1. Biglietto di sola andata
Il primo premio della trista classifica dei Darwin Awards va a un trentunenne tedesco, di professione ladro (le sue generalità non sono state riportate dalla stampa che si è occupata del caso). Il 20 marzo, intorno alle 2:00 di mattina, il giovane ha cercato di forzare una macchina distributrice di biglietti alla stazione di Scharnhorst, nei pressi di Dortmund. In particolare, ha imbottito la macchina di gas infiammabile, usando delle bombolette per spruzzarlo al suo interno, e poi vi ha appiccato il fuoco. Risultato: una spaventosa esplosione che ha fatto tremare l’intero quartiere e che ha ucciso l’incauto. Morale: se dovete svuotare una macchina distributrice di biglietti, usate il piede di porco.
2. Punizione divina
Il fattaccio è avvenuto in Argentina nel 2015, ma rientra nei Darwin Awards 2017 perché la vicenda processuale si è conclusa ad aprile di quest’anno. Anche in questo caso non sono state divulgate le generalità del malcapitato protagonista della storia, che fortunatamente non ha perso la vita ma solo la possibilità di riprodursi. Un uomo, di professione guardia giurata, portava nella cintura una pistola calibro 45, irregolarmente detenuta, carica e priva di sicura. Non è difficile immaginare il finale della storia: un colpo partito accidentalmente ha distrutto i genitalidella guardia giurata. Per di più, l’uomo ha perso il lavoro e ha dovuto affrontare un processo per detenzione irregolare di armi. Unica (magra) consolazione: nell’aprile scorso è arrivata l’assoluzioneda parte del giudice, che ha ritenuto che il malcapitato fosse stato già abbastanza punito per la propria sconsideratezza. Morale: probabilmente portare con sé un’arma carica e senza sicura non è una buona idea.
3. Se ci fosse stato il wireless…
Uno dei premi più tristi della classifica, perché ha come protagonista un uomo profondamente alcolizzato e probabilmente affetto da disturbi mentali. Tanto che alcuni lettori hanno contestato l’assegnazione del Darwin Award perché mancherebbe l’aspetto squisitamente rocambolesco e autolesionista della vicenda. Questi i fatti, al lettore il giudizio: il 9 aprile 2017, un 47enne di Rouen è stato chiuso in camera da sua madre, nel tentativo di impedirgli di accaparrarsi sostanze alcoliche. In un goffo tentativo di evasione, l’uomo ha provato a calarsi giù dalla finestra; ma anziché le tradizionali lenzuola annodate, ha scelto di servirsi del cavo telefonico usato per il collegamento a internet. “Essendo più pesante di qualche gigabyte”, ha commentato caustica Wendy Northcutt, “l’uomo ha rotto il cavo ed è precipitato dal nono piano, sfracellandosi al suolo”. Morale: il wireless è più sicuro.
4. Non toccate quegli elefanti
Tre uomini, tre elefanti e un selfie. Questi gli ingredienti di un tragico fatto di cronaca avvenuto a febbraio di quest’anno a Plumtree, cittadina del distretto di Bililimamangwe, nello Zimbabwe meridionale. I protagonisti della storia sono Moses Ndlovu (a cui è andato il premio) e due suoi amici, Mutheseli Sibanda e Magezi Nyathi. Passeggiando in aperta campagna, i tre hanno notato un gruppo di tre elefanti e, avvicinatisi, hanno provato a convincerli a comparire in un selfie. Gli animali, evidentemente, non hanno gradito e hanno colpito a morte Ndlovu. Fortunatamente, i due compagni sono riusciti a mettersi in salvo. Morale: postare una foto con la didascalia “Me & Dumbo” non vi farà guadagnare alcun follower.
