è successo oggi a un trentenne di Reggio Emilia, la disavventura più curiosa che tragica.
Il ragazzo, incensurato salvo per una chitarra sulle zone intime in alcune vecchie documentazioni audiovisive, si trovava al lavoro nella periferia cittadina quando gli veniva recapitato a domicilio il pacco dal corriere SGT: 200 capsule di caffè per sistemi UNO espresso. La sorella, in quel momento a casa col padre, esce per ricevere la consegna dall'autista, il quale, consegnato il pacco, nota il mucchio di zucche che il possente trentenne aveva accumulato durante la recente stagione di raccolta.
Chiede quindi alla donna, con un marcato accento del sud, se potesse prenderne una a titolo gratuito, visto lo stato di abbandono della catasta di zucche appartenenti alla seconda/terza messa e quindi di scarsa resa.
L'insegnamento che traiamo dalla conclusione di questa storia, che vede la donna acconsentire di buon grado alla richiesta del presunto "povero onesto lavoratore" solo per accorgersi, una volta rientrata, che questo se le stava caricando a due a due nell'ampio furgone, è che non sempre i pregiudizi sono giustificati, ma il più delle volte si.
La sorella del protagonista assente di questa storia è poi corsa fuori chiedendo se ne avesse trovata una di suo gradimento, per ricevere un "si, questa è buona!" da un neanche troppo imbarazzato "scugnizzo scarrafone".