Stanno facendo le stesse cagate della scorsa primavera, ogni fine settimana un nuovo decreto del catzo con nuove restrizioni, una gocciolina alla volta.
Visualizzazione Stampabile
questo ultimo vale fino al 24 novembre, non dovrebbero farne altri :fag:
Se rimanesse così sarebbe ancora bene, almeno uno può uscire a fare due passi.
I casini veri salteranno fuori se dovessero imporre l'obbligo di rimanere chiusi in casa permettendo lo spostamento solo per motivi lavorativi o inderogabili tipo fare la spesa al supermercato.
A me fanno ridere anche queste riunioni e consigli dei ministri straordinari dove sembra che serva decidere e negoziare tutto all'ultimo minuto come se durante l'estate a nessuno fosse venuto in mente di fare piani condivisi con regioni e sindacati per una situazione del genere
Niente dolcetto scherzetto ad halloween, al massimo potete farvi lanciare le caramelle dalla finestra con la fionda.
ma poi non capisco perchè farli di domenica.
mercoledì non va bene? :asd:
Perche sono str0nzi.
Ci sono comunque enormi differenze, per tantissime cose. Non tanto la gravità del problema, ma come gestirlo correttamente.
Appunto, quella è un'altra delle ridicolaggini di questa gestione: cosa sappiamo oggi che non sapevamo settimana scorsa?
sì sì, c'è nel nuovo dpcm :sisi:
- - - Aggiornato - - -
ma no Zio, guarda che il dpcm chiude i comprensori, ma conferma che se sei un azzurro di sci, come tu ovviamente sei, allora puoi accedere :sisi:
Mi sono perso la conferenza :uhm:
Bon, guarderò quella del DPCM della settimana prossima.
Il problema principale secondo me è che ci avevano detto (ed aveva perfettamente senso) che nella fase della convivenza non avremmo avuto più chiusure generalizzate ma interventi decisi, rapidi e localizzati per spegnere lì dove serviva ed evitare che l'incendio propagasse altrove.
Quindi linee generali anche magari meno dure di quanto ci si aspettasse, ma poi interventi decisi su zone localizzate.
Ecco, ora ci troviamo col ristoratore di Camigliatello Silano, meraviglioso paesino di 900 anime tra le montagne calabresi, che si trova costretto a non poter lavorare a cena perchè altrove ci sono dei problemi.
Senza un motivo vero... visto che probabilmente a Camigliatello avranno visto 3 casi in croce in 6 mesi.
L'impressione è che ancora una volta non ci sia stata la volontà (o la capacità, in mezzo allo scarica barile ed alla burocrazia) a tutti i livelli (Governo, Regioni, Comuni) di lavorare in quel modo.
In maniera rapida ed efficace.
Mentre così ti trovi delle misure che probabilmente non saranno sufficienti per essere efficaci nelle zone davvero critiche (gli esperti dicevano che dai numeri emersi Milano avrebbe dovuto essere chiusa venerdì. Venerdì 16, non l'altro ieri... idem Napoli probabilmente) ma che danneggiano inutilmente le zone meno colpite.
Ovvio che chiudere una metropoli non è semplice, non è popolare ed ha conseguenze economiche anche sul resto del territorio.
Ma per dire, se Bergamo è ok e può continuare a lavorare perchè devo impattare su tutta la regione?
Chiudo Milano, e Bergamo continua a lavorare, no?
Idem con Napoli e (sparo a caso) Salerno.
Così avrebbe dovuto funzionare.
Per il resto con lo smart spinto ulteriormente nelle PA, fortemente raccomandato nei privati e le scuole superiori chiuse, è probabile che il problema del trasporto pubblico possa essere se non risolto quantomeno reso molto meno critico.
Tutte le altre forti raccomandazioni sono l'ultimo step prima del lock vero e proprio: in pratica sono le stesse indicazioni di Marzo-Aprile (non uscire se non necessario, non uscire dal comune se non indispensabile, non andare a trovare nessuno) ma invece del pezzo di carta e della minaccia di multa ti consigliano fortemente di non farlo.
Quindi: "hai presente Aprile, si? Ecco, non ti chiedo più il pezzo di carta.... ma te cerca di non farlo lo stesso"
Ma a marzo nessuno sapeva un cazzo, mi ricordo ancora l'attesa per lo scoppio dei contagi al sud dopo i treni che son partiti da milano l'8 marzo :asd:
Ora non ha davvero senso non aver fatto un piano specifico per ogni regione, non tanto per la diffusione quanto per come gestire: ad esempio a milano i mezzi pubblici sono un problema, mentre altrove magari è prioritario qualcos'altro
La gente delle forti raccomandazioni se ne fotte proprio. In primis perché non sa che esistono (mica si vanno a leggere tutto il dpcm), in secundis perché le considera sproporzionate, poi perché si cava fuori dal caso fortemente raccomandato per le più svariate (magari egoistiche) ragioni (tanto non mi ammalo, tanto non c'è pericolo, c'ho da fare, etc.) e dulcis in fundo perché maccheccifrega la vita è una, io voglio vivere alla faccia loro.
lettonientenonguardoconte: martedì l'appuntamento col barbiere è confermato o no?
comunque 'sto giro sono pronto, il taglio è impostato anche per ricrescita incontrollata