5. Il selfie che uccide
Ancora una volta, galeotto fu il selfie. Protagoniste della storia sono Nitzia Corral e Clarissa Miranda, spettatrici di una corsa di cavalli nei pressi di un aeroporto a Chinipas, nel Messico settentrionale. Le due ragazze, mosse dal desiderio di scattarsi un selfie panoramico, si sono allontanate dall’ippodromo, a bordo di un furgoncino, fino a sconfinare nella pista di atterraggio. Senza accorgersi, purtroppo, che stava arrivando un aeroplano: l’ala destra del velivolo ha colpito la testa delle malcapitate, uccidendole sul colpo. Morale: basta selfie.
6. Attenzione ai vestiti
Ecco la tragica storia di un ignoto scassinatore di Queensbury, nel Regno Unito. L’uomo ha cercato di introdursi nottetempo in una farmacia, facendo irruzione dal tetto. Sfortuna (o Darwin) ha voluto che i suoi vestiti rimanessero impigliati nel buco: l’uomo, nel tentativo di liberarsi, si è aggrovigliato malamente ed è morto soffocato. Il suo corpo è stato scoperto solo diversi giorni dopo, in stato di decomposizione. Morale: le rapine si fanno solo con abiti aderenti.
7. Ben cotto, per favore
Non ha vinto i Darwin Award, ma, come dicevamo prima, fa parte di quelli che certamente avrebbero potuto aggiudicarsi il riconoscimento. Si tratta di un mago taoista indonesiano, Lim Ba, noto anche come Black Dog, che nell’ottobre scorso, nel corso di una preghiera, si è fatto chiuderein un enorme wok e, “circondato da riso, mais e panini vegetariani”, ha chiesto di essere cotto a fuoco lento. Dopo mezz’ora, ha preso a picchiare contro il coperchio del contenitore per chiedere di essere liberato. Troppo tardi: Black Dog è morto, stroncato dalle ustioni di secondo grado e da un attacco cardiaco. Il fatto è avvenuto a Suana Sanglang, nella Malesia settentrionale.
8. I coccodrilli immuni agli incantesimi
Siamo ancora in Oriente. Indonesia, per la precisione. Protagonista della storia, che risale al settembre scorso, è tale Suprianto, altro sedicente sciamano che millanta di possedere “facoltà non di questa terra”. L’uomo si è diretto verso l’estuario di un fiume notoriamente infestato dai coccodrilli, il Muara Java, per recuperare il corpo di una persona uccisa poche ore prima da un alligatore. Agli astanti ha detto di non preoccuparsi per lui, perché in grado di ipnotizzare gli animali e tenerli alla larga. Non è andata esattamente così, purtroppo. Appena si è tuffato, un coccodrillo lo ha morso e lo ha trascinato sott’acqua, uccidendolo.
9. Non posso uscire dalla setta, uccidimi
Steven Mineo, 32enne di Coolbaugh Township, cittadina della Pennsylvania, era entrato a far parte di una setta (il cui nome non è stato diffuso dalle autorità) e aveva abbracciato così profondamente le teorie cospirazioniste, dall’esistenza degli alieni a quella di un Nuovo ordine mondiale, da rimanerne sempre più turbato. Al punto da chiedere alla fidanzata, Barbara Rogers, di ucciderlo. Ordine che la donna ha eseguito sparando un colpo di pistola al ragazzo. E incappando, poco sorprendentemente, nell’accusa di omicidio volontario.
10. Troppo entusisasmo
Si chiamava Sergey Aksenov, ed era un videogiocatore russo estremamente popolare per la sua abilità nel gioco online World of Tanks. Ma anche, purtroppo per lui, per la malsana abitudine di sbronzarsi durante le sessioni di gioco. Che gli è stata fatale: il 31 ottobre scorso, vistosamente ubriaco, celebrando l’ennesima distruzione dei carri armati nemici, si è lanciato contro una vetrina, mandandola in frantumi. Le schegge di vetro gli hanno reciso diverse arterie e ne hanno provocato la morte per dissanguamento.
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Originariamente Scritto da GenghisKhan
