quanti poracci invidiosi qui
Visualizzazione Stampabile
quanti poracci invidiosi qui
Harvey Weinstein era il tipo che se lo contrariavi smettevi completamente di lavorare a Hollywood, l'unico articolo che ho letto di una che si è rifiutata completamente (proprio a dirgli "no e no" invece di svincolarsi con una scusa) era di una che aveva deciso di smettere di fare l'attrice (era parecchio giovane e voleva proseguire gli studi) ed era stata avvertita anzitempo dal suo pubblicista (che si prese cura di essere presente ai colloqui), adesso invece di recitare gira documentari.
Non è roba nuova ad Hollywood, la carriera di Tippi Hedren finì perché rifiutò Alfred Hitchcock e Sondra Locke smise di lavorare perché lei e Clint Eastwood divorziarono male e quindi Eastwood decise di stroncarle la carriera.
vabbe' e com'è andata a finire? ha tirato fuori il cazzo e...?
adesso salteranno fuori tutte le molestate a valanga, gogna mediatica per 15 giorni e poi arriverà una notizia più grossa e via:caffe:
.Citazione:
Post molto lungo.
A volte posto e commento in modo volutamente provocatorio al solo scopo di osservare le forme logiche di chi mi risponde. E’ un buon esercizio per mantenere la mente elastica e la mia prospettiva ampia. Anche perché, secondo me, una buona discussione è una discussione che segue regole logiche senza falle. Tipo quelle individuate da Aristotele quasi 3000 anni fa. Devo dire che, però, è faticoso questo esercizio, tanto da indurti a voler interrompere momentaneamente i rapporti umani. Specie quando certe argomentazioni provengono da persone che stimi e reputi molto intelligenti. Ma nessuno di noi è scevro da errori.
Comunque, ecco una lista di alcune logiche fallacie scoperte questi giorni attraverso la lettura di post e commenti di amici vari:
Falsa dicotomia: “A è contro B. Se non sostieni A allora sei a favore di B.” Es. “Weinstein ha stuprato Asia. Non stai difendendo Asia quindi sostieni Weinstein”. Soluzione: non esistono solo le premesse A e B ma innumerevoli altre.
Petitio principi o argomento circolare: “Da una premessa non dimostrata A si giunge ad una conclusione dimostrata B. La veridicità del conseguente B dimostra la veridicità dell’antecedente A.” Es. “B: Chi ha subito uno stupro è sempre vittima e va sostenuto e creduto (vero) => A: Asia ha subito uno stupro (ancora da dimostrare) quindi va sostenuta e creduta.” Questa fallacia è molto insidiosa anche se facilmente individuabile e risolvibile. Mentre si discute sulla veridicità della premessa A, l’interlocutore ti porterà a parlare della conseguenza B su cui non potrai controbattere perché già dimostrata vera. Basta riportare il discorso verso la dimostrazione di A.
Argomentazione a catena: “Io sostengo A. Tu ne ricavi B,C,D,E, etc.” Es. “Non sostieni Asia? Quindi non credi che le vittime di stupro vadano tutelate? Quindi non credi che Weinstein vada condannato? Quindi sei a favore delle molestie sessuali? etc.” Per minare un argomento A, l’interlocutore ne ricava una serie di argomenti fantoccio travestiti da conseguenze logiche ma in realtà mai sostenute. Questa è una delle fallacie preferite dai politici (e da un mio amico in particolare). La soluzione è la stessa dell’argomento circolare.
Argumentum ad hominem: “quando per confutare la tesi A si attacca personalmente chi la presenta e non la tesi stessa” Es: “Metti in dubbio che Weinstein abbia molestato Asia? Ma tu che ne sai? Sei un uomo!” oppure “Non hai mai subito molestie quindi non puoi capire”, etc.
Ce ne sono altre minori ma mi sono stancato di scrivere.
l'acqua bagna
Sono stata aggredita sessualmente tre volte nella mia vita, molestata molte di più, ho perso il conto. La prima volta avevo tredici anni, la seconda ventidue e la terza trentotto. La prima fu una persecuzione durata mesi da parte di un ragazzo che frequentava la mia stessa scuola media, un bullo con il suo branco, di cui avevo rifiutato le avances per mesi; alla fine, riuscì nell’intento di aggredirmi per strada nel buio nebbioso prima di cena, mentre tornavo da casa di un’amica dove ero stata a fare i compiti. Il giorno dopo passò col suo branco sotto le finestre di casa mia urlando: “Marchiafava puttana!”.
