Così, per la delicatezza della questione, la procura di Vicenza ha aperto un’indagine e iscritto la docente di 41 anni nel registro degli indagati. L’accusa? Tentata violenza sessuale su minore, nella forma più lieve di molestie sessuali. Il bambino sarebbe rimasto turbato dal comportamento della sua insegnante, tanto che quando la incontrava in presenza dei genitori era "piuttosto in imbarazzo".
Restano irrisolti alcuni punti decisivi: perché la maestra aveva il numero del ragazzino? E come mai non ha usato piattaforme ministeriali, se erano sms su questioni didattiche? Infine, visto che i social sono vietati ai minori di 16 anni, come mai il ragazzino è entrato in quella situazione a rischio? Il bambino sarebbe stato già ascoltato, in forma protetta, da una psicologa: avrebbe confermato il racconto fatto ai genitori. "La maestra ti ha baciato?". "Sì, mi ha dato dei bacetti a stampo". L’insegnante nega: "Mai fatte quelle cose". L’indagine va avanti da mesi sotto traccia: già ascoltate diverse persone.
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