[1]Sono una signora che fa venti [1]Sono una signora che fa venti - Pagina 2

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Discussione: [1]Sono una signora che fa venti

  1. #21
    Anesthetize. L'avatar di Netherlander
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    sublime, iscritto

  2. #22
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Ho letto tutto 3 volte per essere sicuro.

    Ma essendomi fottuto la memoria a breve termine tempo fa non fa differenza.

    Edit : no ok se moloch ride vuol dire che vale la pena, ok dopo lo rileggo la quarta volta

  3. #23
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Cagata

  4. #24
    Vecchio Cornuto L'avatar di Caprone
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Devo avere lo stesso umorismo di Biocane io

  5. #25
    La Nonna L'avatar di Lux !
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Me lo segno e leggo dopo

  6. #26
    Senior Member L'avatar di KroZ
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    moar, voglio leggere il resoconto della punizione al Ceresa

  7. #27
    macs
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Cmq anche se è tutto fake è frutto di un'immaginazione molto malata

    Se è vero invece

  8. #28
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    si trova anche di peggio sull'interwebz

  9. #29
    Outlaw Immortal L'avatar di bellisimo
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Citazione Originariamente Scritto da macs Visualizza Messaggio
    Siamo a livello di rossellah
    due capolavorih...

    Inviato dal mio VFD 600 utilizzando Tapatalk
    LISTA SCAMBI



    I don't give a fuck

  10. #30
    Senior Member L'avatar di G3lli
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    [PeraPompaStronzi: Origins]

    Sono una signora di 50 anni che vive in una di quelle vecchie case col gabinetto sul pianerottolo. Ho sempre timore che, quando esco in ciabatte e reggicalze, per andare a fare la cacca, qualcuno mi senta fare i venti.


    Mi chiamo Pera. Spesso sto anche molti giorni senza riuscire a fare la cacca. La pancia mi si gonfia ed oltre a fare molti venti, l'alito mi puzza come una fogna. Allora mi pompo le ciappe con enormi clisteri bollenti. Dosi da cavallo che mi fanno urlare come una pazza che mi sente tutto il condominio. Mentre il clistere mi sconquassa il ventre urlo:" Siiiii. oh siiiiiii, scoppiooooo! Mi esplode il popoooooo'" Il giorno dopo, sulle scale, qualche vicino mi guarda allibito ed io abbasso lo sguardo per la vergogna. Come quando durante una sera d'estate, con le finestre aperte, mi videro agganciare l'enorme borsa dell'enteroclisma al muro, e stesa sul letto in reggicalze mi videro mentre mi pompavo il sederone urlando a squarciagola per il dolore. Mi accorsi che dai balconi mi stavano guardando, attirati dagli urli, quando cambiai posizione e mi misi di schiena, gambe alzate per continuare a gonfiarmi le ciappe. Questi villanzoni si misero a ridere senza avere educazione per una signora che ha problemi di pancia. Siccome abbiamo il gabinetto in comune, me l'hanno fatto trovare occupato apposta per tanto tempo, sapendo che avevo il pancione enorme e gonfio e le chiappe grosse come un otre. Mi fecero patire per ore prima di riuscire a liberarmi, sicura anche che stettero ad origliare quando, chinata sulla turca, tra venti e peti potenti e rumorosi e cacca fumante, riuscii finalmente a dare sfogo alle mie ciappe.

    Questioni relative ai miei disturbi di ventre, ai clisteri, in un condominio che mi scherza e che mi fa sentire sola ed incompresa.

    Per far comprendere meglio elencherò i problemi che ho nel condominio in relazione ai miei disturbi di ventre.

    1) Un problema riguarda, avendo il gabinetto in comune sul pianerottolo, aperto da sotto e quindi mi si vedono i piedi nelle calze con la riga, i venti e le scoregge (perdonate la parola, sono una signora, di solito non uso termini così indecenti) potenti e rumorose che fanno le mie chiappe e spesso le persone che passano sulle scale restano allibite. In condizioni normali, siccome soffro di stitichezza, si sentono anche gli sforzi ed i gemiti che faccio per far uscire la cacca. Insomma il condominio dice che si sente molto rumore con situazioni scovenienti ed indecenti.

    Io sono così offesa che piango in continuazione anche quando sono al gabinetto, per gli stupidi che origliano, che mi scherzano e che mi picchiano nella porta. Sono una signora di 50 anni, non una ragazzina e non sopporto i villanzoni e la maleducazione. Se fossi la loro madre non si comporterebbero cosi perchè sarei inflessibile con castighi e punizioni.



    2) L'altro problema riguarda, secondo la gente, la puzza pestilenziale che si sente su tutto il piano dopo la mia sosta in gabinetto e che dura sovente per tutto il giorno. Certo, lo so, la mia pupù è puzzolente da far paura, sia per tutto quello che mangio, cibi molto unti e grassi, sia per i problemi di ventre che ho che mi gonfiano la pancia di aria e di fermentazione. Anche i venti che fanno le mie ciappe puzzano in modo incredible ma chiedo solo un poco di comprensione da parte dei vicini.

    3) Viceversa, quando mi faccio quegli enormi clisteri, allora oltre ai problemi elencati sopra si aggiunge il fatto delle grosse torte di pupù che fanno schizzi sui muri del gabinetto e che sporcano tutta la turca, comprese le sbroffate che il clistere mi fa fare dappertutto. Lo scarico è piuttosto debole e non riesce a rimuovere tutto quel bendiddio e allora sono costretta con un secchio di acqua bollente che prendo quando rientro in casa a gettarlo nella turca, solo che per i muri non sono in grado di rimediare. Le sbroffate potenti che fa il mio sedere quando sono sulla turca spesso mi sporcano anche piedi, calze e ciabatte. Una volta dopo un clistere enorme e caldo e dopo essermi svuotata, sono scesa giù dal panettiere sotto casa mia a fare un poco di spesa, è proprio sotto, e sono scesa in vestaglia ma avevo tutte le ciabatte sporche di pupù e non me ne sono accorta e la panettiera non capiva da dove provenisse quel terribile odore. Uscendo mi sono vergognata come una ladra quando mi accorsi in che stato erano le mie ciabatte. Ripassai dal cortile, alcuni vicini uomini mi curano quando esco, soprattutto in vestaglia per osservarmi il decoltè, infatti è enorme, sembra che io abbia un sedere in mezzo al petto e quando cammino balla tutto, passai davanti a loro imbarazzata sperando che non mi guardassero i piedi, cosa che non sfuggì al figlio della signora Rattazzi, un maleducato, che mi gridò brutte parole che mi fecero piangere e che non ripeto perchè sono una signora perbene.



    Per mia fortuna questi villanzoni non possono vedere le smorfie e le contorsioni della mia faccia di una signora di 50 anni. sempre con messa in piega, unghie lunghe e rossetto, reggicalze, calze e ciabatte, che chinata sulla turca fa sforzi terribili per fare la cacca. Questi villani del condominio arriverebbero persino a fotografarmi in quella delicata ed imbarazzante situazione.


    [continua]

  11. #31
    Senior Member L'avatar di KroZ
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    old

  12. #32
    Senior Member L'avatar di gnappinox1
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Il problema di queste storie sta nella troppa ripetizione, sono una signora, 50 anni, chiappone, tettone, rossellah, si potrebbe ridurre la lunghezza del testo di almeno un 30% senza sacrificare nulla

    Alla fine si scoprirà che la signora è la zia di rossella, io vi lo dico

  13. #33
    Senior Member L'avatar di KroZ
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    link a rossella

  14. #34
    Senior Member L'avatar di gnappinox1
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Citazione Originariamente Scritto da KroZ Visualizza Messaggio
    link a rossella
    https://www.thegamesmachine.it/forum...nta-cacca.html

    Sempreverde, anzi, sempre marrone

  15. #35
    Senior Member L'avatar di KroZ
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    Citazione Originariamente Scritto da gnappinox1 Visualizza Messaggio
    estremamente gentile, grazie

  16. #36
    Senior Member L'avatar di G3lli
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    Re: [1]Sono una signora che fa venti

    [continua]

    Era da parecchi giorni che non riuscivo a fare la cacca e il ventre mi si era gonfiato ed era diventato duro mentre le chiappe mi si erano ingrossate col buchino che mi faceva un dolore pazzesco. Di notte spesso mi alzavo per raggiungere il gabinetto sul piano, ma erano solo venti puzzolenti e scoregge potenti quelle che facevo. Sforzi incredibili con gemiti e lamenti strazianti, ma solo aria puzzolente usciva dal mio popò. Decisi allora di farmi il mio grosso clistere pur sapendo che, essendo rientrati tutti dalle ferie, il gabinetto sarebbe stato difficilmente libero. Il mio clistere è qualcosa di mostruoso e penso che sarebbe difficile per una persona non abituata resistere ad una simile tortura. E' una grossa borsa di 5 litri che termina con un irrigatore che si gonfia e diventa a forma di grossa cipolla in modo che quando è tra le chiappe non esce liquido e non scappa fuori e così io, da distesa, posso farmi interamente possedere dal clistere. E' una cipolla che ti sconquassa lo sfintere e te lo dilata. E' come se dietro le mie chiappe ci fosse un poderoso stallone a montarmi. Per reggere tutto quel peso, quando è colmo, ho dovuto far approntare nel muro dei ganci da macellaio. Quando mi pompo le chiappe col clistere urlo come una pazza. Mi accorsi che non avevo più malva e così infilate ciabatte, calze e reggicalze misi la vestaglia e andai alla farmacia sotto casa mia.

