in volo alla volta e in ciclo rapido vista la situazione: 2 sortite fino a esaurimento carburante o munizioni con tempo di volo totale di 4 ore, 30 minuti di riarmo tra ogni sortita e poi riposo a terra per 3 ore. È ancora buio, quindi i due ricognitori Thunderflash dovranno aspettare le prime luci dell'alba per alzarsi in volo. Da notare l'enorme raggio d'azione dei SAM Nike Hercules, che coprono fino a Lubiana e Fiume.
Altra cosa interessante: l'Andrea Doria imbarca due missili antiaerei RIM Terrier con testata nucleare da 1 kt. Forse non tutti sanno che negli anni '60, grazie al trattato di nuclear sharing con gli USA, alcune navi italiane vennero modificate per imbarcare armi nucleari. L'esempio più noto è l'incrociatore Garibaldi, ammiraglia della flotta, sul quale vennero installati addirittura tubi di lancio per missili balistici Polaris. Ovviamente, l'utilizzo di queste armi richiede l'autorizzazione degli americani, quindi i due Terrier nucleari sono tenuti in un deposito speciale sottocoperta e sulle rampe sono montati solo missili convenzionali.
Le prime due coppie di Sabre sono in volo, una ha già raggiunto il golfo di Trieste dove avvista un mercantile, mentre la seconda sta scendendo lungo l'Adriatico. Sul radar compaiono 4 contatti aerei (bogey), decollati dagli aeroporti militari di Pola e Fiume.
L'antenna Radar Warning Receiver dell'Impavido rileva un radar di navigazione 7 miglia davanti al gruppo, probabilmente un altro mercantile. Una coppia di bogey è ora sopra la Dalmazia.
I due bogey si avvicinano pericolosamente al gruppo navale, a 90 metri di altitudine, con i due Sabre in coda. Ha tutta l'aria di un profilo di attacco, bassa quota e approccio finale nella nostra zona cieca non coperta dai missili antiaerei.
I due Sabre restano a media altitudine pronti a piombare sui bogey ma le regole di ingaggio sono chiare, non possiamo sparare per primi. Il comandante dell'Andrea Doria li lascia avvicinare fino a 6 miglia prima di ordinare timone tutto a dritta. I due bogey, sorpresi dalla manovra, si dividono: uno si dirige verso la fregata "Canopo" mentre l'altro cerca di restare sulla rotta dell'Andrea Doria.
I bogey sono abbastanza vicini da essere identificati: sono F-84 Thunderjet jugoslavi. Il primo passa con un boato sopra l'incrociatore sganciando 4 bombe. Le batterie antiaeree OTO-Melara della nave aprono il fuoco con i loro cannoni da 76mm. L'Impavido lancia il suo missile Tartar contro un F-84 e ne carica subito un altro sulla rampa.
Grazie alla virata, le 4 bombe da 500 libbre mancano il Doria e finiscono in mare. Una cade molto vicina, meno di 30 metri. L'onda d'urto investe lo scafo e un muro d'acqua si abbatte a poppa.
Il jet jugoslavo non riesce ad allontanarsi abbastanza velocemente dalla portata dei cannoni del Doria. Viene colpito e abbattuto. L'altro F-84 è a tiro delle batterie del Canopo, che cominciano a bersagliarlo.
L'F-84 nemico riesce a evadere lo sbarramento ma non riesce a trovare una linea di tiro libera per le sue bombe. Il Doria lancia un Terrier, e anche il secondo Thunderjet viene distrutto.
Non ci sono altre minacce e il gruppo può riprendere la rotta. Rapporto dei danni: il pad dell'elicottero del Doria è stato leggermente danneggiato dall'onda d'urto delle bombe, ma per il resto le navi non hanno subito danni.
Adesso che le intenzioni della Jugoslava sono chiare, viene dato ordine ai SAM di ingaggiare tutti i contatti aerei nemici a portata di tiro. Sono molto distanti, e quasi nessun missile andrà a segno, ma almeno dovrebbe bastare a tenerli lontani dal nostro spazio aereo.
Altri due F-84 Thunderjet nemici sono in avvicinamento a bassa quota e la coppia di Sabre, ormai a corto di carburante, vira per intercettarli.
Questa volta il Doria e l'Impavido cominciano a ingaggiarli già a lunga distanza con i missili antiaerei. Entrambi i Thunderjet sono facilmente abbattuti dai RIM, e i nostri Saber si sganciano per tornare a casa prima di restare a secco.
