Hai pm
Visualizzazione Stampabile
In realta' alcune regioni (Marche ad esempio) danno informazioni in piu' nel proprio bollettino.
Esempio di ieri: I positivi sono 89 nel percorso nuove diagnosi. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (17 casi rilevati), contatti in setting domestico (25 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (27 casi rilevati), 1 caso registrato nel setting lavorativo, contatti in ambiente di vita/divertimento (5 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (4 casi). Di 10 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche.
Quindi immagino che chi di dovere abbia una statistica (pur con tutti i limiti del caso) della provenienza dei contagi.
Immagino anche che una domanda: lei che e' positivo li prende i mezzi pubblici? Si possa fare.
Poi ovviamente i risultati di queste statistiche NON CIELE DICONOHHHH 111!!!111!!11!!
Forse il nostro Babomba nelle sue infinite ricerche statistiche potrebbe trovare anche questi dati :uhm:
Povero Krancic come sta messo... Ma qualcuno che gli voglia bene non ce l'ha? :asd:
Sono curiosissimo del coprifuoco milanese.
Scommettiamo che potrò scendere in strada a mezzanotte, accendere un falò, ululare sotto i raggi di luna e bermi una birra in un pub a caso senza che nessuno mi caghi la minchia?
Eeeh ma come è possibile che i contagi stiano aumentando! Prendete i mezzi e continuate a spendere, forza!
:rotfl:
Posso mandarvi foto da casa.
Alla mia venerabile età alle 23 sono già con la borsa dell'acqua calda addosso e in ciabatte.
Ma penso basterà affacciarmi per vedere i soliti gruppi di geni che da maggio ogni sera passano, urlano, si rincorrono, senza tracce di mascherine manco al braccio. Se mi ricordo mando servizio fotografico :snob:
Non troverete fighe eh
Pare che anche De Luca abbia chiesto il coprifuoco :alesisi:
sai bene (no, in realtà non so se lo sai, ma vabbè, vedi tu) che non potremo mai avere una statistica o una prova scientifica di ciò che affermo
mica puoi chiedere alle persone "scusi, lei dove ha preso il covid?"
tra l'altro, astrattamente, è possibile anche che uno esca tutte le sere e si butti in mezzo alla gente per tre mesi senza prenderlo e poi lo prenda un lunedì mattina sul tram mentre va al lavoro.
Ragionando però sui grandi numeri A ME (è una mia opinione) appare evidente che a giugno, luglio e agosto abbiamo avuto 100 contagi al giorno perchè abbiano beneficiato dei due mesi e mezzo di lockdown; nel frattempo, nello stess momento, l'industria del divertimento stava buttando le basi per ottenere il risultati che abbiamo iniziato a vedere a metà settembre. I contagi hanno ricominciato a salire quando le scuole erano aperte da 2 giorni tipo.
Ora, in base a questa osservarzione della realtà, che non sarà mai suffragabile da dati scientifici, A ME pare evidente che la maggior parte dei contagi sia da divertimento.
Capisco anche però che una larga fetta di coloro che battono i piedini, per dirla alla Moloch, sia composto da persone per le quali l'happy hour del venerdì sera è l'unico momento che valga la pena vivere, e senza il quale la vita perde senso.
Gli altri sono i prorietari dei locali.
Per cui scatta la negazione a tutti i costi.
Ma va bene eh, io tanto sono fatalista.
Inoltre ho grande rispetto di tutti e ritengo che ognuno abbia il diritto di attribuire alla propria vita il senso che preferisce.
