vedete che abbiamo raggione noi terroni, lavorare fa male
Fino ad ora il gobierno ha stabilito che basta la richiesta del lavoratore per attivare il lavoro agile e sul fronte pubblico ha disposto lo sw per più della metà del pubblico impiego. Altro è difficile fare, a meno di agire a monte chiudendo le aziende non essenziali come fatto a marzo.
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E che ci fai, un mese non dura un cazzo.
Ma è già un passo avanti rispetto all'ultima volta. Avevo cominciato a fare scorte a gennaio e poi me le sono mangiate tutte le ultime due settimane di febbraio quando sono stato costretto a casa da un'influenza stranissima (... ), qualche giorno dopo... lockdown.
Va detto che questa volta le avevo fatte più per l'eventualità di un isolamento domiciliare forzato che per quella di un lockdown.
Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese. Quanto accaduto a Bardonecchia ti rende preda del nemico.
"Proporremo"?
Non sono gli "scienziati" a dire "questo no, questo neanche, questa è merda, questo è inutile".
E' tutta una merda.
Alternative?
Scuole e lavoro sicuramente, ma penso che anche questo abbia avuto il suo peso.
Un'estate con numeri molto positivi e la dialettica da tutta una parte del Paese sul fatto che il virus fosse diventato meno pericoloso, che oramai in ospedale non ci arriva nessuno, che "basta co ste mascherine", che "se qualcuno vuole darmi la mano gli la do che se no è la fine della specie umana" e via cantando.
Ed ecco che in molti hanno mollato.
Probabile, anzi certo, che anche l'estate abbia fatto grossi danni.
Mentre i numeri sembravano bassi, sono stati seminati semi per tutto il Paese... e poi con l'autunno (e le scuole, e gli uffici) hanno cominciato a germinare.
Ora ne vediamo i risultati.
Ma che siamo colleghi?
Se la sposi, risolvi
Sei ancora a tempo.
Si infatti, teoricamente se la situazione è molto calda ma molto circoscritta basterebbe intervenire duro lì.
Ma duro davvaro: full lock di quei tre quartieri per 20 giorni e si vede se è stato sufficiente.
Esattamente
Manco io
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Minchia, pure io: strana influenza gli ultimissimi di febbraio, vado in malattia i primi di marzo... e poi hanno chiuso tutto
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Sentivo oggi distrattamente, camminando per le scale, uno stralcio di Bassetti in tv... dovevano avergli chiesto spiegazioni su quanto detto nei mesi e nelle settimane precedenti, perchè era tutto un "no, ma nessuno ha mai detto di non mettere le mascherine, di non rimanere distanti, di non fare attenzione... "
Cialtroni del cazzo.
Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese. Quanto accaduto a Bardonecchia ti rende preda del nemico.
Lo smartworking è pessimo
Dopo pranzo mi partiva l’abbiocco e dormivo
Cosi mi toccava lavorare la sera per recuperare
Spero tu non sia stupito dalla stupidita' delle parole di Arcuri.
Perche' non crederete mica che basti mandare i ventilatori polmonari agli ospedali per avere piu' posti letto?
I posti letto sono il meno, ci vogliono gli infermieri per far funzionare i posti letto.
Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese. Quanto accaduto a Bardonecchia ti rende preda del nemico.
Ah, ecco cos'erano i carri armati che ho incrociato ieri.
Intanto li attivi.
Preferirei sentire "attivi e disponibili 8500 posti di TI, anche se manca il personale dedicato" (perchè a marzo, razziando anche gli altri reparti, il personale si è trovato) piuttosto che "attivi 6500 posti".
Perchè quei quasi 2000 che mancano rispetto alle previsioni probabilmente mancano perchè chi di dovere non ha sistemato le strutture in cui metterli, non ha ancora recuperato il materiale accessorio ecc...
1000 letti senza personale sono comunque 1000 letti pronti per essere fatti funzionare, alla bisogna.
Disposti dove devono stare, in reparti attrezzati.
1000 letti in meno sono 1000 postazioni che ancora devono essere approntate e poi necessiteranno anche del personale per funzionare.
Ma magari fanno la differenza tra mettere le gente nei corridoi ed avere almeno un posto già attrezzato, progettato e funzionante.
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Ok, va bene tutto.... e son d'accordo che probabilmente per i ragazzi sia più sicura la scuola (in cui ci sono protocolli e personale che controlla) piuttosto che andarsi a ritrovare al parco a scambiarsi le canne.CORONAVIRUS, PERCHE' CHIUDERE LE SCUOLE RISCHIA SERIAMENTE DI AUMENTARE I CONTAGI
Articolo pubblicato oggi su Il fatto quotidiano a firma Marco Bella in collaborazione con Sara Gandini.
Ieri sera, dopo l’ultimo bollettino della protezione civile, il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha annunciato la chiusura delle scuole fino al 30 ottobre. Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali questa decisione è profondamente errata, non solo perché i danni allo sviluppo educativo delle studentesse e studenti saranno notevoli, ma soprattutto perché piuttosto che contenere i contagi si corre un rischio molto concreto di aumentare la diffusione del virus.
Innanzitutto, ci sono una serie di evidenze molto forti che:
– I giovani si ammalano meno di Covid-19;
– Al contrario di quanto avviene per l’influenza, il ruolo dei più giovani nella trasmissione di SARS-CoV-2 è limitato;
– La trasmissione bambino-adulto è meno frequente rispetto a quella tra adulti;
– La riapertura delle scuole negli altri paesi non è stata associata ad un significativo incremento della diffusione del virus.