Lungo la via del ritorno, le prime luci del sole permettono ai Sabre di avvistare le scie di due navi in lontanza a ovest di Cherso. La sagoma sembra quella di due destroyer. La posizione viene registrata, mentre la seconda coppia di jet italiani, callsign Charlie, scende a dare il cambio.
Due aerei nemici sono di nuovo in avvicinamento verso il gruppo, e altri due sono appena decollati da Pola. I nostri Sabre sono quasi sopra ai due destroyer e cercheranno di identificarli.
Le due navi vengono identificate come Pula e Kotor, due destroyer classe W ex-Royal Navy costruiti durante la seconda guerra mondiale e poi venduti alla Jugoslavia negli anni '50. Intanto i due contatti nemici sono a portata dei missili del gruppo India.
Un F-84 è distrutto dai missili mentre il secondo viene abbattuto dal Sabre di Charlie 4 con una raffica di mitragliatrice. Ormai è l'alba e i due ricognitori Thunderflash decollano per pattugliare l'area vicino al confine in cerca delle forze di terra jugoslave.
Il gruppo India ha già respinto 3 attacchi, ma lo spazio aereo è ancora contestato da 4 Sabre jugoslavi, contro i nostri due aerei. Ringraziamo gli USA che nel 1956 hanno fornito più di 100 F-86E alla Jugoslavia, per tenere Tito lontano dalla sfera sovietica. Un Sabre nemico viene abbattuto dai RIM ma gli altri riescono a evadere. Intanto 4 Fiat G.91 armati con bombe e razzi decollano da Treviso, con obiettivo i due destroyer.
Uno degli aerei nemici lancia un missile a ricerca di calore contro Charlie Leader, ma manca il bersaglio.
Charlie 4 va testa a testa con un Sabre nemico. Una raffica colpisce il muso dell'aereo italiano e danneggia le mitragliatrici, causando un piccolo incendio che rende difficile manovrare l'aereo. Charlie 4 cerca di evadere ma l'aereo jugoslavo con una raffica precisa mette fuori uso il motore. Il pilota è costretto a lanciarsi nell'Adriatico.
Charlie Leader non è altrettanto fortunato: finisce in mezzo al sandwich dei 3 Sabre nemici. L'abitacolo è crivellato da proiettili calibro .50 e il pilota è spacciato.
:popcorn:
La prima coppia di Fiat G.91, armata con bombe da 250 libbre, ha quasi raggiunto il destroyer Kotor.
3 delle 4 bombe sganciate finiscono in mare, ma una colpisce la nave a poppa squarciando la sala macchine e danneggiando le turbine. Gli altri due G.91 sparano tutti i loro razzi contro la sovrastruttura del destroyer.
Molti razzi mancano il bersaglio, alcuni colpiscono le antenne radar e i delicati sistemi elettronici della nave, causando gravi danni anche ai cannoni. L'altra nave nemica è ancora intatta ma dobbiamo conservare qualche G.91 anche per le forze terrestri jugoslave. Speriamo che i danni subiti dal Kotor bastino a renderlo inoffensivo contro il gruppo India.
I due ricognitori Thunderflash vengono intercettati sopra Izola da un Sabre jugoslavo. Due Sabre italiani del CAP di Trieste e un Nike Hercules lanciato da San Donà cercano di toglierli dai guai.
L'aereo nemico è costretto a disimpegnarsi e a gettarsi in picchiata per eludere il missile.
I Thunderflash sono fuori pericolo, mentre il Sabre jugoslavo viene ingaggiato da due coppie di jet italiani sopra il golfo di Trieste.
Con una serie di manovre evasive, il Sabre riesce a evitare i nostri jet e si porta nuovamente in coda ai Thunderflash, bersagliando con raffiche di mitragliatrice il ricognitore più arretrato. Ranger 1 avvista qualcosa a terra, ma prima di poter identificare il contatto scie di traccianti illuminano il cielo intorno a lui. Si rende conto di essere sotto il tiro di una contraerea.
I contatti di terra sono due: Il primo è un pezzo di artiglieria, mentre l'altro è una contraerea mobile ZSU-57. I Thunderflash cercano di prendere quota per evadere i proiettili a frammentazione sparati dai cannoni binati della ZSU, ma hanno anche il Sabre alle costole.