La seconda volta il mio fidanzatino delle medie, incontrato dopo dieci anni una sera in discoteca, si offrì di darmi un passaggio, ma una volta saliti in auto si diresse subito in aperta campagna per aggredirmi sui sedili dell’auto. Dovetti tirare fuori tutta la mia rabbia, anche fisica, per fargli cambiare idea. Mi scaricò in malo modo sotto casa.
La terza volta pernottavo nel solito albergo convenzionato con la mia multinazionale; grazie alle riunioni terminate prima del solito ero riuscita a fare un salto prima di cena nell’area benessere; era la prima volta che ci entravo, perché l’ingresso era consentito solo in costume adamitico e le altre volte di andarci con i colleghi proprio non mi andava. Quella volta, forte del fatto che non mi conosceva nessuno, ero scesa per farmi una bella nuotata in piscina e poi ero entrata nella sauna. Si chiacchierava del più e del meno con altri ospiti, compreso l’uomo seduto accanto a me che però, non appena gli altri se n’erano usciti, mi mise le mani addosso: mi pietrificai per un tempo che mi parve lunghissimo (un minuto, tre, proprio non lo so) e poi fuggii.
Mi sono sentita schifosa io, tutte e tre le volte.
Mi sono nascosta io, tutte e tre le volte.
A quattordici anni, al liceo, mi davano già della femminista e io manco sapevo che cosa volesse davvero significare. Sono diventata femminista per difesa, perché sapevo per esperienza dove porta la risata indulgente per l’apprezzamento pesante: alla solidarietà col carnefice.
Chi è vittima di aggressioni sessuali si sente in colpa per non aver fatto abbastanza per “mettersi in sicurezza”: in fondo, che diamine, bastava farsi accompagnare a casa dall’amica, non accettare il passaggio dall’ex fidanzatino e di certo non frequentare da sola la spa dell’albergo. Bastava non vivere in maniera indipendente, da libera.
L’essenza dell’abuso è proprio questa: ti chiedi in maniera ossessiva che cosa hai fatto tu di sbagliato. Ti senti in colpa perché pensi di aver fomentato il desiderio altrui e invece non eri tu che dovevi trattenerti: era il violento dall’altra parte. Non è mai questione di desiderio sessuale, è sopraffazione e potere. Sei vittima di una violenza, non complice. È che le reazioni degli altri, quando confidi il tuo trauma o quando leggi degli orrori che altre hanno subito, mica ti convincono e di certo non ti rassicurano.
Perché l’ho scritto ora? Perché forse ora l’attenzione e la sensibilità al tema stanno aumentando.
Mi sento più nuda adesso di quando sono stata aggredita nella spa e so che per queste mie righe potrei essere attaccata, sbeffeggiata, compatita, ignorata. Faccio politica da dieci anni, anni in cui ho capito che spesso – quando i temi coinvolgono le persone nel profondo – devi essere tu a svelarti per prima, per convincere gli altri a fare altrettanto. Quando confessi di aver subito aggressioni sessuali, trovi sempre, ma sempre sempre, qualcuna altra (e anche qualcun altro) che ti risponde con la sua storia.
Non c’è altro modo per fare capire a tutti e a tutte che questa violenza viene esercitata nei confronti di troppe, di quasi tutte, se non quello di alzare la mano e dire “Anche io”.
Compio cinquant’anni tra due mesi e questo è il regalo che ho deciso di farmi: “Anche io”.
.
Selvaggia Incularelli :rotfl:
LE HANNO STUPRATE TUTTEH!!11
where's your terzo mondo islamico now?
Tra l'altro il film parlava di lui che abusava della figlia, quindi lo ha fatto per entrare nella parte, nel vero senso della parola!
- - - Aggiornato - - -
Ritornando sul caso del produttore americano.. Quelle che DAVVERO subiscono una violenza sessuale, il loro stupratore non lo vogliono vedere più nemmeno in cartolina....
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...44&oe=5A8625C9
Non che sia questo il caso ma https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Stoccolma
per scoparti la daria argento dopo che ti ripassi tutta holliwood devi avere davvero davvero fame
da giovane era molto carina...
http://data.whicdn.com/images/308149...-092_large.jpg
Da uscire a bari
Beh, se durante questo tempo ti droKi, è normale :asd: