Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese  e la mette all'asta sul DeepWeb Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

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Discussione: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

  1. #1
    Melville
    Guest

    Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Herba Lukasz Pawel, il polacco accusato del rapimento della modella inglese
    La ragazza attirata in un finto set fotografico, ammanettata, chiusa in un borsone, trasportata in auto e tenuta prigioniera per una settimana. L'obiettivo era vendere le sue prestazioni sul dark web oppure ottenere un riscatto di 300mila dollari. La polizia ha fermato un anglo-polacco


    Una modella inglese di 20 anni drogata e sequestrata vicino alla Stazione centrale di Milano l'11 luglio e rilasciata sei giorni più tardi. Un rapimento che, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, (come anticipato dal Corriere della Sera) avrebbe avuto un obiettivo preciso: mettere all'asta la ragazza su siti pornografici del dark web, per offrire prestazioni agli acquirenti che avessero offerto più denaro online. L'asta avrebbe avuto una base di circa 300mila dollari, in bitcoin. La ragazza sarebbe stata rilasciata il 17 luglio e uno dei suoi carcerieri, un uomo di nazionalità polacca residente in Gran Bretagna è stato fermato dalla polizia nella mattinata del 18 luglio "in quanto ritenuto responsabile del sequestro di persona a scopo estorsione.

    Herba Lukasz Pawel, il polacco accusato del rapimento della modella inglese
    La ragazza attirata in un finto set fotografico, ammanettata, chiusa in un borsone, trasportata in auto e tenuta prigioniera per una settimana. L'obiettivo era vendere le sue prestazioni sul dark web oppure ottenere un riscatto di 300mila dollari. La polizia ha fermato un anglo-polacco
    05 Agosto 2017
    2' di lettura
    Una modella inglese di 20 anni drogata e sequestrata vicino alla Stazione centrale di Milano l'11 luglio e rilasciata sei giorni più tardi. Un rapimento che, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, (come anticipato dal Corriere della Sera) avrebbe avuto un obiettivo preciso: mettere all'asta la ragazza su siti pornografici del dark web, per offrire prestazioni agli acquirenti che avessero offerto più denaro online. L'asta avrebbe avuto una base di circa 300mila dollari, in bitcoin. La ragazza sarebbe stata rilasciata il 17 luglio e uno dei suoi carcerieri, un uomo di nazionalità polacca residente in Gran Bretagna è stato fermato dalla polizia nella mattinata del 18 luglio "in quanto ritenuto responsabile del sequestro di persona a scopo estorsivo".

    Herba Lukasz Pawel, questo il nome del fermato, ha 30 anni: "Il soggetto si riteneva appartente al gruppo Black Death (Morte Nera), che si presume attivo sul deep web, su cui esiste un rapporto Europol, la cui esistenza non è però confermata", ha spiegato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Paolo Storari nel corso di una conferenza stampa alla questura di Milano. Il sequestratore organizzava aste online per la vendita di ragazze rapite, attraverso annunci in cui indicava razza, nome d'arte e luogo asta. "Non è chiaro però se le giovani fossero state realmente rapite o se l'uomo si inventasse tutto", ha spiegato il pm. L'uomo si presentava anche come 'killer professionista' e si interessava a materiale chimico e veleni. Il magistrato lo definisce "un soggetto pericoloso che presenta aspetti di mitomania".

    La modella era arrivata a Milano lunedì 10 luglio per effettuare nella giornata successiva un servizio fotografico che le era stato richiesto, tramite il suo agente, da un sedicente fotografo. Martedì 11 luglio la ragazza, giunta nei pressi della Stazione centrale, in via Bianconi 7, indirizzo dello studio fotografico appositamente preso in affitto, è stata aggredita da due persone e dopo "essere stata drogata" con la ketamina e "spogliata", è stata ammanettata mani e piedi, chiusa in un borsone e portata nel bagagliaio di una station wagon blu, prima in un negozio abbandonato alla periferia sud di Milano e poi "in un casolare di montagna in una zona isolata", nel comune di Lemie, frazione di Borgial, in provincia di Torino, in una baita verso il confine con la Francia, con un viaggio lungo strade secondarie. "Due ore e mezza almeno in cui la ragazza è rimasta chiusa nel borsone, legata e con la bocca coperta dallo scotch", raccontano gli investigatori. Nel casolare la modella era tenuta ammanettata a una cassettiera in legno di una camera da letto sino alla mattina del 17 luglio.