L'aereo jugoslavo ha il Thunderflash nel mirino, ma un Sabre italiano è alle sue ore 6: un raffica di calibro .50 e il jet nemico è abbattuto. Ora che conosciamo la posizione di queste unità di terra, i restanti G.91 vengono fatti alzare in volo col loro carico di bombe e razzi per fare piazza pulita.
I ricognitori identificano i pezzi di artiglieria come cannoni M-46 da 130 mm. Hanno una gittata più che sufficiente a raggiungere Trieste e i nostri aerei da attacco al suolo sono ancora lontani. I ricognitori Thunderflash hanno solo 4 mitragliatrici Browning, ma i proiettili calibro .50 non sono noccioline. Rischiando il fuoco dell'antiaerea ZSU, provano un veloce passaggio rasoterra che causa lievi danni ai pezzi.
Abbiamo scoperto la posizione dei cannoni nemici appena in tempo: intercettiamo traffico radio che indica che gli jugoslavi stanno per dare il via a White Piano. L'incursione su Trieste è imminente. Tutti gli aerei disponibili vengono fatti alzare in volo verso il golfo.
Nello stesso momento, il gruppo India è molto vicino ai due destroyer nemici a sud dell'isola di Lussino. Quello più a nord, il Kotor, è stato seriamente danneggiato dal nostro raid aereo e sembra essere "dead in the water". Il secondo, il Pula, sta venendo verso di noi. C'è un problema: i cannoni del Pula superano di un buon miglio la gittata dei nostri. Se cominciano a spararci addosso, le navi del gruppo dovranno riuscire a coprire questa distanza senza essere colpite.
Notizie preoccupanti giungono da Trieste: l'artiglieria jugoslava ha aperto il fuoco e i primi proiettili stanno cadendo sulla città. La popolazione si sveglia al rombo delle esplosioni e presto si diffonde il panico. I G.91 arriveranno solo fra una decina di minuti, quindi viene ordinato ai ricognitori Thunderflash di sfidare nuovamente la contraerea per scendere a mitragliare i pezzi.
Come previsto, il Canopo è entrato nel raggio d'azione dei cannoni del Pula che iniziano a bersagliarlo. Sono ancora molto imprecisi a causa della distanza e la nave italiana esegue manovre a zig-zag mentre cerca di avvicinarsi.
L'azione di disturbo dei Thunderflash ha dato i suoi effetti, il fuoco dell'artiglieria sembra essersi interrotto. Sul radar compaiono molti contatti aerei nemici appena decollati da Fiume e diretti verso Trieste. La batteria di San Donà prova a ingaggiarli con i suoi Nike Hercules.
I marinai jugoslavi hanno aggiustato il tiro e il Canopo inizia a subire danni. L'Impavido ora è a portata del destroyer nemico e apre il fuoco con i cannoni da 127mm, ottenendo alcuni centri.
Dal log vediamo che i G.91 sono arrivati finalmente in zona Trieste e le loro bombe hanno messo a tacere la contraerea.
Nell'Adriatico, il Canopo sta subendo troppi danni e il Pula non sembra rallentare, nemmeno dopo diversi colpi a segno dell'Impavido. Abbiamo una possibilità, molto azzardata: i missili antiaerei RIM dell'Impavido e del Doria possono essere usati anche in modalità superficie-superficie. È un rischio perché usati in questo modo sono poco affidabili, causano danni molto inferiori rispetto a un vero missile antinave e indeboliscono la nostra capacità di difenderci da un raid aereo. Ma se riusciamo a colpire una zona vulnerabile della nave come i cannoni o i sistemi radar, il Canopo potrebbe avere una chance di sopravvivere. Vengono dati gli ordini necessari, adattato il sistema di tiro e il RIM Tartar viene lanciato dalla rampa a prua dell'Impavido.
Mancherà il bersaglio.
Vicino a Trieste, i contatti nemici vengono intercettati dai nostri Sabre e identificati come F-84 Thunderjet. Volano molto bassi seguendo i rilievi del suolo e i jet italiani hanno difficoltà a ingaggiarli.
Gli F-84 Thunderjet nemici sono quasi sulla città e le raffiche dei nostri Sabre finiscono a vuoto. Una delle batterie SAM riesce a mettere un colpo a segno ma non basta.
I Thunderjet sfrecciano sopra i tetti delle case lanciano decine di razzi ZUNI, colpendo strade, edifici governativi e semplici abitazioni senza distinzione. A Trieste è il caos.
