L'obbiettivo è con calma e fino a quando ne avrò voglia, ripercorrere le principali battaglie avvenute nel nord Africa durante la ww2.
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Il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarava guerra alla Francia e alla Gran Bretagna.
La Libia rappresentava lo scacchiere principale in cui l’Italia si trovava a contatto con entrambi i nemici.
Verso ovest, in Tripolitania, gli italiani schieravano la V armata con 9 divisioni, e verso l’Egitto, in Cirenaica, la X Armata con 5 divisioni.
In tutto 239.000 uomini
I francesi disponevano circa 400.000 uomini suddivisi tra Tunisia, Algeria e Marocco, le cui migliori truppe erano state trasferite in Europa e in ogni caso la Francia era sul punto di chiedere l’armistizio.
In Egitto si trovavano gli inglesi con la Western Desert Force, circa 50.000 uomini oltre 20.000 dislocati in Palestina.
Tuttavia Italo Balbo, governatore generale della Libia e comandante in capo delle forze dislocate, era conscio della scarsità dei mezzi e addestramento delle sue truppe e da diverse settimane aveva sollecitato Mussolini perché giungessero più materiali, ottenendo però solo la promessa dell’invio di 70 carri M11.
Il 25 giugno 1940 le ostilità con la Francia avevano termine e Balbo sperò di poter procedere all'occupazione della Tunisia per risolvere i suoi problemi di materiale, prelevandoli direttamente dai francesi, tuttavia da Roma ottenne la risposta che le condizioni di armistizio non prevedevano tale evenienza.
Roma ordinò che era necessario concentrarsi sul fronte orientale coi gli inglesi contro le forze inglesi nettamente inferiori.
Verso la fine di giugno, le informazioni da Berlino davano come avanzatissimi i preparativi per l’invasione della Gran Bretagna, e quindi Mussolini cominciò a premere per un’avanzata contro gli inglesi in Egitto.
Erano previsti gli arrivi dei nuovi carri M11 e perciò Balbo fu incitato a mettere le ai piedi di tutti.
Alle 17:40 del 28 giugno, però, il trimotore S.79 col quale Balbo stava giungendo a Tobruk da Derna fu abbattuto per errore (lol…) dalla contraerea italiana…(ese…).
Al comando delle truppe d’Africa settentrionale fu quindi nominato il maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani.
Nel corso del mese di luglio arrivarono i 70 carri M11 promessi insieme ad altri 500 veicoli.
In totale Graziani poteva contare su 3780 autocarri e ulteriori 340 carri leggeri (gli L3…le cosiddette scatole di sardine…adatti per il supporto truppe ma inadeguati e superati contro i mezzi corazzati nemici).
Graziani studiò l’avanzata in Egitto. Una manovra su Sidi el-Barrani sarebbe stata redditizia se realizzata con un doppio avvolgimento: a nord lungo la costa e a sud seguendo la pista verso Bir Habata - Bir el Ineba.
Considerata la disponibilità dio automezzi, si decise di limitare le forze impiegate in 5 divisioni, oltre al raggruppamento speciale comandato dal Generale Manetti, in modo da poter quasi autotrasportare la maggior parte delle truppe e quasi tutto il materiale…
All'inizio dell’avanzata l’Italia poteva schierare inoltre 300 aerei perfettamente efficienti contro un numero identico inglese ma di qualità assai più eterogenea.
Nelle vicinanze della città di Sidi Barrani c’è una conformazione rocciosa ad imbuto che costringe le truppe a seguire passi prestabiliti, rendendo virtualmente più semplice la difesa della città da parte degli inglesi.
In questo caso un numero minore di truppe, ma nettamente meglio addestrate, può avvantaggiare gli inglesi.
...e con questo è tutto, parto per le vacanze, ma buona parte è già stato giocato, quindi devo solo scrivere...e al ritorno dovrei proseguire...