si, ma un dipendente se vuole grossi guadagni o vuol lamentarsi di quello che guadagna l'imprenditore che cominci a giocare con il rischio d'impresa al posto di guardare gli altri
si, ma un dipendente se vuole grossi guadagni o vuol lamentarsi di quello che guadagna l'imprenditore che cominci a giocare con il rischio d'impresa al posto di guardare gli altri
quindi dipendente zitto e muto, o aria.
Mas o menos
In italia e nei paesi ad alta disoccupazione il coltello dalla parte del manico di certo non ce l’ha il dipendente
Per carità, la critica costruttiva è sempre un vantaggio enorme (e guai a non saperla accettare), ma bisogna anche rendersi conto che la responsabilità decisionale spetta ad altri.
E che le decisioni prese possano anche essere quelle sgradite ma comunque più sensate, senza frigne e lamentazioni da afflitti cattobaddi.
Onestamente, uno che mi dice "io oltre alle 8 ore non vado mai perchè ho priorità personali più importanti" lo rispetto senza dubbio e lo capisco anche, ma gli preferisco chi mi dice "se c'è da andare oltre le 8 ore voglio avere un ritorno adeguato, in quel caso conta su di me".
Tutto questo senza mettere in discussione il punto originale del sottodimensionamento intenzionale e sistematico del personale, su cui non credo ci siano dubbi nel parlare di porcata senza se e ma.
Problem is, you're not going to jail. I'm going to jail.
I'll do life. Will serve my time. I swear I will.
ajunta: sarò strano io , ma vedo il rapporto imprenditore/dipendente come di collaborazione, eh
vita e lavoro devono essere bilanciati, ogni tanto l'ago punterà più da una parte ma poi si ritorna all'equilibrio...
E' la situazione migliore, ma possibile solo entro certe dimensioni.
E tenere conto delle opinioni è sempre bene, ma bisogna appunto... tenerne conto, non metterle per forza davanti o dietro altre valutazioni.
Poi ci sono gli stronzi e gli incompetenti senza scuse, e dopo 25 anni che lavoro ho una lista piuttosto colorita di soggetti.
Problem is, you're not going to jail. I'm going to jail.
I'll do life. Will serve my time. I swear I will.
this
io non chiedo un mondo perfetto ma solo un ambiente lavorativo dove a prendere le decisioni non siano dei soggetti che fino al giorno prima stavano appesi a un ramo a tirarsi la merda addosso insieme alle altre scimmie ma ultimamente sembra che questo desiderio sia arduo da realizzare
Lo so che è una sviolinata, ma è da un po' che vorrei scrivere che quando Golem scrive di lavoro, mi da' un'idea di cazzutaggine & competence che gli invidio davvero (in senso buono)
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
I supervisori (semplifico) hanno contratti ad obiettivi. Che tu sia sotto di loro o in qualche modo collabori e lavori con (per non dire per) qualcuno con obiettivi/bonus hanno tutto l'interesse a farti stare bene, a farti lavorare bene e sereno perché tu per loro significhi soldi.
Succede che questi che stanno sopra possono o non possono fornire un feedback positivo sul tuo operato a chi si occupa del tuo percorso professionale, possono o non possono cercare in qualche modo di farti avere un ritorno (che non è un bonus monetario diretto a te, ma crescita professionale che poi porta ad altre cose tra cui dinero inevitabilmente), possono o non possono ricordarsi della tua affidabilità e fedeltà quando c'è da pararti il culo (e quel momento capita a tutti).
Se io so che tanto a me non torna niente, e che devo andare for the extra mile solo per i bonus e la bella vita altrui, e che se non lo faccio addirittura traballa il mio impiego base che sta su contratto legale, un pochino le balle su come funziona il sistema mi girerebbe
ma se c'è emergenza e debbo seguire qualcuno in ps, potrei sforare anche di ore nell'attendere un cambio da parte di colleghi/e
accade sporadicamente grazie al cielo, ma c'è sempre il terrore di dover saltare un pasto perchè bloccati in una corsia solitamente troppo affollata e non potersi allontanare da chi si accompagna.
oppure fai come certe persone che non si offrono mai perchè hanno una serie di scuse pronte nel taschino, pur di stimbrare al solito orario e andarsene tranquilli.
Devi valutare comunque le situazioni absint
Per darkoso after-hours potrebbe essere studiare e prepararsi per una certificazione, si tratta comunque di un qualcosa che dovrebbe migliorare la sua carriera, la sua posizione sul mercato, quella contrattuale nessi e connessi.
Per te nel tuo settore lo si fa perché Pippotto 3D 2019 deve uscire tra 2 mesi e ragà stiamo nellla merda
e ribadisco che il topic e il discorso afterhours NON riguarda me
Ormai sono un moderato, non ho manco bevuto un cazzo o quasi a sto capodanno.
Sono un uomo quieto.
ma quando dici che senti storie e voci e fantasmi magari forse accidentalmente potrebbe essere qualche collega
O schizofrenia
Il problema, almeno dai noi, è che uno che fa il discorso " Vado oltre le 8 ore, ma mi dai un ritorno adeguato " non esiste, anzi, è visto malissimo (io l'ho fatto più volte e infatti sono anni che litigo col personale ). Quello che negli anni si è sedimentato è " Vai oltre le 8 ore sistematicamente, e vedrai che essendo una azienda meritocratica ad un certo punto ti sarà riconosciuto ".
Si va sulla "fiducia" sperando che ad un certo punto qualcuno si ricordi di te. Io sono sempre stato del parere invece che il rapporto di lavoro è un rapporto contrattuale: la mia disponibilità extra deve avere un prezzo che mi viene riconosciuto in maniera chiara e precisa, non in base a promesse fumose che si verificano forse e cmq dopo che è stata data precedenza ai soliti.
Ad esempio, se non ho la reperibilità pagata, perchè devo tenere il cellulare accesso dopo l'orario di lavoro?