Troppo tardi, i Sabre riescono ad abbattere due F-84 con un paio di raffiche di Browning. Sull'Adriatico, anche il Doria si è unito all'Impavido nel tentativo di affondare la Pula con i suoi missili RIM Terrier. La nave jugoslava, già crivellata dai cannoni, soccombe sotto una salva di 3 missili.
Rapporto danni della fregata Canopo: cannoni e antiaerea sono seriamente danneggiati o distrutti, così come radar e sistemi di comunicazione. I marinai sono riusciti a tenere sotto controllo gli incendi ma la nave è molto compromessa. Non possiamo proseguire verso il golfo, però, senza aver neutralizzato anche il destroyer Kotor. A Trieste, i Sabre abbattono anche gli ultimi due F-84.
Viene ordinato ai due Sabre a protezione dello spazio aereo vicino al gruppo di mitragliare il destroyer a bassa quota con le loro 6 cal. 50. Molti colpi vanno a segno sulla sovrastruttura della nave e sul ponte di comando, ma a ogni passaggio i marinai jugoslavi bersagliano i nostri jet con i cannoni antiaerei.
Ancora una volta, l'Impavido attacca la nave nemica con i suoi RIM...
e con i cannoni
Grazie all'azione di disturbo dei Sabre, e ai danni subiti durante il precedente raid aereo, il Kotor non è in grado di attaccare o di difendersi con efficienza e presto va a fare compagnia alla sua nave sorella Pula sul fondale dell'Adriatico. Il gruppo India può fare rotta verso Trieste.
Due Sabre duellano sul Quarnaro con i loro omologhi jugoslavi. Uno dei nostri ha la peggio e il pilota deve eiettarsi
I jet italiani cercano di spingere gli aerei nemici dentro il raggio d'azione dei missili del gruppo India. Un Sabre jugoslavo è abbattuto con una raffica di mitragliatrice.
Charlie 6 finisce sotto il tiro di due jet nemici e una raffica va a segno. La fusoliera è avvolta dalle fiamme e il pilota cerca di disimpegnarsi, mentre Charlie Leader scende a coprirlo.
I jet jugoslavi sono troppo impegnati a dare il colpo di grazia a Charlie 6 per accorgersi di Charlie Leader che si posiziona dietro di loro. Due raffiche precise e i due Sabre precipitano nell'Adriatico. Charlie 6 è salvo e in qualche modo riesce a controllare l'incendio e fare rotta verso casa, anche se un po' ammaccato.
Non ci sono ulteriori raid aerei e il gruppo India raggiunge indisturbato il golfo di Trieste. Lo scenario ha termine
Rapporto perdite
Abbiamo perso 3 Sabre e 2 edifici completamente distrutti a Trieste, oltre ai seri danni subiti dalla fregata Canopo che è essenzialmente fuori combattimento e altri edifici danneggiati o in fiamme. Gli jugoslavi hanno perso 22 aerei, 2 destroyer, 6 pezzi di artiglieria e 4 contraeree mobili.
Ci viene assegnato un Triumph, anche se molte perdite civili avrebbero potuto essere evitate se avessimo scovato prima l'artiglieria jugoslava o se fossimo riusciti ad abbattere gli F-84 in tempo.
Uppo solo per segnalare CMANO al 66% di sconto qui
Posso segnalare anche questo?
http://store.steampowered.com/app/72...ck_Gold_Blitz/
Così tanto da recuperare. Così poco tempo per farlo :sad:
Sadly true :sad: :consola:
È uscita l'espansione Silent Service dedicata ai sottomarini, alcuni scenari includono anche comunicazioni realistiche con tutti i limiti del caso
Citazione:
Gameplay Notes
This scenario models submarine communications; namely Extremely Low Frequency (ELF), Very High Frequency (VHF) and Link 11. It is also possible to communicate with the convoy NFSP-01 via Very High Frequency (VHF) burst transmission.
Extremely low frequency signals can be received at depths up to -1,000ft/-305m but are typically limited to a three or four character code. Your communications department will decipher the message and deliver you the relevant message. Usually this will be 'come to communications depth' in order to receive a more complete VHF message. If your submarine is deeper than -1,000ft/-305m the ELF signal will be repeated every 5 minutes until your submarine rises above -1,000ft/-305m and receives the signal. ELF signals tend to be very important, so it's a good idea to remain within ELF contact parameters.
