Stavo guardando alcuni gameplay di Forza Horizon sul tubo quando ho visto che nelle ruote della fortuna, oltre a varie auto e altre robe insignificanti, si ottenevano delle gonne. E il personaggio era un uomo.
Così per curiosità sono andato a guardare un video sulla personalizzazione del personaggio e il gioco a quanto pare non fa distinzione sul genere, qualunque personaggio può indossare ciò che è disponibile, quindi un uomo può mettere le gonne, i leggings e addirittura le scarpe coi tacchi.
Ora non so se questa possibilità c'era anche nel capitolo precedente, ma a questo punto è chiaro che l'ideologia Gender sta contagiando pure il mercato dei videogiochi. Ma dove vogliamo arrivare? Ci pensate a tutti quei bambini che giocano? Cosa potranno mai pensare quando tra gli articoli disponibili su un maschio si potrà indossare una gonna? E pensate a che trauma potrà andare incontro un innocente bambino che, magari per ingenuità, finirà per metterla addosso al personaggio? E i tacchi poi? O peggio ancora i leggings!
Ricordiamo che il personaggio in un videogioco riflette la propria trasposizione nella realtà virtuale e dare la possibilità di compiere questi atti devianti può portare i bambini verso atteggiamenti poco decorosi. Così si distrugge il duro lavoro di tante famiglie che cercano di educare bene i propri figli tra mille ostacoli e i messaggi fuorvianti che purtroppo caratterizzano parte della società dei tempi moderni.
Ci tengo a precisare che io non sono omofobo e non ho nulla contro l'omosessualità. Se siete gay, va benissimo, ma per favore smettetela di influenzare gli altri e soprattutto non interferite nelle scelte delle software house di videogiochi con l'introduzione di comportamenti alquanto discutibili.
Ripeto, io rispetto tutti, fate quello che volete, ma fatelo tra di voi senza influenzare gli altri, e soprattutto senza influenzare degli innocenti bambini che giocano ai videogiochi.
È ora di dire basta! I videogiochi sono strumenti molto potenti che possono manipolare le menti di bambini indifesi e non si può permettere la diffusione, attraverso di essi, di atteggiamenti che devono essere confinati alla sfera intima e privata.
Difendiamo i nostri bambini.
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