Trentotto pagine incollate di Giacomo Leopardi, il solitario, ritrovate nel corpus di manoscritti conservato alla Biblioteca Nazionale di ******. Le hanno «scovate» gli studiosi Marcello Andria e Paola Zito che per anni hanno infaticabilmente lavorato con cani da fiuto assistiti da altri colleghi alle carte del recanatese e, dopo una lunga indagine interpretativa, le pubblicano ora per mostrarle al pubblico. Ma rimangono vittime di furto a distanza di poche ore dall'apertura dell'esposizione nella sala di Palazzo Reale a ******.
Sopravvissuta al furto una pagina giallognola, fiduciosi gli scienziati "possibile ricreare in laboratorio un Leopardi ex novo ma sarebbe superfluo con tutti i segaioli asociali già esistenti".