Very high frequency signals can be received using a floating antenna from depths of up to -131ft/-40m, and are the primary method of tactical communication for your submarine. If your submarine is at communications depth (-131ft/-40m or shallower) when a VHF signal is sent it will automatically be received and displayed to you. If your submarine is deeper than communications depth the message will be stored and can be retrieved once your submarine returns to communications depth by activating the special action 'Stream VHF Antenna'. Urgent VHF messages that aren't received immediately will be followed by an ELF 'page' as described above. Routine VHF messages (for example, weather reports) will simply be stored waiting for you to return to communications depth and stream the VLF antenna. For this reason it is a good idea to come to communications depth and stream the VHF antenna occasionally when operating below communications depth.
Link 11 is a technology that allows units to share contacts and other information via ultra high frequency (UHF) datalink. While a great deal of data can be transmitted by UHF, the signals do not pass through water. This means that your submarine must be operating at periscope depth with the Link 11 antenna raised in order to enable this ability. To enable Link 11, come to periscope depth (-66ft/-20m) and activate the special action 'Raise the Link 11 Antenna'. While your submarine remains at periscope depth or shallower, contacts will be shared with friendly units. Once you dive deeper than periscope depth, the Link 11 connection will be lost after approximately 15 seconds. You can re-establish the connection later by following the steps above.
Very high frequency burst transmission allows you to pass course recommendations to offboard units. Your submarine is equipped with a floating antenna that allows VHF radio transmission from depths of up to -131ft/-40m. To send ourse recommendations to offboard units, open the special actions menu and select 'VHF Comms - ...' where ... represents the order you wish to give. While ELF, VHF (receive only) and Link 11 communications are passive and do not risk exposing your submarine, VHF burst transmission is an active process that involves emitting a signal. Enemy units within line of sight of your submarine may detect this signal and be able to determine the presence and location of your submarine. The chances of this happening are dependent on the range of the enemy unit to your submarine. For this reason is it advisable to minimise VHF radio use, and to do so only when you are certain that enemy units are not nearby or that the risk of detection is outweighed by the benefit of issuing an order.
Trovato lo scenario adatto a questi giorni. Warfag a me
"This scenario assumes that tensions have increased between Italy and Tunisia." HMMM :fag:
Il governo ha richiesto una presenza navale nella zona come prova di forza. L'unica unità immediatamente disponibile nell'area operativa è Nave Grecale, una fregata classe Maestrale di ritorno da una missione antipirateria. All'operazione è stato agganciato anche lo scarno presidio aereo della base di Trapani - Birgi.Citazione:
SITUATION
Disagreements with Tunisia over the use of the Strait of Sicily continue. In particular, Tunisia has made several claims about violations of its territorial waters by Italian fishing boats and other commercial vessels. They have warned us that further violations may result in the use of force.
Our government believes that a diplomatic solution to this problem will be reached soon, but that in the meantime it is important to maintain a naval presence in the Strait.
MISSION
Proceed to the Strait of Sicily. Conduct patrols in the area marked on your tactical map and gather intelligence on Tunisian forces in the Strait until you receive further orders.
EXECUTION
Do not initiate hostilities with Tunisian forces. Be careful not to violate Tunisian territorial waters. If Tunisia initiates hostilities, you are free to defend yourselves and to take appropriate actions to protect civilians from harm.
Vediamo la nostra nave.
È vecchiotta, inizio anni '80, rimodernata nel corso degli anni. 232 uomini di equipaggio. L'armamento comprende: un cannone da 127 mm Otobreda Compatto con una gittata massima di 11 miglia nautiche, una batteria da 8 celle Albatros caricata con missili Aspide per la difesa antiaerea a corto raggio, 4 lanciamissili antinave Otomat MK2, 2 lanciasiluri MU-90, e infine 2 cannoni Breda Dardo binati da 40 mm con funzione CIWS antimissile. Il cannone da 127 mm spara munizioni a frammentazione ma può essere caricato anche con normali proiettili armor-piercing. Ah, ci sono anche 2 piccoli cannoni automatici Oerlikon da 20 mm.
La nave imbarca 2 elicotteri AB.212, utili per il pattugliamento marittimo e la lotta antisom. Hanno un sonar a immersione e sono in grado di lanciare siluri MU 90.
