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Backleground
Non è una questione di meritocrazia, o di leggi, di norme e della situazione dei mercati oggi. E' atteggiamento
Ti faccio un esempio facile facile.
Io ho fatto il tecnico commerciale, in teoria sono un ragioniere (anche se la ragione l'ho persa da parecchio). La mia professoressa di economia delle superiori ha dedicato più di un anno a spiegare ratei e risconti, diceva che era un argomento difficile e che dovevamo studiarlo bene in quanto era fondamentale. Lezione dopo lezione, io ti giuro che non ci ho capito un cazzo.
Lei era profondamente frustrata anche se faceva di tutto per non darlo a vedere, era una persona buona che credeva nel suo lavoro, ma probabilmente si era fermata alle apparenze, ossia al fatto che se lei spiega allora tutti dovrebbero capire. La frustrazione derivava soprattutto dall'ambiente lavorativo, aveva classi con ragazzi quasi
à la Ragazzi Fuori
in sostanza ci aveva rinunciato e tirava a campare.
Università. Principi di bilancio, norme del codice, modelli, circuiti, riclassificazioni. Il professore dedica pochi minuti ai ratei e risconti, in un discorso più ampio dei vari costi di competenza e della nuova normativa del bilancio in vigore. Il modello italiano sta mutando, in genere per le società quotate in borsa, verso una redazione del bilancio con visione patrimonialistica, adottata internazionalmente, rispetto a quella reddituale. Significa che se fino a poco fa un commercialista teneva conto di un problema, ora deve tenerne a bada due (ed è una bella differenza, come far convergere il diritto civile italiano con quello penale dei commonwealth, dove il precedente crea la norma).
Comunque io in pochi minuti avevo capito quello che la mia professoressa provò a spiegare per mesi, nonostante le nozioni da sviscerare fossero di gran lunga più articolate.
Una insegna economia in un paesino e vive frustrata.
L'altro è un uomo realizzato, autore di diversi testi e insegna qua e là.
La preparazione dei due è equiparabile, quello che cambia è l'atteggiamento. Quando la mia prof dedicava ore e ore di lezione a spiegare un concetto, il messaggio che passava era che fosse difficile da capire. Oltre al fatto che lei inconsciamente ci credeva idioti e quindi sparava definizioni a cazzo di cane scollegate dal discorso, quando uno è frustrato di per sè significa che ha problemi e non riesce a risolverli, figurati risolvere quelli di qualcun'altro aiutandolo a capire qualcosa. Insomma, tutta 'sta manfrina è per dire che se credi che sia problematico trovare un lavoro, e ne sei fermamente convinto perchè finora ti è stato detto così, farai di tutto per avvalorare la tua tesi e ti ostacolerai nella ricerca. Che è anche ragionevole, perchè se io so che una porta non può essere aperta sarei un deficiente se provassi ad aprirla in tutti i modi, sarebbe inutile (psicologicamente parlando, il nostro inconscio ha il compito di salvaguardare tutto il sistema di concetti che tiene in piedi il nostro carattere, filtra le nozioni esterne e elimina quelle che potrebbero far collassare il sistema). Se invece credi che sia possibile, diventa possibile.