col 110 si mormora, ma non ho approfondito piu' di tanto, che specie al sud siano state fatte un sacco di frodi, oltre all'aumento indiscriminato dei costi che tanto paga pantalone. da qui la chiusura del rubinetto.
col 110 si mormora, ma non ho approfondito piu' di tanto, che specie al sud siano state fatte un sacco di frodi, oltre all'aumento indiscriminato dei costi che tanto paga pantalone. da qui la chiusura del rubinetto.
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
I lavori non costituiranno abuso, ma il prezzo di certi lavori è stato fatto x4/x5
non ci sarà nessun condono, occhi chiusi e via
Il rubinetto non avrebbe mai dovuto essere aperto.
Soldi di tutti finiti in tasca soprattutto a chi poteva già pagarsi di tasca sua l'efficientamento energetico.
Una vergogna totale figlia di una politica incompetente e abituata al ladrocinio indiscriminato delle risorse che tutti noi mettiamo ogni giorno attraverso le nostre tasse.
Abuso edilizio: c’è la prescrizione?
L’abuso edilizio si prescrive:
entro 4 anni da quando è stata fatta l’opera illecita;
entro 5 anni se nel frattempo c’è stato un atto che ha interrotto il procedimento, come ad esempio un interrogatorio o un rinvio a giudizio.
Quindi sarebbe: mio nonno 4 anni fa ...
Si prescrive il reato, ma non l'illecito. Quello ti rimane sul groppone a vita e se hai voglia di leggerti le sanzioni fanno accapponare la pelle.
Ho seguito un "abuso" in zona vincolata fatto dal padre di un cliente negli anni 60 e se non fosse stato benestante sarebbe finito sul lastrico.
L'abuso era semplicemente il fatto che ai tempi (anni '60) il progetto era più o meno stato eseguito correttamente, comunque entro le tolleranze in uso all'epoca. Regolarmente denunciato, accatastato e con tanto di abitabilità rilasciata dal Comune previo sopralluogo. Era leggermente diverso, ma non era in uso depositare varianti ai disegni. Se il progetto rispecchiava a grandi linee il costruito andava bene lo stesso.
Ma oggi c'è una sensibilità più marcata sulle tolleranze e questi si sono trovati sul groppone qualche decina di migliaia di € di sanzioni, altrettanti di opere di messa in pristino e qualche migliaio di € di parcelle. 5 anni di trafila burocratica.
Pensa, tu hai la tua casa bella regolare, con tanto di abitabilità del Comune. E invece no, perchè il geometra 50 anni prima non aveva considerato essenziale una variante che nel frattempo lo è diventata.
50'000€, grazie.
Si ok tutto bello, però i dettagli? Il cancello era alto 20cm in più o ha costruito un piano in più?
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Ohno
Toh, ecco i tremendi abusi dei palazzinari malvagi: muri leggermente traslati e una veranda nell'ingresso (il vano scala completamente diverso era già stato condonato). Le opere interne non hanno rilevanza
La veranda è il tipico abuso che il serramentista ti dice "vai tranquillo, gli infissi non fanno volume" e poi invece ZAC. Anche lì, prima era tutto molto più easy e poteva essere vero che la veranda non ti incula. Ora è equiparato fare una roba in cemento armato.
I comuni poi hanno l'ossessione per teli, verande e pensiline
"muri leggermente traslati" hanno ribaltato la casa!
Ok che all'interno non conta però quel "leggermente traslati" mi ha sganasciato!
La classica veranda in velux conta come una stanza in più
Ma i tratteggi nel primo disegno sarebbero? La casa è un primo piano e la parte bianca un giardino?
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Non hanno ribaltato la casa, la situazione "Rossa" non è mai esistita. E' il vecchio progetto rimasto su carta, che è stato realizzato come da parte verde.
All'epoca era normale. Costruivano anche un piano in più se gli girava, senza varianti o comunicazioni.
ll comune visitava, faceva spallucce e rilasciava l'abitabilità.
Siamo ricaduti nelle parti grassettate:
Articolo 48
(Opere in difformità da titoli edilizi rilasciati prima del 1° settembre 1967)
1. Le opere in difformità da licenza edilizia eseguite prima del 1° settembre 1967 od in corso di realizzazione a tale data non rientranti nella definizione delle opere interne di cui all’articolo 22, comma 2, purché già accatastate all’epoca di loro esecuzione e munite di certificato di abitabilità o di agibilità, sono regolarizzabili, sotto il profilo amministrativo, mediante invio al Comune, da parte del proprietario della costruzione o dell’unità immobiliare, di comunicazione corredata da relazione descrittiva delle opere realizzate e da dichiarazione asseverata sulla data di esecuzione delle medesime e sui dati catastali e di abitabilità o agibilità.
2. Ove le opere in difformità di cui al comma 1 concretino variazioni non già accatastate all’epoca della loro realizzazione o non risultanti dal certificato di abitabilità o agibilità sono regolarizzabili mediante invio al Comune di comunicazione di cui all’articolo 22, comma 3, lettere a), b) e c), preceduta dal versamento della somma di euro 516,00.
3. Ove le opere in difformità di cui al comma 2 concretino variazioni in aumento della superficie della costruzione o della unità immobiliare fino alla soglia di 10 metri quadrati, la somma da corrispondere è pari a euro 5.164,00. Ove le variazioni in aumento siano di entità superiore e sino alla soglia di 20 metri quadrati la somma da corrispondere è pari a euro 10.328,00. Nel caso di variazioni di maggiore estensione la somma da corrispondere è preventivamente determinata dal Comune, su richiesta dell’interessato, tra un minimo di euro 15.492,00 ed un massimo di euro 46.476,00, tenendo conto delle caratteristiche dimensionali e funzionali della porzione interessata.
4. Il Comune, ricevuta la comunicazione e la attestazione di versamento di cui ai commi 2 e 3, ove richiesto, certifica l’avvenuta presentazione.
5. Ove le opere di cui ai commi 1, 2 e 3 risultino realizzate in aree od edifici già soggetti al vincolo di cui alla legge 29 giugno 1939, n. 1497 (Protezione delle bellezze naturali) in violazione dell’articolo 7 della medesima legge, sotto il profilo amministrativo il Comune, in applicazione dell’articolo 15 della stessa legge, impone il pagamento di una sanzione pari alla maggiore somma tra il danno arrecato e il profitto conseguito mediante la commessa trasgressione.
Bon dai, pagate i 5k di sanzione e gg
Paragone al 2,5 fa paura
vuol dire che ogni 40 persone una gli da il voto
io sta sera sono andato a fare aperitivo e nel bar probabilmente c'era un suo elettore, domani andrò a lavorare e almeno un collega lo voterà