Situazione: dobbiamo pattugliare lo Stretto, senza violare le acque territoriali tunisine, segnate in rosso
Sono già in volo due eurofighter typhoon, callsign Cesare, con un armamento misto di missili e bombe a caduta
Alla base di Trapani - Birgi abbiamo altri 2 eurofighter che si stanno armando con missili aria-aria, ma saranno pronti solo tra 6 ore. La base ospita anche un'aerocisterna KC-130J e un nuovissimo Maritime Patrol Aircraft (MPA), l'ATR-72. L'Italia ha acquistato la versione standard dell'ATR, non quella antisom, ma è ugualmente utile per il pattugliamento grazie al'ottimo radar di superficie (range di 200 miglia) e alle telecamere a infrarossi di ultima generazione.
Come è organizzata l'operazione
Molto semplice, una missione di rifornimento per l'aerocisterna vicino a Trapani, una di ricognizione dell'ATR per identificare le navi nello Stretto (con un'area di loitering per i tempi morti), mentre Nave Grecale e i due Eurofighter pattuglieranno l'area operativa assumendo il controllo del mare e del cielo.
va bè che nella "guerra moderna" i missili fan tutto..ma una sola nave per la pattuglia mi sembra pochina :bua:
Seguo ovviamente. Vai Gilga, asfaltiamoli! :smuglala:
Il cielo notturno è sereno, il mare è poco mosso e soffia una brezza leggera (mare forza 2). Secondo il briefing non abbiamo restrizioni EMCOM (possiamo emettere segnali elettromagnetici in libertà) ma per adesso viene deciso di affidare la copertura solo al RAT-31 di Trapani, un radar 3D di ricerca aerea a lungo raggio (240 miglia nautiche). Nave Grecale terrà i radar spenti almeno fino all'ingresso nella zona di pattugliamento.
Lo stretto di Sicilia è molto affollato, ma per i limiti del gioco (e del mio portatile) il traffico navale è rappresentato in scala ridotta. I sensori Radar Warning Receiver (RWR) degli Eurofighter e della Grecale rilevano molte emissioni radar. La maggior parte sono generici radar di navigazione, a bordo di imbarcazioni civili. La telecamera a infrarossi di Cesare #3 identifica la più vicina: un semplice peschereccio.
Due unità al largo di Bizerte però emettono radiazioni corrispondenti ai radar montati sui pattugliatori costieri classe Albatros. Sono unità più piccole di una corvetta, prodotte in Germania e risalenti agli anni '70. La marina tedesca ne ha vendute alcune alla Tunisia e ad altri paesi del terzo mondo nei primi anni 2000.
Vediamole nel dettaglio. Sono imbarcazioni veloci, con un armamento che non va sottovalutato. Hanno due cannoni Oto Melara da 76 mm a prua e a poppa, due lanciasiluri Seal, ma soprattutto 4 lanciamissili antinave Exocet con una portata di 23 miglia.
L'ATR-72 decolla da Trapani e inizia la ricognizione. Il suo radar di superficie rileva molte unità civili in zona, identificate dalle telecamere come pescherecci e mercantili vari.
Viene monitorato anche il traffico aereo civile, come questo Airbus.
Figherrimo!!!!
Come fai a giocare con la mappa in modalità day/night? Io ho bisogno di avere sempre tutto bello illuminato :asd:
Sul radar compare una coppia di caccia F-5F tunisini decollati da Sidi Ahmed. Intanto le due unità al largo della Tunisia sono state definitivamente identificate come la Hannon e la Hamilcar, entrambe classe Albatros.
I due F-5 entrano nell'area del canale di Sicilia e la coppia di Eurofighter scende a intercettarli. Un Boeing 757 sorvola Tunisi.
Gli F-5 rientrano nello spazio aereo tunisino e i nostri caccia tornano indietro. Passano le ore e la situazione è questa:
La Hannon si sta dirigendo verso Nave Grecale mentre la Hamilcar resta vicino alla costa. I due Eurofighter (Cesare #3 e #4) hanno già effettuato un paio di rifornimenti e l'aerocisterna è quasi a secco. Continuano a seguire da vicino gli F-5 ogni volta che entrano nella nostra aerea operativa.
Ancora una volta sono costretti a disimpegnarsi quando gli F-5 ritornano nel loro spazio aereo. Gli Eurofighter avvistano un'imbarcazione civile entro le acque territoriali tunisine...
