La sala di riunione si presenta bene: tatami in terra, cuscini perimetrali e un vassoio con tisana e sciroppo di sambuco al centro.
L'ambiente è informale e amichevole. Di quella informalità ed amichevolezza che se non hai birkenstocks e pantaloni bracaloni indoafricani ti senti estremamente fuori posto.
Il corso è tenuto da una ostetrica capa e una pianta ornamentale, credo ostetrica anche lei, che ha passato tutto il tempo con lo sguardo perso nel vuoto a combattere contro chissà quale trip.
Fortunatamente la situazione si è ravvivata quando l'ostetrica capa ha terminato le presentazioni di rito e ha cominciato molto elegantemente a gettare merda su ginecologi e sistema sanitario nazionale.
Perchè i ginecologi trattano la gravidanza come una malattia, perchè sei solo un numero con una checklist da riempire, perchè noi siamo diverse, bla bla bla.
Un'ora e mezza avanti così.
Alla fine dell'incontro una delle partecipanti al corso (aspirante naturopata) si è avvicinata e con tono furbesco e complice ha confidato alla ostetrica capa:"Ho delle fitte molto dolorose qui tra pancia e stomaco da un paio di settimane e il ginecologo mi ha prescritto *farmaco X*, pensa un po' che stronzo! Ma io mica l'ho preso, eh! Pensavo di prendere appuntamento dall'osteopata, cosa dici?"
"Aspetta, fammi un attimo toccare... ... ... eh, sì, secondo me è proprio una questione di osteopata. Vedrai che risolvi".
Non vedo l'ora che sia lunedì prossimo.