    Quando scesi c'era il solito gruppo di uomini ad aspettarmi, nella speranza che andassi a far la spesa, per guardarmi il decoltè, infatti al posto del petto è come se avessi due emorme ciappe, da tanto le mie tette sono grosse ed unite. Quando cammino ballano come un budino. Passai in mezzo al crocchio di uomini imbarazzata per qualche commento audace. I loro occhi erano fissi sulle mie tettone e sui miei piedi nelle ciabatte. Arrossii tutta e quando svoltai verso la farmacia sentivo i loro sguardi sul mio sederone. Ma loro, vivendo in altri palazzi, non costituiscono un problema se non per qualche parola indiscreta che mi dicono. Il vero problema è un altro e si verificò ciò che non volevo. Il figlio della signora Rattazzi, un mio vicino, un villanzone screanzato che mi deride e mi umilia e che se io fossi sua madre lo punirei con castighi severissimi senza farlo più uscire di casa, mi vide entrare in farmacia e, sicuramente, elaborò qualche strano pensiero. Con me righerebbe dritto, se fossi sua mamma, a suon di punizioni lo farei diventare un ragazzo perbene. In farmacia presi la malva e dei fiori di ginepro come rinfrescante per il mio ventre e per mio popò che tra poco avrebbero ceduto sotto i colpi possenti dell'enteroclisma. Ero in un'ansia continua perchè dalla vetrina lo vedevo dall'altra parte della strada ad aspettarmi per prendermi in giro. Per colpa di quel villano continuo spesso a piangere, mi scherza, mi spernacchia e mi dice anche parolacce. Lo farei filare dritto se fossi sua madre, sarei con lui severissima ed inflessibile. Uscendo dalla farmacia, per l'agitazione che mi mise addosso, affondai le ciabatte in una grossa cacca di cane fresca che non mi accorsi ci fosse per terra. Dall'altra parte lui iniziò a ridere come un forsennato e a farmi gestacci, mentre il gruppo di uomini appoggiati al palazzo iniaziarono a sogghignare. La Signora Tovalieri, dietro di me, disse: Signora Pera non porti questo schifo sulle scale, mi raccomando! Si sentiva una puzza incredibile e non avevo nulla per pulirmi. Presa dallo sconforto e dall'ansia iniziarono a gonfiarsi di lacrime i miei occhi, tirai fuori dalla vestaglia il fazzoletto e lo passai alla bell'e meglio sotto le ciabatte per rimuovere la cacca che potevo. Intanto il figlio della Rattazzi guadagnò l'entrata ed io pensavo che almeno, soddisfatto per come mi aveva ridotto, se ne fosse andato. Per pulirmi mi piegai e "le ciappe" del mio petto debordarono tutte per la libidine del gruppo di uomini all'entrata. Avevo quasi una sesta misura e per tenerla su, anni fa, la feci irrorare di tiranti al silicone. Era come se al posto del seno avessi un grosso sedere. Passando, imabarazzata e mortificata, di fronte al gruppo di uomini che mi guardavano i piedi e le tette, sentii qualche commento sgradevole per una signora perbene. Mi infilai rapida sulle scale e, pensando di essere sola, il mio popò fece una fragorosa scoreggia puzzolente, ma il figlio della Rattazzi era sopra ad aspettarmi ancora e inizio' a ridere, schernirmi ed umiliarmi. Allora io, stanca ed in lacrime, gli gridai da sotto: ma perchè sei così cattivo con me?Perchè mi tratti così, io non ti ho fatto niente e tu sei così cattivo? Perchè? Ti supplico, lasciami stare, sono una signora che non fa del male a nessuno. Cattivo! Se fossi tua madre ti farei filare dritto. Dalla mia bocca usciva un'alito come una fogna per via che era quasi una settimana che non facevo la cacca.