    Lo stesso Herba, che ha gestito da solo il periodo di prigionia, ha liberato la ragazza e l'ha condotta al Consolato britannico di Milano, perché la donna ha un figlio, cosa che andrebbe contro le 'regole' dell'organizzazione. Durante il sequestro l'uomo, utilizzando account criptati, "Ha chiesto 300mila dollari di riscatto all'agente della modella", ha sottolineato Serena Ferrari, dirigente della questura di Milano per evitare la "messa all'asta online" della ragazza, rivendicando l'azione a nome del "Black death group", organizzazione che nel deep web gestisce diversi traffici illeciti.

    Le indagini, che in breve tempo hanno portato all'arresto del rapitore, ha spiegato il sostituto procuratore "hanno fornito tanti elementi e ci fanno dire con ragionevole certezza che si è trattato di un vero sequestro di persona"

    Gli investigatori hanno spiegato che dopo due giorni dal sequestro, il rapitore avrebbe iniziato a ricevere richieste sul deep web per offerte di prestazioni sessuali per un controvalore di 300mila euro. "E' stato un sequestro organizzato molto bene: l'uomo è incensurato, vive in Inghilterra, lavora saltuariamente, è giovane", hanno detto in questura.

    Il carceriere "ha fornito una sua versione dei fatti in cui conferma di essere stato fisicamente con la ragazza", e non ha fornito una confessione vera e propria, ha sottolineato il dirigente della Squadra Mobile di Milano Lorenzo Bucossi.

    Sul caso indagano la squadra mobile della questura di Milano e la procura antimafia, con il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e il sostituto Paolo Storari. Non si è ancora capito se si sia trattato di un sequestro con contestuale truffa sul web a danno degli ipotetici acquirenti o se invece l'obiettivo fosse davvero un rapimento di neoschiavisti online del sesso.

    Al momento l'indagine è per sequestro di persona a scopo di estorsione. Si continua a lavorare per individuare eventuali complici

  2. #2
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Ultima modifica di manuè; 05-08-17 alle 12:54
    se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.

    - gli ignoranti ignorano -

  3. #3
    Diversity Officer, He/She L'avatar di Fruttolo
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Chissà cosa ha scritto l'Europol sul rapporto su J4S

  4. #4
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    mai capito bene che è sto deep web

  5. #5
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Citazione Originariamente Scritto da Biocane Visualizza Messaggio
    mai capito bene che è sto deep web
    È una parte dell'internet dove la gente va e poi muore

  6. #6
    koba44
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    La ketamina si trova dal veterinario, vero?
    Ultima modifica di koba44; 05-08-17 alle 14:10

  7. #7
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Si ma foto della modella?

    300k sono tanti

  8. #8
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    È una parte dell'internet dove la gente va e poi muore
    nel senso che li bannano in continuazione?
    se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.

    - gli ignoranti ignorano -

  9. #9
    Melville
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb





    simulazione

    - - - Aggiornato - - -

    «Mi é stata diagnosticata la leucemia» (ma non fa i nomi dei dottori in grado di documentarlo), «e tre rumeni di Birmingham, di cui non so il nome, mi hanno affidato 500.000 sterline (so dove li custodisco ma non lo voglio dire) per affittare locali commerciali a Monaco, Parigi, Berlino, Marsiglia e Milano»: poi, però, «quando ho visto» che nel locale di Milano «avevano messo all’asta la ragazza» rapita, «l’ho liberata perché non sono d’accordo con queste cose. Le mail del riscatto partire dal mio computer? Le ho scritte io ma obbligato dai romeni». Non è una gran difesa quella offerta sinora dal 30enne polacco Pavel Lukas Herba, l’unico sinora arrestato dei rapitori della 20enne modella inglese che nel finto set fotografico affittato dall’uomo vicino alla Stazione Centrale di Milano, in via Bianconi 7, dall’11 al 17 luglio ha trovato l’inizio di un incubo: «Una persona con i guanti neri da dietro mi ha messo una mano sul collo ed una sulla bocca», mentre «una seconda persona con un passamontagna nero mi ha fatto un’iniezione nel braccio destro» (pericolosissima ketamina, diranno le analisi): «Credo di aver perso conoscenza perché, quando mi sono ripresa, avevo indosso unicamente il body rosa in ciniglia e i calzini che indosso ora, e ho capito di trovarmi nel baule di un’auto, legati polsi e caviglie, sulla bocca nastro adesivo, messa in un sacco che solo per un piccolo spiraglio mi consentiva di respirare».

    La giovane, di cui qui si continueranno a non indicare né il nome né l’agenzia destinataria della prima richiesta di riscatto, racconta ai poliziotti della Squadra Mobile e dello Sco, coordinati dai pm Ilda Boccassini e Paolo Storari, e al suo avvocato Francesco Pesce, di aver percepito cinque sequestratori nei vari giorni, ma di averne visti solo due, a partire dal viaggio di quasi tre ore nel bagagliaio di una station wagon verso un casolare di montagna a Lemie (frazione torinese di Borgial, verso il confine con la Francia), ieri riconosciuto in un sopralluogo. Tre soste ogni circa 45 minuti «a causa dei miei continui lamenti e movimenti nel sacco», con uno degli incappucciati che da una bottiglia le butta «acqua gasata direttamente nella bocca».Nel casolare «i due mi hanno agganciato le manette dei piedi e delle mani alla cassettiera, ero costretta a restare sul pavimento in un sacco a pelo». E qui comincia la parte meno chiarita della vicenda, che incrocia l’anticipato (pur condizionato) rilascio della donna con il rebus delle aste online di ragazze rapite dalla «Black Death», l’organizzazione criminale sul web «profondo» scandagliata nel 2016 da un rapporto Europol ma su materiali che ora la Procura milanese scopre prodotti proprio dai computer del polacco arrestato il 17 luglio mentre, lasciando andare l’ostaggio, la riaccompagnava vicino al consolato.

    «Dopo qualche minuto è risalito nella camera un uomo a viso scoperto» (il polacco, ndr) «e mi ha detto in inglese che nel frattempo al telefono il loro capo era furioso in quanto loro avevano preso la persona sbagliata. Io non dovevo essere presa perché il capo aveva visto sul mio profilo Instagram alcune foto da cui era evidente che io sono una mamma con un bambino piccolo, e questo era contro le regole dell’organizzazione che sul deep web tratta a pagamento una serie di crimini, dalla droga agli omicidi: per le ragazze rapite la cifra di asta partirebbe da 300.000 dollari» in bitcoin.

    L’uomo che le parla si fa chiamare MD, a suo dire livello gerarchico «12 su 20» nella gang: «Nonostante fosse contrariato per il mio sequestro, mi ha spiegato che questa prigionia non poteva cessare perché nel frattempo l’organizzazione aveva pubblicato nel deep web due foto scattatemi poco dopo l’aggressione mentre ero incosciente, mostrandomene l’avvenuta pubblicazione su un sito riconducibile ai Black Death: le foto certificavano il fatto che io fossi nelle mani dell’organizzazione, e già alcuni utenti avevano espresso interesse per la mia vendita. Preciso che MD non mi ha mai molestato sessualmente perché l’organizzazione punisce severamente i suoi membri che toccano le ragazze destinate alla vendita all’asta. MD mi ha chiesto di fornirgli tre nomi di persone abbienti da me conosciute in grado di fornire 50.000 euro entro un mese» dal rilascio, «cosa che io ho fatto».
    shadow carousel

    L’arrestato — rimarcano ora il pm Storari e il capo della Squadra Mobile Bucossi — è «un soggetto pericoloso che presenta aspetti di mitomania», fino a dirsi disponibile a «soluzioni finali» (cioé a fare il killer a pagamento): un mix devastante se in concreto ad esempio droga una ragazza con la ketamina o rischia di farla soffocare nel bagagliaio. «Mi ha detto — racconta la giovane — che solo lui negli ultimi 5 anni aveva guadagnato oltre 15 milioni di euro. Mi ha spiegato che tutte le ragazze sono destinate ai Paesi arabi, che quando l’acquirente si è stancato della ragazza comprata all’asta la può regalare ad altre persone, e che quando non è più di interesse viene data “in pasto alle tigri”».


    http://milano.corriere.it/notizie/cr...3ebc9cd4.shtml

  10. #10
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    sembra tipo roberto succo, mitomane, schizofrenico e pericoloso, e la vittima e' andata a comprare le scarpe con lui in negozio, quindi anche lei non scherza

  11. #11
    Senior Member L'avatar di pasquaz
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    99,99% mitomane lui
    99,98% mitomane lui e lei scema come un comodino
    99,97% mitomane lui e lei

  12. #12

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Quindi lei si chiama Chloe e finisce vittima di uno psicopatico che attira la vittime con la scusa della fotografia e le siringa di tranquillanti nel collo?
    Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese. Quanto accaduto a Bardonecchia ti rende preda del nemico.

  13. #13
    Senior Member L'avatar di Dr. Evil
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Ci potrebbero fare un filmozzo pulp ignorante su sta roba

  14. #14
    Melville
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb



    - - - Aggiornato - - -



    - - - Aggiornato - - -


  15. #15
    Melville
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    up

  16. #16
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Che fregna...e non l ha nemmeno molestata e l ha riportata al consolato, mi sa che e' piu che altro un po ritardato

  17. #17
    Melville
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Cosa non torna?
    Parecchio. Tanto per cominciare non ci sono riscontri di nessuna organizzazione internazionale di rapitori, né di giri di denaro milionari e nemmeno di modelle date in pasto alle tigri. Per via delle improbabili storie che racconta, Herba è stato definito dalla polizia «un soggetto pericoloso che presenta aspetti di mitomania». Ayling ha parlato negli interrogatori di cinque rapitori, ma nelle indagini della polizia oltre a Herba e suo fratello maggiore (che non è chiaro a quale titolo sia coinvolto) non compare nessun altro. Anche la faccenda dell’iniezione con cui Ayling sarebbe stata stordita agli investigatori sembra sospetta: è quasi impossibile fare un’iniezione attraverso un giubbino di pelle come quello che la ragazza indossava al momento del rapimento.

    Ayling racconta anche che al termine del rapimento Herba le ha dato un biglietto da visita con un un indirizzo email da contattare “per avere informazioni” da passare ai media per fare pubblicità alla misteriosa organizzazione “Black Death”. Il dettaglio più strano però è il filmato ripreso delle telecamere interne di un negozio in cui si vedono Ayling e Herba acquistare insieme delle scarpe. I giornali riportano che la commessa del negozio avrebbe successivamente riconosciuto i due e che la polizia avrebbe chiesto ad Ayling una spiegazione di quell’episodio. Nessuno, però, riferisce l’eventuale risposta della ragazza.

  18. #18
    koba44
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Peccato: i giornali ci si erano buttati a pesce.

    "Dìp uéb, snaff filmz, blù ueal, salcazz..."

  19. #19
    Melville
    Guest

    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb


  20. #20
    Zerò
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    Re: Milano: Anglopolacco rapisce modella inglese e la mette all'asta sul DeepWeb

    Modella inglese rapita a Milano, imputato in aula: "Lei era d'accordo con me". Il pm: "Siamo su Scherzi a parte"

    La modella inglese Chloe Ayling
    Così Lucasz Herba, il polacco di Birmingham, accusato assieme al fratello del rapimento e del sequestro della ragazza. Oggi ha detto: "Era tutto finto, lei voleva soldi e popolarità"
    La modella inglese Chloe Ayling, sequestrata a luglio a Milano e minacciata di essere messa all'asta e venduta sul 'deep web' prima di essere rilasciata, "era d'accordo con me, aveva accettato la mia proposta di un finto sequestro, perché voleva popolarità e avevamo concordato che i soldi che avremmo guadagnato li avremmo divisi e poi potevamo anche uscire assieme". E' la nuova versione fornita oggi in aula da Lucasz Herba, polacco di Birmingham finito in carcere per il sequestro che avrebbe messo in atto col fratello Michal Konrad Herba, arrestato in Inghilterra e in attesa di estradizione.

    Herba, davanti alla Corte d'Assise, ha smentito completamente la sua 'vecchia' versione, resa al gip, che chiamava in causa fantomatici "romeni" nell'organizzazione del sequestro e ha tirato in ballo la vittima, parte civile col legale Francesco Pesce. "Tutto quello che ho detto non è vero", ha spiegato prima di dire di non aver mai minacciato "né fisicamente, né psicologicamente" Chloe. "Il rapimento l'ho pianificato io, mentre lei quando è venuta a Milano" con l'offerta di un servizio fotografico "non sapeva del finto sequestro, ma poi ha accettato la mia proposta". Più volte il pm Paolo Storari ha messo in difficoltà l'imputato che ha anche sostenuto di aver preparato con Chloe la mail con richiesta di riscatto e foto della ragazza rapita. Ha raccontato ancora che l'aveva conosciuta nel 2015 via Facebook e le aveva già parlato dell'idea del finto rapimento. Agli atti dell'inchiesta, tuttavia, non risultano contatti tra i due. Il pm Paolo Storari in aula ha paragonato alcune scene della versione resa da Herba al programma tv 'Scherzi a parte' e ha aggiunto: "Credo che tutte le sue rotelle non
    siano a posto, chiedendo alla Corte d'Assise di Milano di valutare se disporre una perizia psichiatrica.
    Durante la scorsa udienza era stato mostrato in aula un video in cui si vedeva la modella commuoversi nel ripercorrere i luoghi del rapimento e del sequestro con gli investigatori. Secondo le indagini del pm, la modella di 20 anni, venne tenuta segregata una settimana, tra l'11 e il 17 luglio, prima nell'appartamento milanese e poi in una baita isolata in provincia di Torino. Alla fine, venne liberata dallo stesso Lucasz, un "mitomane avventuriero", secondo gli inquirenti, che voleva accreditarsi sul 'deep web'. Stando all'inchiesta, i due fratelli (Michal Herba arrestato in Gran Bretagna è ancora in attesa di estradizione) avrebbero anche chiesto al manager e ai familiari della ragazza in un primo tempo 300 mila e poi 50 mila dollari

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