monumentale. chissà perché così underrated rispetto a tanti altri
(mi correggo: poco conosciuto, non underrated)
monumentale. chissà perché così underrated rispetto a tanti altri
(mi correggo: poco conosciuto, non underrated)
chissà i peggiori...
No
Love, Death & Mussolini
cmq li conosco, io...
DISCLAIMER: Questo post non invita a commettere reati ne tantomeno ad infrangere la legge (degli uomini o Divina). Quanto scritto può essere parzialmente o totalmente falso o frutto della fantasia (malata) dell'autore. L'autore non si assume responsabilità per quanto scritto, suggerito o sottointeso da questo post.
A me piaceva questo di loro:
non capite un cazzo
Porcupine Tree, ovvero a detta di molta gente “il segreto meglio custodito” della musica rock. Un gioiello, che sa regalare fortissime emozioni.
Proprio con questo album d’esordio entra a far parte di quella schiera di gruppi che tenta di dare nuova vita al progressive rock. Bè, diciamo che di vero e proprio album non si può parlare, ma di un insieme di registrazioni eseguite tutte dal creatore di questo splendido gruppo Steven Wilson. Un personaggio dalle idee molto chiare fin dall’inizio, ossia pescare dal passato e prendere spunto da maestri come Pink Floyd, Yes e King Crimson, adattando quelle sonorità ai giorni nostri.
Il risultato è scontato “FENOMENALE”. "On the sunday of life", rappresenta l’inizio di un lungo cammino che regalerà agli amanti di questo genere preziosi capolavori come 'Signify', 'Stupid Dream' ecc… Veniamo alla musica contenuta in questo disco, 18 pezzi tra qui spicca su tutte la monumentale "RADIOACTIVE TOY", resa ancora più memorabile sul live 'Coma Divine', registrato a Roma.
L’inizio è da brividi con "Music for the head", pezzo strumentale ricco di visioni con un flauto che guida a "jupiter island", canzone divertente un po sotto tono rispetto al resto dei brani. "Third eye suffer" e "On the sunday of life", continuano il discorso lasciato dal primo brano, psichedelica e atmosfere sognanti che traghettano verso "the nostalgia factory", altro pezzo stupendo. Le chitarre sono in primo piano e un cantato onirico non fa nemmeno tanto onore a quello che poi si rileverà (secondo me), uno dei migliori cantanti della scena neo progressive britannica.
Si prosegue sempre su toni cupi e sognati fino ad arrivare a "Nine cats", canzone acustica con la voce di Wilson in primo piano (ora capite perché dico uno dei migliori cantanti… .). La parte finale del disco è affidata alla pura follia e genialità di questo vero e proprio deus ex machina da far notare Queen quotes crowley, No luck with rabbits.
Conclusioni: disco, come accennato sopra creato con l’ensemble di registrazioni domestiche, non per questo da sottovalutare o scartare a priori. La qualità delle registrazioni è molto buona, come quella delle canzoni.
Un calderone di psichedelica, sogni e suoni che si fondono insieme, per trasportare l’ascoltatore in luoghi sconosciuti e affascinanti. Da questo capitolo iniziale, nascono i Porcupine Tree, gruppo che ha uno stupido sogno, far rinascere il progressive.
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In realtà ha senso ma vabbe
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