Qui l’elenco della letteratura scientifica di riferimento, raccolta sulla pagina fondata dal prof. Guido Silvestri “Pillole di ottimismo”, e una lettera firmata da innumerevoli scienziati.
Mentre ci sono sicuramente delle criticità nel sistema dei trasporti, la scuola è probabilmente il posto più sicuro dove i nostri giovani possano passare il loro tempo. Gli ultimi dati sui contagi ci dicono che nella scuola sono stati trovati solo il 2,5% di tutti i casi di trasmissione, mentre il 77% avviene in famiglia.
I dati recenti del Miur dopo un mese dalla riapertura delle scuole confermano che i giovani si contagiano meno degli adulti: gli studenti contagiati sono pari allo 0,08% del totale mentre per il personale docente la percentuale è dello 0,13%.
Capiamo i timori di molti insegnanti, perché la scuola italiana ha i docenti con l’età media tra le più alte d’Europa, ma in realtà ci sono più rischi dal contatto con gli adulti che con i ragazzi. La scuola è un luogo a basso rischio anche per gli adulti che ci lavorano.
Chiudere le scuole elementari e medie poi significa che il personale sanitario con figli piccoli sarà costretto a rimanere a casa piuttosto che andare al lavoro, e questo rischia concretamente di causare più morti per la mancanza di cure ai pazienti rispetto al minimo vantaggio che si ottiene dalla ridotta diffusione. I risultati aggiornati del celebre studio dell’Imperial College di Londra appena pubblicato sul British Medical Journal mostrano che la scelta di chiudere le scuole potrebbe addirittura far crescere significativamente nel lungo periodo il numero di decessi.
Perché stiamo vedendo questa impennata di contagi e purtroppo anche decessi negli ultimi giorni? Ci sono evidenze che la diffusione del SARS-CoV-2 e la gravità della malattia migliori con la stagione calda e conseguentemente peggiori con quella fredda.
Il fatto che il virus d’estate non sia sparito ci deve allertare che d’inverno dovremo fare degli sforzi ancora maggiori per controllarlo finché non avremo vaccini e terapie davvero efficaci come ad esempio quella con gli anticorpi monoclonali, la cui disponibilità almeno per il personale sanitario e le persone fragili non è tanto lontana nel tempo: si parla di mesi, se non addirittura di settimane.
I danni all’economia derivanti dalla chiusura delle scuole sono anche questi profondi, perché si impedisce alle persone che non hanno alternative di andare a lavorare. Dobbiamo chiederci anche dove è meglio che stiano i nostri giovani: in un luogo sicuro e controllato come la scuola, ove le misure di sicurezza sono sostanzialmente rispettate, oppure in abitazioni private dove distanziamento sociale e precauzioni non possono essere garantite.
È inoltre importante ricordare il rischio che si aggravi la povertà educativa soprattutto in zone già particolarmente disagiate. Negli ultimi dieci anni i minori in povertà assoluta sono triplicati, passando dal 3,7% del 2008 al 12,5% del 2018. Tra i quindicenni italiani ad esempio il 21% ha un livello di lettura al di sotto del livello base e nelle famiglie povere e nel Mezzogiorno la percentuale sale al 29% [dati Actionaid].
Sicuramente è necessario ogni sforzo per contenere la diffusione del nuovo coronavirus, come ad esempio il rispetto del distanziamento fisico, della rigorosa igiene delle mani e l’uso della mascherina ove necessario, soprattutto in luoghi chiusi e dove ci potrebbero essere assembramenti.
La chiusura delle scuole come dall’ordinanza dalla regione Campania però oltre a causare danni certi allo sviluppo psico-fisico della popolazione giovane ed economici alla famiglia, rischia seriamente di contribuire alla diffusione del virus piuttosto che controllarlo.
Però il grassettato non si può leggere
Si presume che siano le stesse case in cui tornano una volta che la scuola è finita.
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Pare pronto soccorso dell'Umberto I di roma intasato da casi... hanno dirottato altrove tutto quello che non è codice rosso.
https://www.ilfattoquotidiano.it/202...retta/5969198/
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Restrizioni in arrivo in Lombardia, soprattutto bar/ristoranti e sport
https://www.ilfattoquotidiano.it/202...stico/5969247/
http://www.rainews.it/dl/rainews/art...36ef71d95.html
L'appello I medici di base ai cittadini: è giunto il momento per un autolockdown Silvestro Scotti (Fimmg): "Preservare le attività lavorative, sacrificare il resto"
Fanno appello al rinomato senso di responsabilità degli italiani
Inviato dal mio BLN-L21 utilizzando Tapatalk
I ragazzi al mattino fanno comunque lezione, pur se da casa. Non è che in quelle ore li trovi al parco a drogarsi.
Ma cosa stracazzo attivi se ti manca il personale?
Chi vuoi che li gestisca i letti, il bidello?
Suvvia che ci arrivate anche senza un corso di recupero.
"1000 letti senza personale sono comunque 1000 letti pronti per essere fatti funzionare, alla bisogna."
Buahahhahhahah.
Spetta che appena torna la mi donna glielo faccio leggere cosi' facciamo due risate.