1) da molti anni prima che arrivasse marchionne lo stato non foraggiava più la fiat
2) quando è arrivato lui l'azienda stava per fallire (in verità molto per merito dell'inadeguata gestione precedente), adesso fca è una delle massime potenze industriali
e se falliva, il trauma per il paese sarebbe stato infinitamente più immediato e devastante, così l'impatto è stato diluito
3) da manager aveva il dovere di fare gli interessi dell'azienda e della proprietà, non dei dipendenti e dell'indotto
è la prima e più naturale legge economica, se non si fa così si va nel culo alla velocità della luce e poi sono cazzi ancor più amari sia per i dipendenti che per l'indotto
4) la delocalizzazione è né più, né meno quello che stanno facendo tutti i gruppi più o meno grandi
in alternativa c'è la Svendita a capitali esteri, moltissimi di quelli che hanno i soldi mandano i figli a studiare all'estero perché si abituino...
in questo paese parasovietico, con la scusa che gli imprenditori sono tutti ladri, evasori e sfruttatori del proletariato, sono state scatenate le tre furie (fisco, burocrazia, giustizia), fare impresa è garanzia di suicidio, competere col resto del mondo è impossibile
nota 1): non ho mai conosciuto personalmente il personaggio e dubito che mi sarebbe piaciuto, probabilmente mi avrebbe fatto paura
nota 2): io abito a torino e la dipartita della fiat ha un po' danneggiato di riflesso anche me (fortunatamente meno di altri), quindi, quando vedevo sindaco, governatore e governo nazionale che sorridevano come ebeti davanti al disastro annunciato senza neanche fare un tentativo disperato per evitarlo, andavo in berserker
ma ci vado anche quando leggo certi commenti vetero bolscevichi che, forse, potevano avere un senso settanta anni fa