È lo yacht Avanti, che comunica alla nostra guardia costiera di aver subito un guasto e di essere bloccati in mare al largo di Kelibia. I tunisini non sembrano contenti di questa ennesima violazione delle loro acque. Mentre la Farnesina contatta il governo tunisino per spiegare la situazione, noi abbiamo l'ordine di raggiungere l'Avanti e trasferire l'equipaggio a bordo di Nave Grecale prima che che la Tunisia prenderli in custodia, o peggio...
ma te puoi forzare il gioco? :uhm: cioè tipo mandare i tuoi caccia in spazio tunisino per costringerli ad attaccare e scatenare il bordello :uhm:
Ore 10:35. La situazione degenera rapidamente. L'Avanti comunica via radio che la Hamilcar ha cominciato a sparare dei "colpi di avvertimento" con il suo cannone da lunga distanza. La maggior parte manca il bersaglio alzando colonne d'acqua intorno allo yacht, ma un proiettile colpisce la barca, con effetti devastanti. I superstiti sono costretti a imbarcarsi sul tender e abbandonare lo yacht che affonda.
Il comando sta monitorando in tempo reale la situazione e la nostra risposta è immediata. Gli Eurofighter che in quel momento stanno sorvolando la Hannon sganciano due bombe Paveway a guida laser contro la nave, e lanciano due missili a lungo raggio contro gli F-5 provenienti dalla Tunisia.
Nave Grecale lancia due Otomat contro la Hamilcar, ma una vedetta avvista una scia di fumo nella direzione della Hannon: può essere solo un missile antinave Exocet.
Purtroppo la Hannon fa in tempo a lanciare tutti e 4 i suoi missili prima di essere squarciata da una bomba Paveway. Gli Eurofighter scendono a ingaggiare gli Exocet con i loro missili a corto raggio prima che possano mettere a rischio la Grecale
Come da protocollo, la fregata italiana inizia manovre evasive e accende i sistemi jammer. La batteria a prua lancia due Aspide contro i missili antinave in arrivo
Le brutte notizie non sono finite: anche la Hamilcar ha lanciato i suoi Exocet contro di noi. Intanto gli F-5 tunisini cercano di evadere gli AIM 120 lanciati dai nostri Eurofighter
Gli Aspide e i missili degli Eurofighter riescono ad abbattere tutti gli Exocet in arrivo da nord. Ma adesso ce ne sono 4 da sud...
Nave Grecale riesce ad abbatterne 3 prima di esaurire gli 8 Aspide nelle celle. Ci vorranno 15 minuti per ricaricare la batteria, ma un Exocet è ancora in volo ed è sempre più vicino...
Il missile antinave francese accende il radar per l'acquisizione terminale del bersaglio. A un miglio di distanza entra in gioco il CIWS, il cannone binato Otobreda da 40 mm. La situazione è disperata e anche il grosso cannone da 127 mm comincia a sparare i suoi proiettili a frammentazione contro l'Exocet nel disperato tentativo di abbatterlo, ma sembra tutto inutile.
L'ultima barriera è il sistema SCLAR: il lanciarazzi multiplo entra in azione e riempie l'aria intorno alla nave di chaff e decoy vari, per confondere il radar dell'Exocet. Funziona solo in parte: il missile manca lo scafo di 7 metri ma la testata a frammentazione da 165 kg esplode investendo la nave con una devastante onda d'urto. Non ci sono falle sotto la linea di galleggiamento ma i danni sono ingenti e un grave incendio divampa sottocoperta. Sono le 10:38.
si mette male :asd:
detto io che una sola nave era pochina per una pattuglia :bua:
poi comunque non credo che nella realtà le cose possano andare così. Se quelli "per sbaglio" colpiscono uno yatch italiano, col cavolo che ti metti a fare la guerra per una cosa del genere.. :nono:
Sì probabile, ma qui era nelle regole di ingaggio :sisi:
Citazione:
EXECUTION
Do not initiate hostilities with Tunisian forces. Be careful not to violate Tunisian territorial waters. If Tunisia initiates hostilities, you are free to defend yourselves and to take appropriate actions to protect civilians from harm.
Anche la Hamilcar è inerme contro i nostri missili antinave: le sue uniche difese sono gli inutili cannoni da 76 mm. Non ha molte speranze contro gli Otomat e ne basta uno per disintegrarla e spedirne i resti in fondo al Mediterraneo.