E poi magari mi sbaglio, magari l'han preso tutti sul tram
Certo, potrei chiederti IO di provarmi che tutti lo hanno preso sul tram, e tu non potresti neanche, ma io non te lo chiedo perchè cerco di evitare le domande inutili, almeno quando mi accorgo che lo sono. Poi a volte le domande inutili le faccio anche io, ci mancherebbe. :asd:
ma comunque oh, io butto li la mia opinione, poi non è che scenda in piazza coi cartelli per fare il lockdown
freganiente a me :asd:
se mi chiedete quale sia secondo me la causa PRINCIPALE (non esclusiva) dei contagi, vi rispondo che è il divertimento di massa
posso essere nel giusto, posso sbagliarmi, ma sopratutto frega un gran caxxo :asd:
in b4 "non te 'lha chiesto nessuno" :rissa:
Leggo anche un titolo:Citazione:
L’allarme di Pregliasco: “La situazione in Lombardia è esplosiva, coprifuoco necessario. Ma l’ordinanza non è sufficiente per Milano”
Il virologo dell'Università degli Studi di Milano chiarisce di averne parlato "nel Comitato tecnico scientifico della Regione venerdì scorso. Avevamo già fatto presente al presidente Attilio Fontana questa esigenza". Poi aggiunge: al momento le terapie intensive "sono ancora abbastanza vuote, ma visto questo crescendo ormai esponenziale, bisogna prendere delle iniziative forti"
di F. Q. | 20 OTTOBRE 2020
Per il virologo dell’Università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, la situazione dei contagi in Lombardia è “esplosiva“. Talmente critica da rendere “necessario” il coprifuoco annunciato ieri dalla Regione e dai sindaci con il benestare del governo. “Ne abbiamo parlato nel Comitato tecnico scientifico della Regione venerdì scorso e avevamo già fatto presente al presidente Attilio Fontana questa esigenza”, spiega l’esperto a Cusano Italia Tv. Il motivo è che l’incremento dei casi registrato nei giorni scorsi, quando sono stati sfiorati i 3mila contagi quotidiani, rischia di avere a stretto giro un impatto sugli ospedali. Al momento le terapie intensive “sono ancora abbastanza vuote – chiarisce Pregliasco – ma visto questo crescendo ormai esponenziale, bisogna prendere delle iniziative forti”. Senza contare che “ormai il sistema del contact tracing in diversi contesti italiani, ma in particolare in Lombardia, nel Milanese e in altre province, è alla canna del gas, non si riesce più a gestirlo”, aggiunge il docente a Radio Popolare. Un allarme già lanciato nelle scorse ore dall’Ats milanese. Il motivo è “la diffusione naturale del virus che fa il suo sporco mestiere e cerca di replicarsi in tutte le occasioni dei contatti. E noi per una riduzione della percezione del rischio, per situazioni che non hanno immediatezza di gravità, si abbassa la guardia perché è vero, questo virus determina nella stragrandissima maggioranza dei casi malattie banali o infezioni di fatto inapparenti, questa è la sua forza“.
L’idea della Regione, concordata a tutti i livelli istituzionali, è quindi quella di imporre un coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre, consentendo gli spostamenti nelle ore notturne solo in caso di “motivi di salute, lavoro o comprovate necessità”. Una misura che secondo Pregliasco, però, “non è del tutto sufficiente per Milano“. La città “per densità di popolazione, interscambi lavorativi, i contatti legati alla tipologia abitativa, sicuramente è un malato più grave“. Il virologo ha spiegato che si attenderanno gli effetti di questa ordinanza “ma siamo pronti velocemente a immaginare ulteriori provvedimenti“. In ogni caso si tratta di “una svolta” rispetto al dpcm approvato nel weekend dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale “ha tenuto conto delle doverose mediazioni“. Il giudizio di Pregliasco sulle misure varate dall’esecutivo a livello nazionale resta positivo: “Non c’è una soluzione scientifica che permetta di fare un equilibrio e quindi le scelte non sono facili – sottolinea il virologo – credo che gli ultimi dpcm siano un compromesso tra esigenze sanitarie ed economiche. Dire massimo 6 commensali a pranzo e cena è una cosa che non ha una scientificità oggettiva, è un’indicazione di massima perché più si è, più contatti ci sono e più aumentano i rischi“. Il coprifuoco dalle 23 alle 5 su cui ragiona la Lombardia, invece, unito alla chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, è una “restrizione necessaria”, specifica Pregliasco, “per evitare che possa accadere in futuro qualcosa di ancora peggiore, anche se queste iniziative creeranno dei guai ad alcune tipologie di attività“.
A suo parere, infatti, bisognerà convivere con il Covid ancora per mesi, forse un anno. È possibile che il vaccino venga autorizzato alla vendita entro dicembre, spiega, “ma “al di là di alcuni lotti che sono già in produzione, la copertura vaccinale sarà enorme e necessiterà del tempo. La vaccinazione per tutti credo non ci sarà prima dell’autunno del 2021“, evidenzia. Tra l’altro ancora non si sa quante dosi serviranno, con quale frequenza andranno fatti i richiami, e quanto dura l’immunità in chi ha avuto il virus. “Ci sono 22 casi accertati di reinfezione – conclude Pregliasco – Su questi aspetti brancoliamo ancora abbastanza nel buio. È possibile, considerando le caratteristiche di questo virus, che bisognerà fare dei richiami, non sappiamo se ogni anno come avviene con l’influenza”.
Covid, l’appello di Alberto Zangrillo: “Il virus è tornato a mordere, proteggere genitori e nonni ma mantenere lucidità”
Ma mi rifiuto di cliccare
a zangrillo è ancora consentito fare appelli?
Nuovo caso di reinfezione stavolta al Giro d'Italia.
Un ciclista colombiano mi pare lo aveva preso a Marzo ed era stato positivo per un mese.
Ora lo ha ripreso ma al momento è asintomatico