    Finalmente fui in casa e piangendo ancora in continuazione misi a bollirSono la Signora Perae un gran pentolone con malva, camomilla, semi di lino, ginepro e vi gettai poi tanto olio d'oliva. Ripulii le ciabatte, mi levai la vestaglia e rimasi in calze e reggicalze. Agganciai la grossa borsa dell'enteroclisma al muro, mi stesi sul letto con la faccia di fronte allo specchio per guardarmi i piedi sollevati nelle calze con la riga. Presi l'iirigatore e me lo infilai tra le chiappe, inizia a pomparlo fintato con divenne una grossa cipolla che mi sfondò lo sfintere e mi dilatò il popò squarciandomelo, quasi. La cipolla la sentivo farsi strada tra la mia cacca dura e ferma e si saldò poi alle mie ciappe. Era come se avessi dietro al mio sederone uno stallone che mi montava. Non sarebbe uscita nemmeno una goccia di liquido, solo che non potevo fare più i miei venti e sentii tutta l'aria gorgogliarmi nel pancione. Sono stitica già di mio, poi mangio molto grasso e unto e mi piacciono, ahimè, cose che fanno fare aria: fagioli, fave, lampagioni. Stavo per dare ora il giusto nutrimento al mio popò che non ne voleva sapere di fare la cacca. Aprii il rubinetto dell'irrigatore a cipolla e mi sentti sconquassare le viscere dal clistere che stava inondando il mio ventre. Fsssst fssst fssst, fiotti caldi e possenti mi stavando pompando il sedere, la cipolla dentro il popò pulsava come un mantice e mi squarciava lo sfintere. Sentti tutta la cacca sconquassarsi dentro le mie viscere che stavano diventando bollenti. Il clistere mi spingeva tutto il gas verso lo stomaco e la gola, non potevo fare venti e scoregge e mi sentivo tutta gonfia e piena. Le mie labbra a culo di gallina emettevano un alito marcio e puzzolente. Qualche volta ho sentito qualche villanzone, peraltro non più giovane, dire che scoreggio anche dalla bocca, sia per la forma sia per la puzza dell'alito. Sono queste le cose che mi umiliano e mi fanno piangere, chiedo solo comprensione e buon vicinato. Il clistere mi frustava le viscere e l'irrigatore a cipolla, grossa come un melone, mi stava sfondando il sederone. Mi sembrava di avere dietro le ciappe un possente stallone che mi fiottava caldo mentre mi montava. Non riuscivo a fare venti e tutto il gas che mi arrivava fino alle tettone. I capezzoli si indurirono come chiodi ed erano pronti ad allattare. Il ventre mi stava scoppiando, la cacca si stava staccando a blocchi e mi ribolliva nel pancione. Le mie chiappe erano talmente grosse, dallo specchio, parevano quelle di una cavalla. Cambiai posizione, proprio come quando si fa l'amore, perchè il ventre non riusciva più a stare compresso sulle lenzuola. Mi girai, a gambe alzate e le chiappe aderirono al letto come due scialuppe gonfie. Sentivo nel mio ventre chili di cacca in movimento che si stava arroventando. Il sederone sembrava una giara piena d'olio. Il gas intesinale saliva verso la gola e dalle labbra a culo di gallina piene di rossetto facevo una mitraglia di"scoregge". Erano rutti mefitici e puzzolenti. Il clistere continuava a pompare senza sosta e pietà per le mie ciappe che stavano scoppiando. Il ventre era diventato grosso come un otre. Iniziai a gemere e ad ansimare, guardai la borsa appesa al muro, eravamo a tre litri fatti. Di solito gli ultimi due sono un supplizio per il ventre. Sembravo una grossa mucca pronta a dare cacca e latte. Sentivo anche le tette gonfiarsi e i capezzoli erano duri come chiodi, spessi e viola. Iniziai a piangere dal dolore perchè clistere, cacca e gas mi stavano facendo scoppiare il sederone. Mi girai di nuovo e dal frate passai alla pecorina, tenendo alto il pancione. Presa da un trance di dolore e orgasmo, la cipolla dentro lo sfintere spingeva come un toro da monta, inizia a urlare come una pazza: "Sìììììì, tutto, sììììììì, tutto dentrooooo, sìììì. Scoppioooo. Mi esplodeee il sedereee. Ohhhhh sììììì. Mi scoppiano le chiappeeeee, sìììììììììììììììì........ohhhhhohhhhhh!. Mi sentì tutto il condominio e se il figlio della Signora Rattazzi, quando mi vide in farmacia, poteva avere il sospetto che mi sarei fatta il clistere ora aveva la sicurezza che mi stavo pompando le chiappe del mio sedere. Lì per lì non ci pensai ero all'ultimo litro, mi alzai e mi misi al bordo del letto in piedi sulle gambe. Le mie chiappe erano gonfie di cacca e paonazze, la cipolla pulsava, tirai un rutto puzzolente. Gonfia come un otre la mia pancia, tendeva il reggicalze allo spasimo. I ganci in metallo tiravano come un mulo sulle calze. Ancora poco ed il mio sedere sarebbe esploso. Era una enorme giara piena d'olio e cacca. Mi alzai per dare fiato a ventre e sedere ed ero piena come una mongolfiera con un pancione pauroso.

    [continua]

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