Mentre a bordo di Nave Grecale si combatte duramente per domare l'incendio, gli Eurofighter ingaggiano gli F-5 tunisini in uno spietato dogfight
Esauriti i missili, i caccia si scambiano mitragliate a distanza ravvicinata. Un Eurofighter riesce ad abbattere un F-5 con una scarica del suo cannoncino Mauser da 27 mm
Ma il dogfight ravvicinato con i cannoni è un gioco d'azzardo e entrambe le parti decidono di disimpegnarsi. Cesare #3 e #4 fanno ritorno a Trapani mentre Cesare #1 e #2 sono pronti al decollo
I due Eurofighter lanciano una salva di AIM 120 contro i jet in volo sopra la Tunisia. Sulla Grecale la situazione è critica, l'incendio è difficile da controllare e si diffonde nei locali. La nave è costretta a rallentare a 2 nodi
Gli F-5 riescono a evitare i missili e ingaggiano i caccia italiani con i loro Sidewinder. Cesare #1 cerca di evadere ma un Sidewinder esplode molto vicino all'aereo causando gravi danni e una perdita di carburante
Pochi secondi dopo il carburante si incendia e l'Eurofighter si disintegra in una palla di fuoco. L'aereo superstite ingaggia e distrugge l'ultimo F-5 con un missile Iris.
Cesare #2 è molto incazzato. Il pilota ha visto il suo compagno morire e si getta all'inseguimento di due F-5 che stanno rientrando alla base
L'Eurofighter lancia un missile mentre il secondo F-5 è nella fase finale di atterraggio
Per il jet tunisino non c'è scampo, tenta manovre evasive ma il missile Iris lo centra in pieno
ora si deve smuovere l'intera flotta contro tunisi :mad:
Il terribile incendio a bordo di Nave Grecale è stato contenuto ad alcuni locali ma non accenna a spegnersi. In mezz'ora ha già compromesso il 70% dell'integrità strutturale della nave. La fregata è costretta a fermare i motori.
Sul radar compare un'altra minaccia: una coppia di Aermacchi MB-326, aerei da attacco al suolo mandati frettolosamente a dare il colpo di grazia alla Grecale. Come si vede nel log, l'incendio non è facile da domare e passa da "minor" a "major" e di nuovo "minor" nello spazio di un'ora. In queste condizioni, una sola bomba sul bersaglio basterebbe a mandare la nave a picco. Cesare #2 vola a intercettare
I lenti e goffi cacciabombardieri tunisini sono facile preda degli Iris dell'Eurofighter
Cesare #2 ha esaurito i missili e deve tornare a Trapani per riarmarsi. Avrà bisogno di mezz'ora, e durante questo tempo Nave Grecale sarà priva di copertura aerea. E c'è un altro bogey in arrivo...
È di nuovo un MB-326. Nave Grecale aspetta che sia a tiro per ingaggiarlo con i suoi missili Aspide, ma ce ne vogliono 4 per abbatterlo, e la batteria ne porta solo 8...
Un ultimo MB-326 tenta di avvicinarsi alla nave. Questa volta bastano 3 missili per spedirlo in acqua
Alle 12.49, due ore dopo l'impatto dell'Exocet, l'equipaggio riesce finalmente a estinguere l'incendio. Grecale si mette di nuovo in rotta per la zona dell'affondamento dell'Avanti.
A una velocità massima di 7 nodi, ci vogliono due ore per raggiungere l'area e un'altra ora per localizzare e recuperare i superstiti dal tender. La nave lascia le acque tunisine e ritorna verso il centro del canale di Sicilia. La copertura aerea è stata ripristinata e non ci sono altre interferenze da parte della Tunisia.
Passa ancora un'ora e lo scenario si conclude
È solo una "minor victory": abbiamo saputo resistere all'aggressione tunisina e l'equipaggio dello yacht è stato tratto in salvo ma abbiamo perso un Eurofighter col suo pilota, e soprattutto la fregata Grecale è stata seriamente danneggiata dall'Exocet e avrà bisogno di lunghe riparazioni, se mai sarà rimessa in mare. Dall'altra parte, la Tunisia ha perso 9 aerei e due corvette Albatros sono state affondate, ciascuna con 40 uomini di equipaggio.
Rapporto perdite
Certo che perdere un EuroFighter (caccia di 5 generazione) contro un F5 :bua:
non capisco perchè quando è cominciato l'attacco, non si è dato l'ordine di decollare all'intera aviazione :uhm: cioè lasciare una propria nave colpita col rischio di essere affondata in completa balia del nemico io la trovo una cosa..inaccettabile e incomprensibile :uhm: cioè posso capire la flotta che boh chissà dov è e comunque è lenta..ma l'aviazione..due caccia per volta..boh :boh2: