Maki, non era nuova del mestiere. Aveva fronteggiato i peggiori sgherri delle fila orchesche. Tramite la sua capacità intrinseca da druido, era riuscita a polimorfarsi e ad adattarsi ai molteplici scenari nei dungeon che di volta in volta tentavano di rallentarla e farla desistere. Scendeva di scala in scala Maki, la coraggiosa, scendeva e con grazia ed astuzia sconfiggeva dal ragno al troll, dal gigante alo yeti, dal vortice alla pantera. Pozioni, pergamene, incantamenti, artefatti, lanterne e gioielli, passava in rassegna tutto con lo scopo di venderlo o equipaggiarlo contro il male. Una sera, finalmente, l'abito traguardo. Il 30° livello. Ora poteva polimorfarsi in una velenosissima Hydra a 5 teste e in un rapidissimo minotauro. "Sono pronta a vedere altri luoghi, domani partirò e lascerò alle mie spalle questa landa a cui molto devo". Al museo vi era una mappa con tutti i dungeon scoperti sino ad allora. Maki puntò il dito su uno di essi che poco distava da lì. "Sei tu il mio prossimo obiettivo" sorrise ed andò a dormire. Il dungeon si trovava a nord-est. Polimorfata in un minotauro, Maki correva come un missile magico verso la sua meta. Superò indenne agguati di preti, sciacalli e anche api assassine. Sentiva che quel viaggio era stato benedetto dagli dei. Quanto si sbagliava. La neve circondava la scala del suo nuovo obiettivo. Ululati di lupi in lontananza. Era ora. Scese al crepuscolo. Appena giunta al primo piano inferiore, sopra di lei il portone si sbarrò e un glifo indicò che non avrebbe più potuto vedere la luce del sole sino a quando non fosse arrivata all'ultimo piano in fondo al dungeon. Maki respinse con efficacia i primi nemici, nonostante questo, uno la teletrasportò ove il pavimento era infuocato. Subiva danni sebbene non ne intuisse affatto la fonte. Maki si nascose in un angolo ansimando. "Devo chiedere aiuto" pensò più intensamente che potè. Non fece in tempo a finire nella mente questa frase che di fronte ad essa si palesò Adunaphel il Quieto. Maestoso e potente con pochi fendenti di spada maledetta, le risucchiò l'esperienza e la infettò con l'Alito Nero. ed uccise Maki. Mentre moriva, costei, parò fiduciosa: "Il prete mi rianimerà, tornerò in città". Egli si avvicinò e le sussurò: "Nessuno si risveglia dall'Alito Nero. Addio".