Seguire una dieta vegana è un qualcosa che puoi fare prevalentemente quando sei a casa tua, se hai tempo e voglia di cucinare, altrimenti con gli alimenti che sono "consentiti" molli dopo una settimana.
Un vegano intelligente a mio parere evita di fare il talebano e se sta in giro con gli amici o è invitato a una cena, per semplificare le cose, può anche fare la sforzo di concedersi latticini e uova una volta ogni tanto. È inevitabile che cucinare esclusivamente vegano sia un bello sbattimento, specialmente per qualcuno che non è abituato a farlo o non condivide la filosofia.
In ogni caso L'AFFIANCAMENTO di una dieta vegana a chemioterapia e radioterapia nel trattamento dei tumori, soprattutto quelli solidi, ad oggi, è una strada più che praticata e consigliabile. Anche nella convalescenza, una volta terminati i cicli previsti dal protocollo terapeutico, sembra ridurre la probabilità di comparsa di recidiva.
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Un incubo mangiare fuori
Però imho vegetariano è meglio che vegano, andare a comprare le uova biologiche ecc almeno sei sicuro dei trattamenti idem formaggi (se si ha fortuna i contadini ultimi rimasti vicini )
Che poi la dieta "mediterranea" se si va a vedere è già in parte vegetariana, l'ideale imho è associare al vegetariano del pesce (e decade così anche il termine vegetariano lol) secondo me è il top
Sempre per parlare, integrazione di una dieta solo vegana non devi prendere qualcosa giusto?
Ne parlavamo l'altra volta anche solo per la quota proteica senza prendere troppi carboidrati X_X
Ho visto che ora c'è pure la proteina in polvere derivata dai piselli
Ma no, questo proprio non mi risulta.
Non avrebbe nemmeno senso visto che il cancro da solo porta naturalmente a una condizione di cachessia e anzi, si deve "stare un po' su" per non far collassare l'organismo sotto l'azione di cure che a loro volta portano come effetto collaterale un calo ponderale.
La ratio alla base è invece quello di togliere le proteine animali che, è stato visto, sono un fattore di rischio nonché concorrente nella patogenesi di tumori, soprattutto solidi.
Vegetariano è sicuramente più facile. Da un punto di vista "etico", per chi sceglie questa filosofia per motivi non prettamente nutrizionali, sarebbe meglio una dieta vegana perché se vedi cosa fanno negli allevamenti intensivi ti viene il vomito.
Imho, come ti avevo detto, un' alternanza di dieta vegetariana/vegana è una buona soluzione/compromesso che ti permette di non viverla come un incubo.
Io per esempio se mangio fuori non mi faccio problemi a mangiare piatti contenenti del formaggio, ma a casa evito.
Se invece mi parli di introdurre il pesce, sì, decade in parte il concetto di vegetariano ma comunque 1)nutrizionalmente parlando è sicuramente una dieta più salutare di una che preveda carne, specialmente se rossa, e 2) da un punto di vista etico è già un passetto in avanti (ma non credo che queste siano le motivazioni alla base del tuo periodo di prova).
Quanto all'integrazione non ho ben capito cosa mi hai chiesto: vuoi sapere se in una dieta vegana è necessaria/indispensabile?
Allora, indispensabile no, necessaria dipende. Necessaria può esserlo se una determinata persona segue una dieta ipocalorica restrittiva di tipo vegano, ad esempio per dimagrire, e il suo organismo sviluppa delle carenze. Carenze che possono dipendere non (sol)tanto da un introito ridotto ma anche da deficit di assorbimento. In tal caso può rendersi necessaria un'integrazione ma ripeto che dipende da caso a caso. Più che con le proteine comunque in genere le carenze si riscontrano nelle vitamine, in particolare nella b12. Nel mio caso ad esempio è stata l'unica carenza che abbia mai sviluppato e che ho risolto non con integratori di sintesi ma con latte di soia arricchito di b12 (esistono anche altri alimenti arricchiti di b12 comunque). Non ho nemmeno mai sviluppato una carenza di ferro né un'anemia sebbene sia vegetariana dall'età di 15 anni: questo per sfatare tanti falsi miti.
Nel tuo caso particolare però, così come nel caso del mio ragazzo, il discorso è leggermente diverso perché voi avete bisogno di assumere un certo quantitativo di proteine per ragioni legate allo sviluppo/mantenimento della massa muscolare. Il mio ragazzo, che si sta convertendo a una dieta vegetariana, prende degli integratori di sintesi, sì, sebbene io glielo abbia sconsigliato. Un'alternativa è aumentare l'apporto calorico per introdurre, di pari passo con il maggior quantitativo di cibo, anche un maggior quantitativo di proteine. Se questo non è possibile (per esempio in atleti che devono rimanere in un determinato range) e al contempo non si vuole/può prendere integratori di sintesi, allora si ricorre al tonno al naturale.
In ogni caso è piuttosto difficile che una persona "normale" abbia una tale esigenza nell'introito delle proteine come chi appunto vuole mantenere o assumere massa, quindi sono casi a parte che si valutano volta per volta.
Mi fa piacere comunque che tu abbia riconosciuto che bisogna essere seguiti da un nutrizionista
Marchetta
Comunque sì pure io non è che sia un sadico e mi facciano piacere gli allevamenti intensivi ecc per questo cerco sempre di prendere tutto dove so che funzionano più umanamente (riesco a prendere le uova dal mio amico dove ho visto le galline come sono tenute ecc, i formaggi dal caseificio di un paese vicino, il miele sempre dal mio amico e le carni sempre in macelleria che so si rifornisce da persone serie dove tutto è controllato e non è tipo lager) solo che non mi faccio troppi troppi castelli perchè considero la massima "pesce grande che mangia pesce piccolo" come una cosa normale, naturale, poi il fatto dei discorsi filosofici ci sta per il motivo che siamo dotati di intelletto e in teoria siamo molto empatici sulla sofferenza e morte ma come già detto sono conscio che Mors tua vita mia.
Poi sono scelte che non condivido del tutto (per il discorso della massima sopra) ma non le attacco nemmeno ecco perché dove si può limitare è un bene imho senza dire che tutto deve essere sempre a norma e regolato
Comunque appunto sto alternando fasi di nutrizione prevalentemente vegetariana per curiosità (con pochissima carne, giusto del pesce, a favore di proteine vegetali con aggiunta di integrazione) a fasi onnivore con più carne/pesce dove non ho problemi per le varie quote
Le uova guai a chi me le tocca comunque
Veramente ci sono numerosi studi in tal senso. E ovunque troverai scritto che soprattutto per i tumori del tratto GI (ma anche il tumore al seno) il consumo di carne e insaccati è un fattore di rischio.
Comunque l'oncologia dell'ospedale dove io ho studiato (ma non solo, numerosissimi altri ospedali) collabora in maniera fissa con il reparto di nutrizione per stilare diete in tal senso per i pazienti che iniziano i protocolli terapeutici.
Ovviamente è un'indicazione, nessuno li obbliga (nessuno d'altra parte li obbliga nemmeno a seguire la chemio e la radio), e ¢a va sans dire che qualsivoglia tipo di dieta da sola è assolutamente insufficiente.
Ultima modifica di Honey_pie; 22-02-18 alle 11:06
no guarda, il report IARC sulla cancerogenicità gastrointestinale di carne e insaccati non parla assolutamente del ruolo delle proteine animali nella cancerogenesi, ma attribuisce ruolo causale probabile ai nitriti presenti in talune preparazioni alimentari.
per giunta stiamo parlando di un incremento del lifetime risk di k colorettale di un punto percentuale (da 5% basale a 6%) in presenza di un consumo settimanale di >350g di carne processata (insaccati e carne conservata, fondamentalmente).
da nessuna parte è stabilito che le proteine animali sono un fattore di rischio tumorale in quanto tali, benché a certa propaganda vegan-berriniana-ortoressica piaccia venderla diversamente.
Nitriti e nitrosamine sono nella classe 1 della iarc. Cioè sicuramente cancerogeni indipendentemente dalla quantità assunta alla stregua di fumo e asbesto. E si riferisce a insaccati (quindi come dici tu preparazioni, tra cui l'affumicatura) e tipologie di cottura.
Nella classe 2 (quella in cui la cancerogenicita è correlata al quantitativo) è inclusa la carne in quanto tale, per varie motivazioni tra cui il legame dato dalle proteine animali con il fattore ormonale a causa di fenomeni di mimetismo molecolare che farebbero aumentare (di non ricordo quanto, l'igienista sei tu) il rischio per tumori di tessuti ormono-sensibili come seno, prostata, vescica, endometrio e tiroide.
Ultima modifica di Honey_pie; 22-02-18 alle 11:58
Oggi la cura è una bomba nucleare per il corpo....più o meno potente a seconda del nemico...
Però è indubbio e lo dicono le statistiche che le aspettative di vita dei malati di cancro siano notevolmente aumentate, quindi è anche ingiusto dire che la cura sia un "arrangiarsi".
Ci sono cancri curabili, altri no, persone che reggono e altri no..
Per la dieta vegana io sono convinto che studiando il cibo si possa tranquillamente vivere (e fare sport) mangiando solo "erbetta", però va a farsi benedire tutta la "cultura vegana" che sta dietro a questa scelta e stile di vita.
Mangiare vegano e ottenere tutto l'anno il giusto apporto nutritivo e la giusta variazione dei cibi è una cosa fattibile solo con la globalizzazione e affanculo il km 0, la frutta e verdura di stagione e via discorrendo....
Se una persona ha accesso a tutte le colture intensive del globo (con tutte le conseguenze del caso), può mangiare tranquillamente only vegano e venire con me a fare un trail da 200km....ma che non mi venga a dire che lui faccia meno danni alla natura rispetto ad un onnivoro....
Io resto sempre dell'idea che il veganesimo sia una cosa importata dai paesi anglofoni, grazie al cazzo che ci sia gente rinata nel mangiare solo verdura a fronte della merda che generalmente trovano in tavola...
Ultima modifica di Orologio; 22-02-18 alle 11:39
No la terra non puo' mantenere 6 miliardi di umani solo con la dieta vegana. E' impossibile. o ne ammazzi meta' o dieta con animali dentro
Una metà mangia l'altra metà.
Profit
non fosse che la monografia relativa dell'IARC non cita nell'eziopatogenesi un possibile ruolo né delle proteine animali in quanto tali, né del mimetismo molecolare, soffermandosi piuttosto sul (possibile) ruolo di HAA (residuo di combustione), ferro eme e NOC, e quest'ultimo per assunzioni massicce di carne rossa (300-400 g/die): https://www.sciencedirect.com/scienc...441?via%3Dihub
prova che l'origine animale o vegetale delle proteine è ininfluente ai fini del rischio neoplastico è il fatto che gli studi epidemiologici non mostrano aumentato rischio per fonti animali che non siano carne rossa propriamente detta, come carne avicola o pesce, facendo propendere verso differenze nella preparazione (probabile) o in fattori intrinseci come una diversa concentrazione in mioglobina/ferro eme. fermo restando che i fenomeni osservati sono evidenti per consumi massicci, ed è a dir poco arduo eliminare i bias quando si esaminano popolazioni di matti che si mangiano 400g di manzo al giorno, tutti i giorni
Mi interessa questo dettaglio sui rischi della carne, continuate grazie
No guarda alcuni studi parlano anche di cancerogenicità per la carne bianca e per il pesce legata alle proteine animali (e no, non solo il china study ma ora sto a lavoro e non è che mi posso mettere a guardare la bibliografia di pubmed ma puoi farlo da te visto che sai perfettamente dove, cosa e. come guardare) legati al fatto che a seguito della cottura, di qualsivoglia tipo, esse vanno incontro a una serie di modificazioni a seguito delle quali interagiscono in vari modi col metabolismo cellulare e inoltre perché nel processo si libererebbero radicali liberi (cosa che nel caso delle proteine vegetali non accade). Altra cosa ancora, le proteine animali andrebbero a stimolare maggiormente la produzione di una serie di fattori dell'infiammazione come il tnf e l igf, responsabili a loro volta di cascate molecolari che intervengono nella tumorogenesi.
Altra cosa ancora: il fattore ormonale non è dato solo dal mimetismo molecolare ma anche dal fatto che con la carne (di qualunque tipo) andiamo ad assumere quantitativi notevoli di antibiotici e ormoni che sono contenuti nei mangimi.
La maggiore cancerogenicità della rossa rispetto alle altre è semplicemente legata al fatto che alle proteine animali si uniscono anche un maggiore quantitativo di grassi saturi e di colesterolo che, uniti a eventuali preparazioni più elaborate e meno salutari, a loro volta contribuiscono alla cancerogenesi.
Il punto è che stiamo parlando su due piani differenti: tu mi parli di dati statistici già assodati, io ti sto parlando di ricerche sicuramente (più) recenti (quantomeno perché l'interesse si è rivolto a queste tematiche piuttosto recentemente) che hanno come base la patogenesi a livello molecolare e che hanno quindi tempi di realizzazione molto più lunghi, sia per fornire dei risultati sia perché questi risultati, accumulandosi, diventino rilevanti sul piano statistico.
La cosa che dovrebbe farci porre attenzione è quello che sta venendo fuori dai nuovi studi... Altrimenti che li chiediamo a fare i fondi per la ricerca?
wut? io mangio tutti i giorni 2 etti di carne di manzo
e 2 etti di pollo
quanto mi manca?
rispondo solo a questo perché è indicativo dell'ENORME bias che permea questa discussione: mangiando carne non assumiamo né antibiotici né ormoni, in quanto per i primi esistono tassativi tempi per i quali un animale sottoposto a terapia non è né macellabile, né i suoi prodotti (latte, uova) sono commerciabili, fino a che il farmaco non è più presente nell'animale, e per i secondi semplicemente nell'intera unione europea è assolutamente vietato somministrare ormoni ad animali da allevamento.
queste polemiche del nuovo millennio sono a mio avviso puro e semplice food scaremongering di una società che ha bisogno irrinunciabile di qualcosa di cui avere paura, quando in realtà mangiamo meglio e con più sicurezza di qualunque altro individuo del passato.