Magari...
Visualizzazione Stampabile
Voglio spezzare una lancia a favore del Generale Pappalardo: non ci fa, c'è proprio.
Ho avuto il piacere di conoscerlo ad una conferenza, mi si è seduto davanti praticamente. Ricordo ancora quando gli cascò una scheda telefonica, la cercò e quando la trovò con quell'espressione tipica da bambino mi fece un ingenuo sorriso mostrandomela facendomi vedere che era riuscito a trovarla. Sia quando lo sento parlare dal vivo, sia vedendolo in televisione ho sempre l'impressione che sia Maccio Capatonda sotto mentite spoglie
Eh no.
So benissimo che qualche giornale (mo mi tiri fuori le Sardine? :rotfl: ) ha chiesto il commissariamento della Lombardia, ma te hai parlato esplicitamente del "governo che vuole incularsi la Lombardia".
Che è una cosa ben diversa e non esiste da nessuna parte.
Anzi, pare evidente che nella gestione di questi mesi abbiano cercato di tutelare molto la Lombardia, al netto degli scontri tra le parti.
Per il resto, mettendola molto breve.
Se anche fosse confermato che la Lombardia non potesse fare una zona rossa (istituita da Emilia, Campania, Lazio, Calabria e Sicilia... per dire le prime che mi vengono in mente.. nessuno è stato arrestato per averlo fatto), usare sta cosa per dire "eh eh, non abbiamo responsabilità, siamo stati bravissimi" è una cazzata.
I dati al governo centrale arrivano da te, che ti sei certamente reso conto della situazione prima di Roma.
Se non ti sei accorto per tempo che avevi una bomba sotto il culo nel tuo territorio, hai delle responsabilità.
Se te ne sei accorto, ma non avendo la facoltà di farla da solo non hai insistito formalmente e pubblicamente perchè il governo la istituisse, hai delle responsabilità.
Non sto parlando di responsabilità penali, che probabilmente non ha nessuno, ma di responsabilità di governo.
E non tolgono di una briciola le responsabilità del governo centrale, che poteva chiudere lui e non lo ha fatto.
Avete gente che si è giustificata con "Avevamo visto le camionette in giro, pensavamo che la stesse per fare il governo".
Ste cose le posso dire io che sono un cittadino qualunque, non te che hai responsabilità di governo.
Te non devi pensare. Devi fare una chiamata e verificare se la stanno facendo o cosa hanno intenzione di fare.
Manco i ragazzini.
Quoto.
- - - Aggiornato - - -
:rotfl:
Il tipo assomiglia DAVVERO a J-Ax comunque
MALEDETTO BASTARDO FILANTROPO
OCCHIO!
Citazione:
Le Foche: Coronavirus, in Italia seconda ondata di contagi a dicembre, ma meno feroce
Le Foche: Coronavirus, in Italia seconda ondata di contagi a dicembre, ma meno feroce
di Margherita De Bac
31 mag 2020
Per Francesco Le Foche a luglio la circolazione calerà ancora e l’epidemia non potrà riprendersi in fretta. «Fiducia nel servizio sanitario, ora sappiamo come intervenire ma è fondamentale che ogni cittadino rispetti regole di comportamento salutari»
Arriverà la seconda ondata dell’epidemia?
«Non si può prevedere con certezza. Abbiamo a che fare con un virus nuovo, che ha un comportamento sorprendente», spiega Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immunoinfettivologia al policlinico universitario Umberto I di Roma.
Potrebbe accadere in autunno, come ipotizza Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità?
«Sposterei l’arrivo di una possibile seconda ondata più in là, a dicembre, col freddo. Il virus deve avere il tempo di rialzare la testa dopo essere stato fermato dal lockdown. A luglio verosimilmente la circolazione sarà ancora più ridotta di adesso. Non credo che a settembre-ottobre l’epidemia sarebbe già in grado di riprendersi proprio per il limitato spazio temporale».
Il ritorno sarebbe feroce come la prima fase?
«Non credo che torneremo a vivere un’esperienza tanto tragica. Penso più a un’ondata paragonabile a quella prodotta da una forte influenza che è una malattia seria, non dimentichiamolo, con complicanze importanti ed esiti mortali. Abbiamo avuto epidemie influenzali caratterizzate da una letalità simile a quella da Covid».
Il servizio sanitario è pronto a fronteggiare una nuova emergenza?
«Sì che lo è. La capacità di intercettare i focolai sul territorio è enormemente migliorata. La chiave del successo è evitare che i pazienti infetti arrivino in ospedale e dunque creare percorsi di cura alternativi, strategia che è stata applicata. Non ci possiamo più permettere di privare i malati di cancro, cuore e patologie gravi dei controlli e delle cure come è successo in questi 3 mesi. Non devono essere messi all’angolo».
Il virus si è attenuato?
«A giudicare dai sequenziamenti del genoma non è cambiato. Però troviamo sindromi meno aggressive. I nuovi pazienti stanno abbastanza bene tanto che si potrebbe pensare a una nuova espressione di malattia da chiamare Covid like, simil-Covid. Sintomi lievi, febbriciattola che non se ne va per giorni, ma il tampone resta negativo in quanto la carica virale è bassa e la positività non viene rilevata».
Come si spiega?
«Il virus può aver trovato la coabitazione con la cellula umana che ha infettato. Una convivenza pacifica che si è instaurata col lockdown. Il suo interesse ora è diventato quello di non uccidere l’ospite, perché deve sopravvivere e non ha interesse a ucciderlo».
Il Sars-CoV-2 costringerà a rivedere i testi di medicina?
«Sì, è un virus strano, diverso. Noi immunologi sapevamo che solitamente un virus quando entra nell’organismo induce la produzione di anticorpi IgM (immunoglobuline) e poi di anticorpi IgG. Era una regola fissa. Invece adesso vediamo comparire le IgM senza che poi siano seguite dalle IgG. Oppure le IgM arrivano tardi, alla terza settimana dall’avvio dell’infezione, anziché subito dopo il contatto con l’agente estraneo. Prima era scontato che le IgM corrispondessero alla fase acuta della malattia e che le IgG indicassero un’infezione pregressa. Sappiamo per certo però che i pazienti gravi, ricoverati in terapia intensiva, sviluppano IgG che sono neutralizzanti, protettive».
E allora hanno un senso i test sierologici rapidi, che rilevano appunto la presenza dei due tipi di anticorpi e che alcune Regioni intendono proporre come patentino di accesso?
«Siamo sicuri che questo virus lascia una traccia ma non sappiamo come interpretarla. Quindi non ci sono i presupposti per parlare di patenti di immunità».
Come difendersi, allora?
«Sta a noi renderci immuni rispettando le regole di distanziamento interumano e di igiene e indossando le mascherine. Sono contrario ai guanti, veicoli di sporcizia».
Fino a quando dovremo mantenere le distanze?
«La vita è cambiata per sempre. Non sono più proponibili resse al ristorante, slalom tra i lettini sulla spiaggia e la calca in autobus. Comportamenti contrari alla salute pubblica. La promiscuità è da dimenticare per sempre. Ora valgono i sani principi di educazione civica».
L'ultima mi inquieta parecchio.
Una vita intera con la mascherina non me la riesco ad immaginare.
Bah nessuno può prevedere il futuro con certezza, fanno un po' ridere certe dichiarazioni.
quindi i "sani principi di educazione civica" sarebbero tenere lontano gli altri :roll:
ad ogni modo se mettono a punto un vaccino, anche solo simile a quelli attuali per l'influenza stagionale, si potra' tornare a fare la vita di prima senza alcun problema e tutti 'sti discorsi varranno una cippa ^^
Vabbè non è solo la mascherina ma il dover stare lontani da tutti con tutto quello che ne consegue.
Non possiamo vivere in un continuo stato di emergenza.
Ad esempio quanto può durare un ristorante con un terzo dei coperti quando va bene?
Per quanto possiamo contingentare gli accessi ai mezzi pubblici con tutta la mole di persone che si deve muovere ogni giorno per il lavoro o per la scuola?
Dobbiamo rinunciare per sempre a discoteche,pub, concerti ed eventi sportivi di ogni sorta?
Come possiamo convivere per sempre con la paura di rimetterci la salute o perfino la vita ogni volta che andiamo in un posto affollato ?
niente più limoni in disco :(
PAZZESCO
il domopack sulla lingua :idea: